L'anno scorso Cinema al MAXXI, la manifestazione organizzata da Fondazione Cinema per Roma e MAXXI in collaborazione con Alice nella Città, è stata cancellata a poche settimane dall'inizio a causa dell'emergenza sanitaria che ha stravolto il mondo. L'evento curato da Mario Sesti riparte un anno dopo con rinnovata energia e tanta, tanta voglia di cinema. E riparte proprio dal pubblico, che tornerà a occupare le sale dell'Auditorium e la Piazza del MAXXI, novità assoluta di questa edizione che prende il via oggi e vedrà le proiezioni estive organizzate all'aperto sfruttando l'elegante spazio sotto le stelle. "Ma non siamo noi a essere cambiati, è il mondo che è cambiato" ci spiega Mario Sesti mentre illustra i punti cardine del programma. "Dopo un anno e mezzo, questo è il primo festival che coinvolgerà le persone in presenza. Tocca a noi aprire le danze dopo un lungo periodo in cui siamo diventati avatar di noi stessi, bloccati dietro uno schermo".
Come sottolinea Sesti, il cinema, il teatro e la musica dal vivo, eventi fatti per essere vissuti assembrati, sono stati sospesi per mesi e ora il pubblico ha voglia di tornare a vivere la sala appieno. Cinema al MAXXI 2021 si fa più acuto e osa offrendo un programma che si fonda sulla novità e sul godimento del pubblico grazie a titoli di assoluta qualità. Il nucleo del programma è rappresentato dall'Extra Doc Festival, concorso dedicato alle migliori espressioni del documentario italiano, segue il Video Essay Film Festival, dedicato alla forma innovativa del video essay, che di recente ha preso piede su YouYube, e non manca uno sguardo ai giovani con due film presentati in collaborazione con Alice nella Città: Il mio corpo di Michel Pennetta, focus su alcune situazioni marginali siciliane, e Movida, esordio del giovane regista bellunese Alessandro Padovani.
Il meglio del documentario in un programma eclettico
Entrando nel dettaglio del programma di Cinema al MAXXI 2021, salta subito all'occhio la varietà dei titoli. D'altronde la crescita del genere documentario negli ultimi vent'anni è innegabile tanto da equipararlo oggi al cinema di finzione per potenza, innovazione e interesse. "Nella piazza del MAXXI ospiteremo grandi eventi come We Are the Thousand - L'incredibile storia di Rockin'1000 di Anita Rivaroli, che racconta la genesi di Rockin' 1000" anticipa Mario Sesti. "Proietteremo l'acclamato Pino, film libero dedicato all'artista Pino Pascali, ma ci sarà spazio anche per opere più classiche come L'occhio di vetro di Duccio Chiarini, frutto della scoperta di inconfessabili segreti di famiglia da parte del regista. Marco Spagnoli racconterà una storia inedita su Fellini in Fellini - Io sono un Clown, mentre Era la più bella di tutti noi - Le molte vite di Veronica Lazar, che inaugura la rassegna stasera, farà luce sulla vita di un'attrice non troppo nota, ma estremamente affascinante. A concludere la manifestazione, il 13 luglio, sarà Alida di Mimmo Verdesca, appassionato omaggio ad Alida Valli".
Naturalmente anche Cinema al MAXXI 2021 dovrà adeguarsi alle regole sanitarie imposte in questa fase di uscita dalla pandemia. Ci sarà il contingentamento, soprattutto negli spazi chiusi, e per agevolare il pubblico impossibilitato a partecipare fisicamente alla manifestazione romana, otto film saranno resi disponibili in streaming. Come ammette lo stesso Sesti, "qualche effetto positivo ce l'ha avuto anche questa emergenza. Già da qualche anno alcuni festival come Venezia prevedevano delle sezioni digitali per permettere al pubblico di seguire a distanza con costi ridotti. Credo che questa diventerà un'opzione di default in tutti i festival, l'attivazione di una piattaforma digitale permetterà di ampliare il pubblico potenziale".
Il mio corpo, la recensione: esistenze ai margini nella Sicilia di Michele Pennetta
La lontananza forzata valorizzerà il ritorno in sala
In attesa del duplice debutto di stasera all'Auditorium col documentario su Veronica Lazar seguito da Pino di Walter Fasano, Mario Sesti non si tira indietro quando si tratta di fare un bilancio sull'apertura dei cinema italiani che provano timidamente a ripartire dopo il drammatico stop. "Purtroppo l'emergenza sanitaria ha dato una spinta decisiva in direzione dello streaming" spiega "ma sono certo che prima o poi ci sarà un rimbalzo. L'Italia è stato il primo paese a entrare in pandemia ed è stato anche quello che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vittime. Da noi la ripresa sarà più lenta, ma sono convinto che passata l'emergenza le sale godranno di una rinnovata attenzione. Io per primo adesso sto andando al cinema molto più di prima". Il critico e regista non ha problemi ad ammettere che le sale sono state penalizzate più di altre realtà ("Perché a messa si poteva andare e al cinema no?"), ma ritiene che i ristori forniti dal governo siano comunque stati adeguati a tamponare la situazione in attesa della ripartenza. D'altronde "non è una questione politica, ma culturale. La forzata lontananza ci aiuterà a riscoprire quanto ci sia mancato il consumo dei film in sala".
E a proposito di film, la pandemia ha portato un ulteriore cambiamento nella carriera di Mario Sesti che, dopo aver diretto molti importanti documentari dedicati al cinema italiano, ha da poco ultimato il suo primo film di finzione: "Un produttore mi aveva proposto due progetti, ma tutte e due le volte avevo rifiutato. La terza storia che mi ha presentato, però, mi ha toccato. Dirigerla è stato un passaggio naturale, ma ora viene il difficile. Auspico che il mio film, Altri padri, abbia un passaggio in un festival per poi uscire in sala, ma trovare distribuzione non sarà semplice perché la lista di progetti in uscita al momento è lunghissima". Senza anticipare niente sulla trama, Sesti ci svela un dettaglio sul cast: "La protagonista sarà Chiara Francini al primo ruolo drammatico. Anche questo è un tentativo di smontare uno dei tanti stereotipi che dominano il cinema italiano".