Quest'anno esce nelle sale Super Vacanze di Natale, un oggetto curioso poiché si tratta non di un film nuovo di zecca, bensì di una raccolta (a cura di Paolo Ruffini) di spezzoni tratti dai cinepanettoni del passato, un omaggio all'evoluzione di un filone legato soprattutto all'attività produttiva della Filmauro: furono Luigi De Laurentiis e Aurelio De Laurentiis a concepire nel 1983, insieme a Carlo Vanzina, il prototipo Vacanze di Natale, basato in parte su una commedia degli anni Cinquanta, Vacanze d'inverno (il cui protagonista Alberto Sordi fu successivamente ingaggiato come interprete e sceneggiatore per Vacanze di Natale '91). Nel corso degli anni la formula è andata incontro a delle variazioni (basti pensare a film usciti nel periodo giusto ma non strettamente legati al Natale, come Yuppies 2 o A spasso nel tempo), per poi consolidarsi intorno a determinati elementi: viaggi in località più o meno esotiche, messa alla berlina di certe caratteristiche della società italiana, colonna sonora a base dei tormentoni del momento e - scusateci il francesismo - culi e tette (nonché un'abbondante dose di turpiloquio, più volte preso di mira dalla critica).
Si tende anche ad associare il concetto del cinepanettone al duo artistico formato da Massimo Boldi e Christian De Sica, inseparabili o quasi (il primo non appare proprio in Vacanze di Natale, mentre il secondo manca all'appello in Sognando la California) fino al 2005, anno dell'uscita di Natale a Miami e della successiva rottura (il comico milanese è poi passato alla Medusa, sfornando commedie incentrate sul tema del matrimonio). Intorno a loro si sono mossi interpreti di vario tipo, da Diego Abatantuono a Ezio Greggio, da Claudio Bisio a Enzo Salvi, da Massimo Ghini (che ha effettivamente sostituito Boldi fino alla chiusura dei cinepanettoni tradizionali con Vacanze di Natale a Cortina nel 2011) a Michelle Hunziker, senza dimenticare occasionali ospiti americani (Bo Derek, Leslie Nielsen, Luke Perry, Danny DeVito). Il tutto sotto la supervisione di Aurelio de Laurentiis e dei tre registi che hanno definito il genere: Vanzina, Enrico Oldoini e, in pianta stabile dal 2000 al 2011, Neri Parenti. In occasione dell'uscita del film di Ruffini (anche lui un veterano di queste produzioni) abbiamo deciso di ripercorrere la storia del cinepanettone attraverso alcuni momenti che ne rappresentano il meglio e il peggio. Per motivi pratici abbiamo tenuto conto solo della filmografia Filmauro (mancano quindi i film interpretati da Boldi dal 2006 in poi), escludendo però i lungometraggi successivi a Vacanze di Natale a Cortina in quanto non propriamente cinepanettoni (e dal 2013 privi della presenza di De Sica).
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10. La sfiammata anale (Natale in India, 2003)
Tra gli elementi più criticati e criticabili del franchise c'è Enzo Salvi nei panni fissi del burino, il più delle volte in conflitto con Boldi (soprattutto in Merry Christmas, dove è il futuro genero del milanese). L'apice - si fa per dire - arriva nel capitolo indiano, dove Salvi interpreta il rapper "trasgressivo di nome e di fatto" noto come Vomito, il cui repertorio musicale è basato interamente sulla provocazione gratuita. Il momento (s)cult: al termine di un concerto, armato di accendino, dà fuoco ai suoi peti, ustionandosi gravemente ed esclamando poi in ambulanza "C'ho 'na grigliata mista ar posto der culo!". Difficile capire se ridere di o con lui, soprattutto quando viene tirato in ballo il paragone sacrilego con Ozzy Osbourne.
9. "È stata... una puntina!" (Natale a Miami, 2005)
Noto soprattutto per essere il film che ha chiuso l'epoca d'oro del cinepanettone, con l'ultima apparizione di Boldi e De Sica insieme, Natale a Miami è in realtà soprattutto il primo passo in una nuova direzione, rimasta nei film successivi: la nuova accoppiata De Sica - Ghini, collaudata in questa sede con risultati discreti. Notevole soprattutto la scena dove vengono a galla i segreti dei due: Mario (Ghini) è da anni l'amante della moglie di Giorgio (De Sica), il quale invece è appena andato a letto con la figlia dell'amico. Segue una lunga litigata con finti piagnistei, entrambi perfettamente gestiti dai due attori che sono in sintonia nei minimi particolari, soprattutto quando arriva il momento di sminuire la gravità della situazione.
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8. Pubblicità Regresso (Anni 90, 1992)
Qui abbiamo barato un po', dato che il film a episodi di Enrico Oldoini è uscito nelle sale a fine ottobre anziché durante il periodo natalizio, ma è comunque considerato parte del genere grazie alle persone coinvolte e al suo sequel, arrivato al cinema un anno dopo e nei giorni "giusti". Costituito da una serie di brevi storie che mettono alla berlina i costumi e le ipocrisie della società italiana di allora, il film contiene anche dei finti spot descritti come "Pubblicità Regresso", evidente parodia della Pubblicità Progresso. I vari protagonisti - Ezio Greggio in primis - si cimentano quindi con esilaranti deformazioni dei filmati promozionali in voga ai tempi, su argomenti come l'uso del preservativo, l'abbandono dei cani e il tabagismo. Un ottimo esempio del fatto che, almeno in alcuni film, c'era un intento satirico serio e non solo la voglia di andare in vacanza a suon di rutti e imprecazioni.
7. "La dignità! Dov'è la dignità?" (Vacanze di Natale '91, 1991)
Una domanda che i più maliziosi potrebbero porsi vedendo un film come questo, esempio abbastanza fiacco della formula del cinepanettone che però vanta almeno una scena davvero esilarante, che è appunto quella dove De Sica, nudo e costretto a coprirsi con un vaso, e Boldi discutono le loro filosofie divergenti in materia di adulterio: il milanese ha un rapporto di coppia aperto con la moglie, all'insegna dell'amore libero, mentre il romano cornifica la consorte rigorosamente di nascosto. Forse il miglior duetto tra i due protagonisti del filone, per lo meno sul piano strettamente istrionico.
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6. "Rotolone formato famiglia, dieci piramidi di morbidezza" (Natale sul Nilo, 2002)
Tra le scene ricorrenti, per quanto non esattamente uguali, nel corso del filone c'è quella di Boldi che ha bisogno di servirsi del gabinetto, dall'episodio interamente dedicato all'argomento in Anni 90 - Parte II all'interazione con la pianta carnivora in Natale a Miami. E poi c'è il momento clou di Natale sul Nilo, dove un improvviso attacco di diarrea costringe il milanese disperato ("Saltalaquaglia, mi sto cagando addosso!") ad usufruire di un angolo all'interno della piramide di Cheope. A farne le spese è una mummia perfettamente conservata, che si disintegra quando Boldi si serve delle bende come carta igienica, costringendo le autorità egiziane ad affiggere un apposito cartello fuori dal luogo sacro: vietato defecare. Impagabile anche la reazione alle proteste del carabiniere lombardo che cerca di difendersi affermando di essere residente a Roma: "E allora vada a cagare al Colosseo!".
5. Lo tsunami (Natale in Sudafrica, 2010)
Prima della chiusura del filone nella sua forma tradizionale con Vacanze di Natale a Cortina, ci fu la trasferta africana, complici i mondiali di calcio di quell'anno, per un connubio di doppi sensi e situazioni sconce annunciate sin dai titoli di testa (dove due elefanti in CGI sculettano allegramente). Senza dimenticare il momento scult citato a oltranza dopo l'uscita del film, una battuta da antologia che forse già in sede di scrittura poteva essere vista come una considerazione generale sullo statuto del cinepanettone nel panorama della commedia italiana. Parliamo, ovviamente, del momento in cui De Sica, travolto dai problemi intestinali di un ippopotamo, esclama "Ma che è, uno tsunami demmerda?". Un momento di surreale autoironia (voluta o no?) in quello che è l'autentico tsunami di scarsa qualità costituito dal film intero.
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4. La telefonata (Anni 90, 1992)
Ancora una chicca dal film a episodi di Oldoini, in questo caso un episodio intero: la conversazione telefonica che ha luogo per sbaglio (causa interferenze con il cellulare) tra due automobilisti romani nel traffico milanese. Uno scambio di battute deliziosamente surreale man mano che la scena prosegue, che sfrutta alla perfezione l'alchimia creatasi tra Christian De Sica e Nadia Rinaldi sul set di Vacanze di Natale '91, anch'esso di Oldoini. Volgarità ridotta al minimo, in uno sketch esilarante che prende di mira le allora emergenti chat telefoniche e gli appuntamenti al buio.
3. "Ah Iside, e famme 'na pompa!" (S.P.Q.R., 1994)
All'interno di S.P.Q.R. i momenti beceri abbondano, dai commenti di Boldi sulla prestanza fisica di Anna Falchi nei panni di Poppea (anzi, come dice lui, "Po...ppea!") alle discussioni tra De Sica e Leslie Nielsen sulle pratiche sessuali dei senatori romani. E poi c'è la scena, quella che anche senza aver mai visto un cinepanettone avrete sentito nominare, con l'epica richiesta di gratificazione carnale da parte di Cesare Atticus in compagnia della modella egizia Iside. Un momento che, isolato dal contesto mortificante del film stesso, ha un certo fascino pecoreccio dovuto a De Sica, ormai perfettamente a suo agio nei panni del protagonista fieramente libertino.
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2. Il teaser perfetto (Natale sul Nilo, 2002)
Esuliamo un attimo dai film veri e propri e parliamo di un teaser che, nel caso dei cinepanettoni, segue l'esempio della Pixar (paragone blasfemo ma necessario in questa sede) consegnandoci un minuto scarso di immagini che non appaiono nel lungometraggio in sé ma rendono perfettamente l'idea di cosa aspettarsi. Se Natale sul Nilo è diventato il campione d'incassi per eccellenza all'interno del filone (nonché il film più visto in Italia quell'anno, battendo anche Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello e l'attesissimo Pinocchio di Roberto Benigni) il merito è anche - forse soprattutto - di questo filmato promozionale, che contiene tutti gli ingredienti giusti: la location da sogno (l'Egitto), il cast principale al completo, quattro belle ragazze e il brano estivo in voga in quel periodo (Asereje delle Las Ketchup). Certo, ci fu anche il trailer ufficiale contenente la scena della piramide e altri momenti imprescindibili, ma l'essenza del film stava già qui. Ci si mise anche Natale in India un anno dopo, con risultati decisamente inferiori.
1. "Anche questo Natale..." (Vacanze di Natale, 1983)
Potevamo non mettere al primo posto il momento cult per eccellenza, l'apice che fu instaurato già alle origini del filone e che, in modo squisitamente metacinematografico, riassume ciò che ogni anno i detrattori pensano dopo aver visto l'ennesimo film con Boldi o De Sica? Una sequenza il cui statuto all'interno dell'evoluzione delle commedie natalizie italiane ha un che di ironico, dato che il primo Vacanze di Natale fu accolto in modo abbastanza positivo dalla critica ed è tuttora ritenuto un esempio positivo della partnership tra De Laurentiis, Vanzina e De Sica (qui accompagnato non dall'amico milanese ma da un altro romano, Claudio Amendola). Una vacanza meno volgare di tutte quelle successive, ma con dei momenti di raffinata maleducazione come la battuta indimenticabile di Riccardo Garrone nei panni di Giovanni Covelli, il patriarca che al termine del film afferma "Anche questo Natale ce lo siamo levato dalle palle." Ovviamente questa scena è stata inclusa anche in Super Vacanze di Natale.