Mentre si esaurisce l'ondata di cinepanettoni e cinepandori vari che, come da tradizione, anche quest'anno hanno invaso le sale in concomitanza con le festività natalizie, proviamo a fare una rapida panoramica che ci permetta di saggiare l'offerta cinematografica che il nuovo anno ci prospetta, a partire da un gennaio che si preannuncia infuocato. Primo evento degno di nota, infatti, è la scelta di posticipare al weekend dell'Epifania l'uscita dei due colossi della stagione in corso, Apocalypto e Casino Royale, per evitare lo scontro diretto con le commedie natalizie made in Italy. Del kolossal sulla civiltà Maya diretto da Mel Gibson è stato già detto di tutto e di più: budget elevatissimo, interamente recitato in lingua yucateca da attori non professionisti, incredibilmente violento, il film è uscito negli USA piazzandosi al primo posto della classifica dei film più visti senza però fare il botto d'incassi, ma scatenando reazioni opposte nella critica. Film horror o affresco antropologico? Ora si attende la reazione del botteghino nostrano, ma se è vera la legge "nel bene o nel male purché se ne parli", le intemperanze del regista degli ultimi mesi rappresentano, da sole, un battage pubblicitario assai corposo. Grande attesa anche per l'uscita dell'ultimo capitolo della saga di James Bond: al ritorno alle origini (Casino Royale è infatti il primo dei romanzi di Ian Fleming) si aggiunge uno 007 assolutamente inedito, biondo, non troppo alto né particolarmente elegante, ma dotato del fascino ruvido e del talento attoriale di Daniel Craig.
Ritorno a sorpresa anche per un altro degli eroi cinematografici più amati negli anni '80. Sylvester Stallone, ormai sessantenne, ma non ancora pago dei suoi numerosi successi, resuscita il suo Rocky Balboa per un sesto, definitivo (mai dire mai), episodio della saga del pugile di Philadelphia. Più dubbi che entusiasmi nell'attesa, ma solo la visione confermerà se questo nuovo capitolo sarà in grado di tornare ai fasti del passato o se ribadirà il progressivo declino della saga. Forte del trionfo negli USA, arriva anche la prima produzione americana di Gabriele Muccino, La ricerca della felicità, parabola urbana alla Frank Capra sul sogno americano interpretata da uno Will Smith sempre più bravo anche in ruoli drammatici. In uscita a gennaio anche la nuova biografia capotiana Infamous - Una pessima reputazione, ispirata anch'essa agli anni della lavorazione di A sangue freddo, con una straordinaria prova d'attore di Toby Jones nel ruolo del discusso scrittore, il noir losangelino Hollywoodland che indaga sul misterioso decesso del Superman televisivo degli anni '50 George Reeves e il criticatissimo L'albero della vita, la nuova produzione di Darren Aronofsky che giunge a cinque anni di distanza dal suo capolavoro Requiem for a dream.
Non solo cinema americano: finalmente arriveranno sui nostri schermi anche l'ultimo Aki Kaurismäki di Le luci della sera, e l'atteso lavoro del francese Michel Gondry, L'arte del sogno, storia d'amore che, dopo il mescolamento temporale di Se mi lasci ti cancello, si situa a cavallo tra realtà e dimensione onirica. Sul versante italiano sembra avere la meglio il motto "squadra che vince non si cambia" visto che le energie produttive si stanno concentrando su due sequel (se vogliamo chiamarli così) dei maggiori successi economici della passata stagione. Esce in data strategica (il 14 febbraio) Notte prima degli esami - Oggi, preceduto da grandi proclami del regista Fausto Brizzi che intende "sprovincializzare" questo nuovo episodio allontanandosi dal revival degli anni '80 per donare un respiro più ampio alla sua storia. Chiacchieratissima anche la lavorazione del seguito di Manuale d'amore, Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi, dove, per un Silvio Muccino che lascia per intraprendere nuovi percorsi artistici, è in arrivo un'inedita, bollente coppia composta da Monica Bellucci e Riccardo Scamarcio. Tra le varie commedie italiane di stampo commerciale potrebbe farsi luce un outsider: L'aria salata di Alessandro Angelini, asciutto dramma carcerario che osserva impietoso il rapporto tra un padre detenuto e il figlio speranzoso di ricucire il rapporto, pellicola molto apprezzata al Festival di Roma, tanto da tributare al protagonista Giorgio Colangeli il premio come miglior attore.
Il 2007 si delinea, dunque, fin da adesso assai variegato nell'offerta cinematografica costellata di conferme e graditi ritorni, ma anche di qualche novità. Dopo il parziale flop di Manderlay, Lars Von Trier rinuncia momentaneamente al terzo episodio della trilogia sugli USA per darsi alla commedia, anche se in modo del tutto particolare. Ferocissima satira sul mondo del lavoro, Il grande capo è girato con un metodo innovativo definitivo "Automavision" che prevede l'assenza dell'operatore dietro la macchina da presa, in più il film presenta al suo interno una serie di fotogrammi apparentemente slegati dal contesto che, messi insieme, contengono, in realtà, un enigma. Allo spettatore più acuto che risolverà l'inghippo andranno un premio in denaro e la possibilità di comparire nel prossimo film del regista. Conoscendo l'eccentrico Lars, non ci stupiamo più di tanto. Ma il 2007 sarà anche l'anno del ritorno al cinema di Julia Roberts dopo una lunga assenza giustificata dalla duplice maternità e dalla scelta di dedicarsi al teatro. Ben due i film in arrivo, a cominciare dal cartoon La tela di Carlotta che vede la Roberts nelle inedite vesti di doppiatrice, a cui seguirà il politico Charlie Wilson's War, diretto da Mike Nichols. Attesissimo anche il nuovo thriller diretto da David Fincher, Zodiac, ispirato alla storia vera del serial killer che negli anni '70 terrorizzò San Francisco e che non è mai stato catturato. Al fianco di Fincher, un cast di altissimo livello in cui spiccano Robert Downey Jr. e Jake Gyllenhaal nei panni di due giornalisti alle prese col killer dello Zodiaco.
Offerta varia nei generi, dunque, ma se si analizza la mole di film che ci attendono nel prossimo futuro non si può fare a meno di notare una propensione per l'impegno politico e la denuncia. In tempi di conflitti civili in Africa e Medio Oriente, scandali e parziali ammissioni sugli errori dei governi più influenti a livello mondiale, il cinema non se ne sta a guardare ma, a suo modo, partecipa al dibattito offrendo il suo sguardo critico. Ecco che Clint Eastwood, dopo il dramma bellico all american Flags of our fathers, passa dall'altra parte della barricata per raccontare, in Letters from Iwo Jima, la stessa sanguinosa battaglia dal punto di vista dei giapponesi. I due film che, usciti a distanza ravvicinata negli USA, rappresentano le due facce di una stessa medaglia svelando i sotterfugi della propaganda bellica e aprendo gli occhi sulla durezza di ogni conflitto, hanno fruttato a Eastwood una duplice nomination ai Golden Globes per la regia e anche gli Oscar si fanno più vicini. Non passa inosservata neppure la questione africana con due film che affrontano con durezza alcuni dei drammi che si consumano in questo continente: Blood Diamond - Diamanti di sangue, con Leonardo DiCaprio, offre uno spaccato della guerra dei diamanti e del contrabbando delle pietre preziose i cui proventi vanno a finanziare ribelli e terroristi, mentre The Last King of Scotland mostra le violenze perpetrate dal sanguinario dittatore ugandese Idi Amin. E mentre è ancora in lavorazione A Mighty Heart, la pellicola sull'assassinio in Pakistan del giornalista Daniel Pearl, prodotto e interpretato da Angelina Jolie, è in arrivo un affresco biografico su una delle principali icone politiche del secolo appena concluso: Bobby, focus sull'omicidio di Robert Kennedy che vede alla regia il ritorno del bad boy Emilio Estevez e che ha impressionato favorevolmente la critica all'ultimo Festival di Venezia. Passando dalla biografia politica al mondo dell'arte, esce a gennaio Goya's Ghosts di Milos Forman mentre è stata momentaneamente bloccata la release di Factory Girl, pellicola dedicata a Andy Warhol e alla sua musa Edie Sedgwick, per un intervento legale di Bob Dylan che nega le responsabilità attribuitegli per la morte di Edie in seguito al suo abbandono inserite nella sceneggiatura.
E per gli amanti del disimpegno? Sono in arrivo due folli commedie con le icone comiche del momento: Ben Stiller, in Una notte al museo, sarà un guardiano alle prese con una maledizione che anima tutti gli oggetti presenti nel Museo di Storia Naturale di New York, mentre Jack Black, dopo il successo di School of rock, torna a fare la rockstar in Tenacious D e il destino del rock. Sempre Jack Black, insieme a Kate Winslet, Cameron Diaz e Jude Law, faranno parte del cast di L'amore non va in vacanza, commedia romantica dal titolo italiano malamente tradotto. A maggio uscirà il terzo - pare non definitivo - capitolo dell'avventurosa saga di Jack Sparrow, Pirates of the Caribbean: At Worlds End, mentre gli appassionati di horror si godranno Black Christmas - Un natale rosso sangue, remake del cult movie canadese del 1974, in attesa della vera chicca della stagione: il double feature Grindhouse diretto da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, cast all star, zombie, splatter e abbondanti strizzate d'occhio ai B movie tanto cari ai due registi. E il divertimento è servito.