Dopo le abbuffate di (cine)panettoni riprende il tran tran cinematografico abituale che ci spinge a guardare oltre le solite dispute tra Pieraccioni e Sherlock Holmes, tra un Natale trascorso a Beverly Hills o nelle paludi della Louisiana a caccia di ranocchi e principesse, per intercettare le linee portanti della nuova stagione cinematografica che si profila all'orizzonte. Non occorre essere Nostradamus per prevedere che, dopo i tentativi più o meno riusciti dell'anno che si è appena concluso, a partire da metà gennaio verremo invasi da una miriade di kolossal e blockbuster realizzati con le più sofisticate tecniche di animazione 3D. Tanto per non farsi smentire ecco che la pellicola-evento del nuovo millennio, l'imponente Avatar di James Cameron (miglior 3D della storia del cinema), dopo aver sfondato in un battibaleno il muro del miliardo di dollari di incasso si avvia a insidiare il primato di Titanic (Cameron contro Cameron). La pellicola, maestosa ma mai estrema dal punto di vista visivo, rivela un equilibrio nell'utilizzo delle nuove straordinarie tecnologie messe a punto dal regista e dalla sua equipe che apre la strada al cinema del futuro. Avatar, fiaba ecologica che mescola l'emozione per la scoperta di un nuovo mondo allo spirito di conquista dei coloni americani (passando dal Far West al pianeta Pandora la musica non cambia), il tutto condito con una visione manichea del mondo diviso tra buoni - gli ecologisti capaci di amalgamarsi col potere del creato - e i cattivi - gli imprenditori e i militari guerrafondai. Prevediamo che nessuno potrà resistere allo splendore dei misteriosi Na'vi, divine creature blu alte tre metri e dotate di straordinarie capacità empatiche che corrono, saltano da un albero all'altro e cavalcano velocissime creature alate.
Ancora 3D, ma stavolta renderizzato, per la nuova pellicola di Tim Burton che, dopo il mondo cioccolatoso di Willy Wonka, va a reinventare un altro mito della letteratura per l'infanzia e non, l'avventuroso Alice nel paese delle Meraviglie firmato da Lewis Carroll. Terreno fertile per la fantasia dark, visionaria e un po' cattivella di Burton che, a giudicare dai primi trailer circolati in rete, è stato capace di riprodurre fedelmente il meraviglioso universo anarchico ideato da Carrol servendosi di un cast d'eccezione capitanato dall'immancabile alter ego Johnny Depp, affascinante Cappellaio Matto, e dalla compagna Helena Bonham Carter nei panni della Regina Rossa. Il fiuto di Burton sembra aver avuto la meglio anche sulla protagonista, la semisconosciuta Mia Wasikoska che, dopo aver incarnato la timida Alice, è richiestissima da molti autori, tra i quali spicca l'anticonformista Gus Van Sant. Ancora un kolossal atteso in maniera parossistica dai fan, soprattutto a causa delle sciagure produttive occorse e dei numerosi cambiamenti in corso d'opera, l'immenso Robin Hood, mastodontico progetto che segna il ritorno dietro la macchina da presa di Sir. Ridley Scott. Plot top secret, nato dalla volontà di mettere in scena il confronto tra Robin Hood (ruolo inizialmente affidato a Christian Bale) e lo sceriffo di Nottingham, poi fagocitato dall'alter ego attoriale di Scott, quel Russell Crowe che sta al regista di Alien come Johnny Depp a Tim Burton e che pare abbia preteso il ruolo di protagonista assoluto scartando la Lady Marian prescelta, Sienna Miller, a favore di una Cate Blanchett più di spessore. Sul film se ne sono sentite di tutti i colori, ma le prime immagini circolate promettono meraviglie e noi ci fidiamo dell'arte di Ridley Scott in attesa dell'arrivo di Robin Hood nei cinema. Altri due colossi del cinema sono impegnati nella post-produzione dei loro ultimi lavori: Martin Scorsese, anche lui in ritardo sulla release inizialmente prevista, si accinge a concludere il montaggio dell'atteso Shutter Island, thriller cupissimo ispirato al romanzo di Dennis Lehane L'isola della paura e interpretato da due dei più talentuosi interpreti attualmente in circolazione: Mark Ruffalo e Leonardo DiCaprio, qui alla quarta collaborazione col maestro Scorsese per il quale, prossimamente, vestirà i panni di Theodore Roosevelt nel biopic di prossima lavorazione. In dirittura d'arrivo anche il sequel del capolavoro di Oliver Stone Wall Street. Stone, mai pago di andare a mettere il dito nella piaga della politica americana, torna a raccontare le imprese di un Gordon Gekko sfiancato da anni di prigione, ma ancora indomito, interpretato nuovamente dal leone Michael Douglas. A far ritorno davanti la macchina da presa è un altro veterano dalla biografia tormentata, quel Mel Gibson dagli occhi di ghiaccio e dalla lingua tagliente (soprattutto quando alza il gomito) che interpreta un agente di polizia a caccia degli assassini della figlia nel thriller poliziesco Le verità oscure. Il tema della vendetta fai da te non passa mai di moda. A dimostrarcelo è anche l'interessante Law Abiding Citizen, che vede fronteggiarsi il possente Gerard Butler e il camaleontico Jamie Foxx e che, dopo un discreto successo in patria, sarà nei cinema italiani ad aprile. Nonostante l'uscita in concomitanza con la stagione degli Oscar, dubitiamo che raccoglierà successi l'atteso Invictus, biopic sulla carta interessantissimo visto il tema affrontato (Nelson Mandela e l'apartheid), il regista (Clint Eastwood) e gli interpreti (Matt Damon e lo straordinario Morgan Freeman nei panni di Mandela). Le varianti, nel cinema come nella vita, non possono essere escluse e in questo caso l'alchimia sembra non funzionare, ma Eastwood è sempre Eastwood e sarà il pubblico a decretare il verdetto quando il film arriverà nei cinema a fine febbraio. Attesa sofferta anche per Amabili resti, ritorno alla regia di Peter Jackson dopo l'impegno megagalattico della trilogia ispirata a Il signore degli anelli. Ancora un'opera letteraria, il delicato The Lovely Bones di Alice Sebold, per un film di cui abbiamo sentito parlare in modo controverso dalla critica americana. Con nostro grande rammarico non siamo in odor di capolavoro, ma per un giudizio definitivo dovremo attendere l'arrivo del film nelle sale a febbraio. Giudizio in sospeso anche per Nine, musical tutto lustrini e paillettes che vede lo straordinario Daniel Day Lewis vestire i panni del nevrotico Guido, a suo tempo interpretato dall'altrettanto fragile Marcello Mastroianni nel capolavoro di Fellini Otto e mezzo. Una manciata di splendide dive, da Nicole Kidman a Kate Hudson, da Penelope Cruz a Marion Cotillard, per un film che desta curiosità, ma anche qualche perplessità. Con un'annata fortemente sbilanciata in direzione dell'intrattenimento e della spettacolarità sarebbe difficile elencare tutti i blockbuster in uscita nel corso del 2010. Basti pensare che a breve si riverseranno nelle sale Prince of Persia: Le sabbie del tempo, pellicola targata_Disney_ tratta da un popolare videogame che vede Jake Gyllenhaal impegnato a metter su muscoli per recuperare la Daga del Tempo e conquistare il cuore della bella e indipendente principessa di turno, L'apprendista stregone, ancora casa Disney pronta a reinventare il fantasy magico in chiave moderna affidando la salvezza del mondo all'onnipresente Nicolas Cage, Scontro tra titani, remake muscolare del peplum del 1981 interpretato dalla star di Avatar Sam Worthington, e sempre Cage veste i panni di un cavaliere medievale intento a scortare una presunta strega verso un monastero nel fantahorror Season of the Witch. Fremono i fan di Robert Downey Jr., desiderosi di tornare a vederlo indossare ancora una volta la tuta metallica di Iron Man nel secondo capitolo della saga, atteso per il 30 aprile, mentre si dimostrano supereroi più alla mano quelli che popolano l'ironico Kick-Ass, il mitologico Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini e il fumettistico The Green Hornet. Inutile ricordare agli appassionati dei franchise più celebri del box office che il 2010 vedrà l'uscita del nuovo poliziesco svedese ispirato alla trilogia di Stieg Larsson, La regina dei castelli di carta (14 maggio), del romance vampiresco The Twilight Saga: Eclipse (luglio) e del settimo e ultimo capitolo della saga del maghetto occhialuto, Harry Potter e doni della morte (19 novembre). Di tutt'altro tenore il misteriosissimo Inception, thriller concepito dal geniale Christopher Nolan 'ambientato nelle architetture della mente' di cui iniziano a trapelare le prime indecifrabili immagini. Prospettive architettoniche deviate, lotte al ralenty dal sapore post-Matrix, un manipolo di talentuose star tra le quali spicca ancora Leonardo DiCaprio, insieme all'emergente Joseph Gordon-Levitt e alla bravissima Ellen Page, per una pellicola che al momento mantiene intatta un'aura di mistero. Decisamente meno misterioso il sci-fi Il mondo dei replicanti che vede protagonista Bruce Willis il quale si muove in un universo futuro in cui la vita che viviamo viene esperita da cloni identici in tutto e per tutto a noi che ci proteggono da pericoli e sofferenze. Ma che accade se i cloni iniziano improvvisamente a morire? Il futuro che ci attende non è per niente positivo a giudicare dagli universi post-apocalittici di The Road, glaciale road movie ispirato all'omonimo romanzo di Cormac McCarthy che vede protagonista un Viggo Mortensen da Oscar, ma che purtroppo al momento non ha ancora una distribuzione, o dall'altrettanto cupo Codice: genesi, diretto dai visionari fratelli Albert e Allen Hughes, che vede l'eroico Denzel Washington nei panni di un guerriero errante che cerca di proteggere un misterioso libro che contiene il segreto per la salvezza dell'umanità.Per l'adventure-thriller fracassone sono in arrivo la versione cinematografica del mitico The A-Team, nel cui cast spicca il nuovo oggetto del desiderio dell'immaginario femminile Bradley Cooper, mentre Sylvester Stallone riunisce un team di muscolose e attempate star per trascinarci nella giungla sudamericana con il suo The Expendables e Angelina Jolie si dimostra capace di incantarci ancora una volta interpretando un'agente dei servizi segreti in fuga nell'adrenalinico Salt, in attesa di tornare a recitare nel sequel del campione d'incassi Wanted - Scegli il tuo destino.
Un tuffo nel passato nel mondo dell'horror. Mentre sono in preparazione sequel seriali che sfrutteranno le nuove tecnologie 3D applicate al mondo della paura, la Universal sforna il raffinato The Wolfman, horror gotico che omaggia esplicitamente il grande cinema degli anni '30 riunendo un cast
eccezionale, da Benicio Del Toro ad Anthony Hopkins, per rinverdire i fasti della celebre figura del licantropo. Diametralmente opposto il vampir-futuristico Daybreakers, ennesima variazione sul tema 'estinzione del genere umano' che ha dalla sua parte una regia accuratissima e la presenza del talentuoso Ethan Hawke nei panni di un semivampiro interessato alla salvezza degli uomini. Dopo il superflop di Southland Tales, il regista di Donnie Darko Richard Kelly ci riprova attingendo a piene mani dal raffinato Richard Matheson e riproponendo l'agghiacciante The Box, storia di una demoniaca scatola che contiene un pulsante capace di donare ricchezza e dare, contemporaneamente, la morte a un individuo a caso.Pochi brividi, ma tante risate per il fracassone Benvenuti a Zombieland, luna-park zombesco dove Woody Harrelson fa il verso a Mr. Crocodile Dundee sostituendo i non morti agli alligatori, e molta curiosità per l'atteso Nightmare, remake della mitica saga horror di Wes Craven ci auguriamo all'altezza dell'originale, e per il film evento dell'anno, il low budget Paranormal Activity che arriva nei cinema il 5 febbraio. Atmosfere dark anche nel mondo dell'animazione con il post-apocalittico 9, prodotto da Tim Burton e realizzato in stop motion, e col cartoon I guardiani di Ga'Hoole 3D diretto da Zack Snyder, dove guerre tra gufi e magici voli alimenteranno la fantasia con la loro spettacolarità. Grande l'attesa anche per la prima prova del mondo dell'animazione di Wes Anderson che si cimenta con una stop motion dal gusto retrò per narrare le avventure di una famiglia disfunzionale di volpi nel suo Fantastic Mr. Fox - Una volpe troppo furba, e prevediamo che non deluderà neanche l'ultimo capitolo della saga dell'orco verde, Shrek e vissero felici e contenti, che in originale ripropone ancora una volta il brillante cast vocale all star alle prese col regno di Molto Molto Lontano.
In tempi di corsa agli incassi il cinema più spettacolare e d'intrattenimento non può non farla da padrone, ma non mancano le opere che si discostano dal cliché guardando a un cinema meno classificabile, ma sicuramente affascinante. A fine gennaio vedremo in sala lo straordinario A Single Man, raffinatissimo esordio dello stilista Tom Ford che si dimostra capace di realizzare uno straordinario dramma della solitudine dirigendo un Colin Firth da Oscar che, per il momento, ha conquistato la Coppa Volpi al festival di Venezia. Cresce l'attesa anche per il chiacchierato
Tra le nuvole, regia di Jason Reitman, autore che non sbaglia un colpo, e raffinata performance di un George Clooney in stato di grazia. Sempre a gennaio arriverà nei cinema An Education, scritto da Nick Hornby, che ha lanciato nell'olimpo delle star la deliziosa inglese Carey Mulligan, mentre dovremo attendere marzo per il caustico Life During Wartime, sequel ideale di Happiness nonché nuova incursione delle bassezze dell'animo umano operata da Todd Solondz. Ancora privo di release il pluripremiato Precious, mentre uscirà finalmente nei cinema l'ultimo capolavoro di Takeshi Kitano, il poetico Achille e la tartaruga. Dall'Iran arrivano due gioielli imperdibili, il delicato Donne senza uomini, dedicato alla condizione femminile nel paese, e il concitato dramma About Elly, le cui atmosfere ricordano vagamente un certo post-neorealismo alla Antonioni. Tra i titoli da non perdere anche il divertente Leaves of Grass, sfrenata commedia che vede mattatore il gigante Edward Norton nei panni di due gemelli piuttosto diversi tra loro, l'atteso Somewhere, riflessione sulla fama - o sul desiderio di essa - diretta dalla regista di culto Sofia Coppola e interpretata da Benicio Del Toro, il divertentissimo Notte folle a Manhattan che vede collaborare i due maghi della comicità televisiva USA Tina Fey e Steve Carell, e il discusso I Love You Phillip Morris, divertissement gay-carcerario che ha scatenati non poche polemiche per la relazione omo interpretata da un Jim Carrey in stato di grazia e dal collega Ewan McGregor.Per il cinema italiano quella in arrivo si profila come un'annata interlocutoria, di riflessione dopo l'exploit dei vari Garrone e Sorrentino, con conseguente crisi successiva. Paolo Virzì inaugura la nuova annata con La prima cosa bella, nostalgica commedia dolce-amara parzialmente autobiografica ambientata nella sua Livorno. Sempre a gennaio arriva nelle sale L'uomo che verrà, opera seconda di Giorgio Diritti che, dopo il bellissimo Il vento fa il suo giro, si conferma autore di pregio con una profonda riflessione sulla strage di
Marzabotto. A febbraio torna a parlare d'amore a modo suo Gabriele Muccino con Baciami ancora, sequel del suo hit L'ultimo bacio che lo vede riunire il cast originale quasi al completo di ritorno a casa dopo tanti lavori negli USA. Sempre a febbraio vedremo il nuovo lavoro di Silvio Soldini, Cosa voglio di più, triangolo sentimentale che vede coinvolti Alba Rohrwacher, Pierfrancesco Favino e Giuseppe Battiston, e il crudele Il figlio più piccolo di Pupi Avati che sceglie di affidare a Christian De Sica un ruolo di cattivo a tutto tondo affrancandolo per un po' dalla commedia natalizia. Si dà, invece, alla commedia un inedito Ferzan Ozpetek ambientando in Puglia il brillante Mine Vaganti, scoppiettante commedia corale che annovera nel cast il richiestissimo Riccardo Scamarcio, mentre si attende ancora di conoscere la data di uscita di un'altra promettente commedia corale, La passione, nuova pellicola di Carlo Mazzacurati, che vede Silvio Orlando, Giuseppe Battiston e Corrado Guzzanti alle prese con una sacra rappresentazione da mettere in scena nelle colline toscane. Se queste sono le premesse ne vedremo delle belle!