"E ora, la fine è vicina. E così affronto l'ultimo sipario. Amico mio, lo dirò chiaramente. Esporrò il mio caso, di cui sono certo. Ho vissuto una vita così piena. Ho viaggiato in lungo e largo per ogni autostrada. E di più, molto di più di questo, l'ho fatto a modo mio". Sono le parole di My Way, il classico che tutti conosciamo nella versione di Frank Sinatra, canzone perfetta per un finale di stagione. Ed è di questo che stiamo parlando oggi, del significato del finale di Cobra Kai 5, la "piccola serie" nata da YouTube, e poi prodotta da Netflix e diventata un prodotto sempre più ambizioso. La quinta stagione della serie legacy sequel della saga di Karate Kid è forse quella che si è rivelata finora meno a fuoco, quella con più storyline e più personaggi. Diventata probabilmente troppo grande per quello che voleva raccontare, troppo grande se pensiamo da dove era partita. Ma, in attesa di quella che dovrebbe essere a questo punto la stagione finale, la stagione 6, Cobra Kai continua ad avvincere, perché ormai siamo dentro la storia e siamo affezionati ai personaggi, diventati dei nostri amici. My Way, che sentirete anche nella versione storpiata da Sid Vicious in Pistol, la serie sui Sex Pistols, è il sottofondo di una scena madre che riguarda John Kreese e la sua confessione alla psicologa che sta seguendo il percorso in carcere. Come è tradizione di Cobra Kai, legate al personaggio ci sono delle sorprese. E come è nella tradizione dei nostri articoli sul significato del finale di una stagione, ci saranno ovviamente degli spoiler.
Cobra Kai e le risse finali
Finora le stagioni di Cobra Kai sono finite in due modi. La stagione 1 e la stagione 4 sono finite con il classico appuntamento della finale del torneo di Karate All Valley. Sono i finali che ci sono piaciuti di più: l'adrenalina della competizione sportiva, il punto d'arrivo degli allenamenti, quella gara che non è solo sport, ma porta con sé anche altro. Negli uno contro uno, nello spazio ristretto del tatami, c'è una tensione tutta particolare. Oltre al fatto di legarsi al primo, amato Karate Kid. Le stagioni 2 e 3 si chiudevano con una sorta di guerriglia urbana, una mega rissa a colpi di karate tra due fazioni, dove valeva tutto. Meno drammatiche e più confusionarie, secondo noi funzionavano di meno. Il finale di Cobra Kai 5 sta a metà tra queste due tendenze. È una sfida su più fronti. Andiamo a vedere perché.
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Terry Silver alla conquista del mondo
Il grande nemico, il "cattivo bondiano", come viene definito qui, è Terry Silver, il villain di Karate Kid III. È un folle lanciato a tutta velocità verso il suo disegno, che è qualcosa che va oltre l'influenza sui ragazzi della valley. Silver (Thomas Ian Griffith) ha in mente di far partecipare il Cobra Kai a un evento di livello mondiale: un'eventuale vittoria lancerebbe il suo stile di vita e la sua interpretazione del karate in tutto il mondo. La sfida all'ultimo sangue, allora, è tra Silver e gli adulti del gruppo: Daniel (Ralph Macchio), Johhny (William Zabka) e Chozen, ormai amico fidato. È una sfida molto più dura, senza pietà, senza le regole del tatami.
La reputazione e YouTube
Ma fermare Silver e il suo disegno da megalomane vuol dire anche distruggere la sua reputazione: mostrare al mondo i suoi metodi, le sue violenze e le sue correzioni. C'è un video, anzi due, che possono metterlo alla berlina, ma si tratta di introdursi nella sede del Cobra Kai, entrare nel server e caricare il video su YouTube. Ed è qui, nella sede del Cobra Kai, che avviene la megarissa finale a cui ci avevano abituato le stagioni 2 e 3. Nell'episodio precedente, l'episodio 9, invece era avvenuta una doppia sfida sul tatami, per decidere chi, tra Cobra Kai e Miygai Do/Eagle Fang, dovesse entrare nel torneo internazionale. Ed è, anche se non è il finale definitivo di stagione, il tipo di finale che ci piace di più.
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Si vince combattendo tutti insieme
Ma è proprio in questa rissa al Cobra Kai, stavolta diversa dal solito, che c'è il significato del finale di Cobra Kai 5. Senza svelarvi troppo, è quei che i giovani capiscono l'insegnamento di Chozen, quello per cui si erano preparati nei giorni precedenti. Si vince combattendo tutti insieme, stringendosi a cerchio, proteggendo chi è più debole. Come quell'uccello che deve difendere le proprie uova dal serpente. Uniti si vince, non lasciando nessuno indietro.
Non c'è una morale in questa storia. E invece sì
"Non c'è una morale in questa storia. Nessun lieto fine. La vita non è una favola, è uno sport competitivo. Giusto o sbagliato non esistono. Ci sono solo vincitori e perdenti. Il Cobra Kai costruisce vincitori perché siamo disposti a fare qualsiasi cosa per arrivare in vetta". È questo il significato del finale di Cobra Kai secondo Terry Silver. Ed è una visione del mondo ben precisa, competitiva, spregiudicata, liberista e capitalista. Pensateci, e vedrete in questa visione quella di tanti "vincenti" del mondo di oggi. Ma con questo visione non sono d'accordo Daniel, Johnny, Chozen, molti dei ragazzi, ormai quasi tutti. E sono decisi a cambiare il finale. "Se io posso cambiare, e voi potete cambiare, tutto il mondo può cambiare", sentiamo dire a un certo punto, citando l'immortale Rocky IV. E sì, i nostri eroi sono decisi a cambiare per far sì che ai ragazzi non venga insegnata questa visione del mondo.
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Il metodo Quick Silver
Il finale di stagione di Cobra Kai 5 ci riporta ancora a quel Karate Kid III - La Sfida Finale e al metodo "Quick Silver", o "argento vivo", un metodo in tre mosse per sconfiggere l'avversario. E allora è consigliata la visione di questo film "minore" della saga, ma molto connesso alle ultime due stagioni di Cobra Kai, e quindi importante per capire alcuni collegamenti. Conoscere il metodo Quick Silver permette anche di usarlo contro il suo inventore. Se Daniel aveva capito subito la natura diabolica del suo avversario, anche i ragazzi, anche i più insospettabili, sembrano aver capito con chi hanno a che fare.
Lasciare il Lato Oscuro
E allora, sempre più, si tratta di lasciare il Lato Oscuro per passare alla Forza. Ma, anche quando sembra sconfitto, anche quando sembra non esserci più nessuno, il Lato Oscuro, il Cobra Kai, continua a vivere ed emanare forze negative. Attenzione quindi a My Way, a quel canto del cigno che abbiamo visto all'inizio dell'ultimo episodio, e a quel serpente che, mutata la pelle, può tornare all'attacco. Guardate fino alla fine e capirete di chi stiamo parlando. In Cobra Kai ci sarà un vecchio nemico. E sarà ancora più cattivo, e più arrabbiato di prima. Il cobra sarà ancora più velenoso.