L'hanno pensata bene in casa Disney: invece di puntare esplicitamente sul forte marchio Alex & Co, serie che fa impazzire da anni gli adolescenti italiani, per Come diventare grandi nonostante i genitori, il primo film dedicato ai ragazzi canterini di Disney Channel, si è pensato di affidare la regia a Luca Lucini, da sempre concentrato sul mondo dei più giovani, fin dall'esordio Tre metri sopra il cielo (2004), mentre la sceneggiatura è firmata da Gennaro Nunziante, storico collaboratore di Checco Zalone.
I protagonisti sono sempre i ragazzi, la loro voglia di suonare e cantare, la spinta a inseguire i propri sogni anche quando tutto sembra scoraggiarli, ma a guidarli ci sono un gruppo di adulti dalla presenza importante, a partire dalla terribile preside interpretata da Margherita Buy, che li ostacola in tutti i modi, non vedendo di buon occhio la loro passione per la musica. Il film segna anche il ritorno dietro la macchina da presa di Giovanna Mezzogiorno, che mancava sullo schermo da due anni, qui nel ruolo della mamma di un'adolescente. C'è inoltre anche spazio per una guest star d'eccezione, l'attore americano Matthew Modine.
Nonostante il titolo consideri soprattutto il punto di vista dei ragazzi, abbiamo voluto stravolgerlo per sapere cosa pensano le due interpreti e il regista di quanto sia difficile il compito per i più grandi, chiedendo loro, all'anteprima stampa del film, di come facciano a "essere genitori nonostante i figli": "Ora che ho avuto dei figli mi rendo conto di tante cose, mi rendo conto di quanto sia difficile: è un compito difficilissimo" ci ha detto Mezzogiorno continuando: "Ogni fase ha delle difficoltà enormi. Con i figli va tutto molto veloce e sei tu genitore che ti devi adattare alla loro velocità, devi riuscire a stare dietro a una crescita che è sorprendente. Non sempre si sta al passo. Ora che sono mamma anche io capisco quanto sia stato difficile per i miei genitori: adesso me ne rendo davvero conto. Prima no".
"Il film vuole sondare il rapporto tra genitori e figli di questa generazione: un rapporto delicato, perché oggi i ragazzi sono davvero diversi da come eravamo noi alla loro età" ha detto Lucini, continuando: "I modi di interagire sono cambiati in maniera incredibile, ci sono i social network, tante cose nuove con cui fare i conti. Quindi non è facile fare né i genitori né i figli".
D'accordo Margherita Buy: "Non è facile. Con i miei figli abbiamo in comune la voglia di essere capiti. Io mia madre non me la filavo proprio: non mi importava nulla dei suoi problemi, pensavo solo a me. Adesso invece da madre pretenderei che mia figlia capisse me: ma non è possibile. Ci porteremo entrambe questo continuo bisogno di essere capite probabilmente fino alla morte. Un bisogno che cambia perché cambia la prospettiva, ma la difficoltà è sempre la stessa: sia da figlio che da genitore vuoi essere capito dall'altro. Questo mette in grave difficoltà i rapporti. Almeno secondo me".