Arrivati al numero trentuno, dopo una gloriosa carriera iniziata nel 1983, il cinepanettone targato Filmauro cambia faccia. Un cambiamento che secondo Aurelio De Laurentiis non dovrebbe stupire più di tanto visto che, secondo il produttore, tra vacanze sulla neve e in giro per il mondo, viaggi avanti e indietro nel tempo, il film di Natale è stato più che mai sempre all'insegna della trasformazione e del rinnovamento. Dopo le prove generali degli ultimi due anni con la formula a episodi di Colpi di fulmine e Colpi di fortuna, quest'anno l'addio di Neri Parenti e Christian De Sica segna definitivamente la fine di un epoca e il twist verso un nuovo corso.
Che riparte puntando su Lillo & Greg, che dopo aver superato alla grande la prova generale grazie al successo dei loro episodi negli ultimi due film, si sono guadagnati il ruolo di protagonisti in una storia unica diretta da Volfango De Biasi, che non a caso di quegli episodi era lo sceneggiatore. "Ma abbiamo sempre avuto la fiducia della Filmauro e già dal primo film eravamo intervenuti nella sceneggiatura", spiega Lillo al secolo Pasquale Petrolo. E in effetti nel film troviamo molto del repertorio del duo comico, comprese le performance canore del Latte & i suoi derivati. Favoletta molto semplice ambientata a Natale, con Lillo & Greg coppia di zii maldestri che devono prendersi cura del nipotino rimasto solo: tra l'altro l'elemento di un bambino attorno al quale incentrare la storia è un'altra cosa inedita per il cinepanettone. Intorno a loro un cast corale e ben assortito, che vede tra gli altri una sexy e divertente Ambra Angiolini, insieme a due caratteristi, altrettanto inediti per le pellicole natalizie, come Paola Minaccioni e Paolo Calabresi. Cast, regista e produttori, hanno presentato il film in uscita in 650 copie, e in conferenza ci hanno parlato soprattutto del rinnovamento della formula a partire soprattutto dall'approccio con la storia e con i personaggi.
Il nuovo corso del cinepanettone
Ci sembra di notare un radicale rinnovamento nella costruzione della storia e la rinuncia a certi stilemi che c'erano in passato.
Aurelio De Laurentiis: Sono trentuno anni che facciamo il film di Natale, avendo iniziato nel 1983, e se ci fate caso è sempre stato all'insegna del cambiamento e del rinnovamento. Già nei primi sette anni abbiamo cambiato umore e modalità almeno tre volte. Vacanze in giro per il mondo, poi viaggi avanti e indietro nel tempo, poi di nuovo sulla neve; e abbiamo sempre rinnovato il cast in continuazione. Quest'anno volevamo abbandonare il film a episodi, che è più complicato per certi aspetti, ma più riduttivo rispetto al tema unico sul quale puntiamo: e volevamo rinnovare attraverso Lillo e Greg che erano stati i veri campioni degli ultimi due natali. Li amavamo a teatro e con i due film precedenti abbiamo visto che funzionavano anche cinematograficamente. Ora, se il film piace, c'è da capire come andare avanti.
Quindi c'é in effetti una volontà di rottamazione, se vogliamo anche un abbassamento dell'età anagrafica di riferimento. Una scelta generazionale rappresentata anche da quella di un regista più giovane?
Luigi De Laurentiis: Fa parte dell'evoluzione del franchising. Finiscono i contratti precedenti e si guarda avanti: quest'anno abbiamo pensato ad un rinnovamento anche i termini di stile con la scelta del film unico che io preferisco agli episodi. Già dalla scelta del titolo si capisce che il film è fatto naturalmente per il pubblico di massa ma strizza anche l'occhio alle nuove generazioni. Lo scopo è sempre e comunque quello di far ridere.
Nel segno di Lillo & Greg
Lillo e Greg non firmano la sceneggiatura anche se c'è molto del loro repertorio nel film. Qual è stato il loro apporto a livello di scrittura?
Volfango De Biasi: Io sono un grande estimatore di Lillo e Greg da sempre. Per due anni ho approfondito il loro tipo di comicità avendo scritto gli episodi dei film precedenti: quest'anno che ero al timone del progetto, ho cercato di lavorare con loro ma in generale con tutti gli attori ogni volta che approfondivo un draft di una scena. Quindi sono partito da quello che secondo me potevano fare al meglio, ma poi sentivo anche loro e lo condividevamo. La sceneggiatura è di tutti quanti in un certo senso, perché ognuno ha messo la sua creatività al servizio del film.
Lillo: Già dal primo film abbiamo avuto la fiducia della Filmauro e da subito siamo intervenuti nella sceneggiatura. Noi abbiamo il nostro stile dove ovviamente ci ritroviamo meglio, ci piace l'atmosfera un po' fiabesca, partire da cose reali e raccontarle come se fossero una favola. Cosa che succede anche qui in effetti, l'ambientazione natalizia fa assumere ancora di più alla storia i contorni di una fiaba.
E tu Paola, che li conosci bene e sono tuoi amici, come hai trovato Lillo & Greg in versione film di Natale?
Paola Minaccioni: Sono sempre i due soliti vecchi stronzi (ride, ndr). Io li conosco da tanto tempo, la loro carta vincente e la dimensione che hanno del gioco: riescono sempre a farlo rimanere molto vero, giocano sempre ma sono molto onesti nel farlo, non propongono mai qualcosa di artefatto e di finto.
Absolute Christmas beginners
E gli altri attori come si sono trovati alle prese con il cinepanettone?
Paolo Calabresi: Felicissimo di aver partecipato al film, volevo farlo in ogni caso anche se fosse stato il cinepanettone vecchio stile. Anzi sono incazzato, perché finalmente mi hanno chiamato e quest'anno hanno girato a Roma invece che ai Caraibi o in qualche altra località esotica come facevano sempre... Seriamente, una bella esperienza, comicità surreale ma che prende spunto dalla realtà, il tipo di film che mi piace.
Ambra Angiolini: Interpretare Genny è stato come entrare in una spa: dovevo essere la strafica della situazione, e dovevo anche cercare di essere divertente. Nei confronti di questo tipo di film c'è sempre un certo snobismo. I film si scelgono per le storie, per il cast e la professionalità di chi ci lavora, e in questo caso ne ho trovata tanta. A me è stato chiesto di trasformarmi ed è quello che mi piace fare nel mio lavoro, la possibilità di fare un personaggio molto diverso da me. Anzi dovrebbe essere sempre così per un attore, trasformarsi completamente per il film. La storia d'amore con Lillo e Greg e doverli baciare tutti e due ha fatto la differenza a livello contrattuale. E grazie al film ho imparato a grugnire con eleganza.
Greg: Beh a dire la verità, girare un film non è propriamente divertente. Una serie ininterrotta di pause, si girano 15 secondi, poi un minuto, poi cambiamo le luci... in otto ore di lavoro hai girato due minuti e mezzo. Come si dice, il teatro è degli attori, il cinema dei registi.
Attori e personaggi
E' un film dai tempi comici molto precisi e c'è molta armonia tra gli attori.
Volfango De Biasi: Non sono un fan della gag dritta, piatta e avulsa dal racconto, quindi cerco di lavorare sulla situazione, dando il senso del ritmo alle varie scene, cadenzandole e cercando di caricarle una dopo l'altra. Ovviamente la lavorazione del film ha tempi frenetici, ma in questo caso abbiamo cercato un impostazione più vicina al teatro, provando la lettura delle scene. E Lillo e Greg erano in nostri capo comici.
Una delle novità sembra risiedere nell'importanza che viene data agli attori e nell'apporto che hanno dato ai personaggi, a cominciare da quelli femminili. Ci si rivolge di più alle donne?
Volfango De Biasi: Per me la donna è un oggetto sacro. Anzi è l'oggetto della commedia, una commedia senza personaggi femminili non ha senso, una commedia con una donna semplicemente usa e getta non ha senso. Quindi è necessario creare una figura femminile a tutto tondo. E poi oggi sono le donne che decidono cosa andare a vedere al cinema.
Paola Minaccioni: I personaggi sono un po' più complessi del solito credo, oltre certi stereotipi, la donna bella, la brutta e quella da scartare. Sono personaggi brillanti con una loro umanità, dolcezza e verità; ecco, abbiamo provato ad avere una certa cura per la rappresentazione della verità.
Lillo: Io e Greg amiamo il cinema di Mel Brooks o dei fratelli Zucker ad esempio... quell'approccio molto naturale nella descrizione dei personaggi per rendere credibile quello che è poco credibile, andando verso l'assurdo o il demenziale ma sempre supportato da una recitazione che lo sostenga e lo renda reale.
Greg: Al di la del marketing che ti spinge a varie scelte, credo che questo film colpisca molto per la capacità attoriale di tutti i protagonisti. Sono di una bravura spettacolare, è bellissimo vederli in azione, tutto è azzeccato e sono sempre credibili al di là delle situazioni surreali.
La sfida di Natale
Dal trailer il film sembra più un cinepanettone tradizionale di quanto poi in effetti non sia. Forse un po' di timore da parte dei produttori?
Aurelio De Laurentiis: Fare la promozione di un film è difficile. Oltretutto i nostri esercenti si fanno pagare per mettere i trailer nei cinema, cosa ridicola perché negli USA la pubblicità cinematografica è uno spettacolo nello spettacolo, con applausi, fischi e pernacchie, ma con trailer da due minuti e quaranta. Noi abbiamo a malapena novanta secondi, io l'ho fatto di cento e sono stato messo in croce.
Quale competitor temete di più a Natale?
Il rischio con tanta concorrenza è quello di due anni fa, quando siamo partiti deboli e poi riconquistato il primato a Natale. Temo sempre tutti perché mi affaccio sempre con grande umiltà, ancora oggi dopo quattrocento film trepido esattamente come la prima volta.