Non esistono più donne e star come Claudia Cardinale. Questa è l'impressione che ci ha (involontariamente) fornito l'evento che Fox Italia ha dedicato ai novant'anni della United Artist, nella piacevole cornice della triennale di Milano. Madrina dell'evento, la Cardinale, stimolata dalle domande di Gianni Canova e dei giornalisti accreditati, ha magnetizzato i presenti con il suo immortale charme, passando in rassegna alcuni degli episodi più significativi della sua vita e della sua carriera cinematografica.
Apertura doverosa dedicata a La Pantera Rosa, il classico di Blake Edwards del 1964 dove la Cardinale interpreta la principessa Dala e a cui la Fox ha dedicato una preziosa edizione dvd a doppio disco, restaurata e ricca di numerosi extra. "
E' stato il mio primo film americano", racconta la Cardinale, "e mi ha aperto le porte del mondo. Ero così giovane e è stato fantastico essere circondata da attori straordinari, specialmente dal gentiluomo per eccellenza David Niven che mi definì la migliore invenzione degli italiani dopo gli spaghetti. Blake Edwards poi era un pazzo scatenato, un uomo con un ironia e un'immaginazione sublime, mentre Peter Seller mi stupì per questo suo essere così chiuso e introverso fuori dal set.".
La Cardinale si anche soffermata a riflettere sul tipo di donna e di diva che la sua immagine cinematografica ha riflesso per decenni, raccontando numerosi aneddoti interessanti sulla sua autentica passione per il mestiere e le sue possibilità di essere tante donne diverse. Visconti diceva che " apparentemente sembravo una gatta da accarezzare, quando invece ero una tigre che mangiava il suo domatore", ricorda l'attrice. "Ho fatto tanti viaggi con lui che è stato il mio maestro e che aveva un metodo completamente opposto a Fellini che di metteva nella condizione di dover per forza di cosa improvvisare. Figuratevi cosa comportava lavorare con tutti e due quasi lo stesso periodo!. Quei film hanno rappresentato la svolta della mia carriera, insieme a C'era una volta il west, probabilmente il film che i miei fans amano di più. Ancora oggi ricevo lettere di giovani appassionati che adorano quel film e il mio personaggio. Leone era un genio assoluto e mi diede un ruolo femminile ineditamente forte per un western. Ma soprattutto inventò un modo di girare e di raccontare che ancora oggi è ineguagliato".
Claudia Cardinale ha poi recitato anche per Bolognini, Ferreri, Bellocchio e con tutti i più grandi registi esteri. Ancora oggi alla soglia dei settant'anni l'attrice di origine tunisina vive a Parigi con Pasquale Squitieri e si dedica alla recitazione; il prossimo film in cui comparirà sarà quello di Gianni Amelio, tratto da Il Primo Uomo di Albert Camus.
Struggente infine la testimonianza data del regista Valerio Zurlini a ennesima testimonianza delle capacità emozionali di un attrice indimenticabile.
"Valerio era un grandissimo uomo e un eccezionale regista ma è ovvio che se penso oggi a lui il mio ricordo va a uno dei momenti più tristi della mia vita quando, ricevuta una sua chiamata mi recai a casa sua e la trovai vuota con solo una cassa. Scendemmo al ristorante giù e mangiammo. Mi disse che mi voleva bene. Due giorno dopo sentii al telegiornale che si era suicidato. Mi voleva salutare.".