Nel caso di Sir Christopher Lee, scomparso pochi giorni fa alla tenera età di 93 anni, un termine come "leggenda" è tutt'altro che fuori luogo, per quanto concerne la longevità e la popolarità della sua carriera. Parliamo infatti di un grande attore che, solo al cinema, partecipò a più di duecento progetti a partire dal 1948, l'anno in cui ebbe inizio la sua fortunata attività sullo schermo.
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Un vero professionista, talentuoso e versatile, capace di reinventarsi e non rimanere intrappolato nello stesso personaggio per tutta la vita (pur avendo recitato in diversi sequel). È altrettanto vero, però, che rimarranno impresse nella memoria dei più le sue interpretazioni al servizio di pellicole fantastiche e del brivido, che si tratti degli horror della Hammer o, per le nuove generazioni, della galassia lontana lontana di George Lucas e della Terra di Mezzo di Peter Jackson. Ce lo ricordiamo, dunque, evocando dieci dei suoi ruoli imprescindibili, elencati in ordine cronologico.
1. La Creatura (La maschera di Frankenstein, 1957)
Come ha ricordato più volte lo stesso Lee, i primi anni della sua carriera - che includono un cameo, non menzionato nei titoli di coda, nell'Amleto di Laurence Olivier - erano caratterizzati da ruoli minori, in parte perché, essendo alto quasi due metri, avrebbe superato in termini di stazza praticamente tutti i suoi colleghi. Poi, nel 1957, la svolta: la casa di produzione Hammer lo scritturò per interpretare la Creatura nel film La maschera di Frankenstein, adattamento molto libero del romanzo di Mary Shelley e primo di una lunga serie dedicata allo scienziato svizzero e ai suoi "figli" mostruosi.
Nei panni del "mostro", l'attore inglese ebbe l'occasione di esprimere emozioni profonde comunicando solo con gli occhi e di usare al meglio quello che prima era un "handicap" fisico. Questa esperienza fu anche l'inizio di tre belle amicizie per Lee: con la Hammer, il regista Terence Fisher e l'attore Peter Cushing. Difatti si ritrovarono appena un anno dopo...
2. Dracula (Dracula il vampiro, 1958, e altre 11 volte)
Dopo aver "resuscitato" con successo la carriera cinematografica di Frankenstein, il trio Fisher-Lee-Cushing affrontò l'altra icona immortale del cinema horror: il conte Dracula. Un ruolo per il quale Lee finì per provare sentimenti contrastanti, per via degli innumerevoli seguiti in cui si ritrovò a recitare suo malgrado, spesso alle prese con sceneggiature mediocri, al punto da rifiutare di parlare in Dracula principe delle tenebre. Per questo motivo, nel corso degli anni, rifiutò quasi sempre di parlare del malefico conte, unico episodio del suo sodalizio con la Hammer che preferiva trascurare nelle interviste sulla sua carriera. Ciò non toglie che per molti l'attore britannico resti il Dracula cinematografico definitivo, superando anche Bela Lugosi. Ed è facile capire il perché vedendo Dracula il vampiro, dove Lee si muove con terrificante eleganza alla ricerca di vittime, prima di essere sconfitto dal Van Helsing dell'amico Cushing.
3. Sir Henry Baskerville (La furia dei Baskerville, 1959)
Ancora Fisher e Cushing, ancora un film della Hammer. Ma questa volta Lee non è il cattivo di turno: ne La furia dei Baskerville, in cui Cushing interpreta Sherlock Holmes, l'ex-vampiro ha l'occasione di mostrare il suo lato positivo nei panni di Henry Baskerville, l'uomo preso di mira dal celebre mastino. Un'interpretazione sorprendente per chi associa automaticamente Lee ai ruoli da villain, e che aprì la strada ad un altro fortunato sodalizio, questa volta letterario: come vedremo più avanti, non fu l'ultima volta che Lee ebbe a che fare con l'universo creato da Arthur Conan Doyle...
4. Nicholas, duca di Richleau (The Devil Rides Out, 1968)
Basato sul romanzo Il battesimo del diavolo di Dennis Wheatley, The Devil Rides Out risulta tuttora inedito in Italia. Un peccato, perché il film di Terence Fisher (ancora lui), incentrato sui riti satanici, è a detta di molti il miglior film della Hammer tra quelli interpretati da Lee, e lo stesso attore lo considerava tra i suoi preferiti. Forse anche perché in questa occasione ebbe modo di interpretare un protagonista eroico (un nobile che indaga su comportamenti strani legati all'occulto), senza che il pubblico sentisse la mancanza dei suoi personaggi meno positivi. Un piccolo gioiello, per certi versi la fine dell'epoca d'oro della Hammer. Da recuperare assolutamente.
5. Mycroft Holmes (Vita privata di Sherlock Holmes, 1970)
Dopo essere stato sia Henry Baskerville che Sherlock Holmes, Lee interpretò nel 1970 il fratello maggiore del celebre detective, al servizio di un regista del calibro di Billy Wilder. Parliamo dunque di Vita privata di Sherlock Holmes, rilettura irriverente delle storie di Conan Doyle. Questi aveva sempre descritto Mycroft Holmes come un uomo sovrappeso e poco incline ad un ruolo attivo per quanto riguarda l'uso delle proprie capacità deduttive. L'esatto contrario dell'uomo interpretato da Lee, attivissimo in seno al governo britannico, per conto del quale è coinvolto nella realizzazione di un sottomarino. Un'occasione abbastanza rara per vedere il lato più comico della personalità dell'attore, il quale dieci anni dopo rifiutò - pentendosene successivamente - la parte affidata a Leslie Nielsen ne L'aereo più pazzo del mondo.
6. Lord Summerisle (The Wicker Man, 1973)
Malgrado l'esistenza del pessimo remake diretto da Neil LaBute, The Wicker Man rimane una pietra miliare del cinema horror inglese, per il quale Lee provò sempre molto affetto. La cosa non sorprende più di tanto alla luce del fatto che Anthony Shaffer scrisse proprio per Lui la parte di Lord Summerisle, carismatico ed eccentrico leader di una setta pagana residente su un'isola scozzese. Sottile ed ipnotico, il film è ricordato soprattutto per il finale scioccante, ma anche per la performance autorevole di Lee, contraltare perfetto alla disperazione progressiva del protagonista Edward Woodward. Tra le sue tante battute memorabili, la nostra preferita è la sua risposta alle obiezioni di Woodward riguardo delle persone che ballano nude intorno al fuoco: "Ma certo che sono nudi, è troppo pericoloso saltare attraverso il fuoco con i vestiti addosso."
7. Francisco Scaramanga (Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro, 1974)
Pare che già nel 1962 Lee fosse stato preso in considerazione per una parte nella saga di James Bond. Per l'esattezza, Ian Fleming, cugino dell'attore, l'aveva caldeggiato per la parte di Dr. No nel capostipite della serie, Agente 007, licenza di uccidere. Fu necessario aspettare fino al 1974, dieci anni dopo la morte di Fleming, per vedere Lee in azione contro 007, che a questo punto aveva le fattezze di Roger Moore. Nei panni di Francisco Scaramanga, uomo dotato di una pistola dorata e tre capezzoli, colui che fu Dracula decise di interpretare una sorta di anti-Bond, simile negli atteggiamenti ma dedito al male. Una miscela che fa di Agente 007, l'uomo dalla pistola d'oro uno dei capitoli più riusciti dell'era Moore.
8. Saruman (La trilogia de Il signore deglli anelli,2001-2003 , e quella de Lo hobbit, 2012-2014)
Innamorato da sempre dell'opera letteraria di J.R.R. Tolkien (che ebbe modo di incontrare personalmente), Lee ormai aveva quasi perso le speranze di vedere la Terra di Mezzo sul grande schermo quando Peter Jackson gli chiese di interpretare Saruman, il villain più carismatico della trilogia de Il Signore degli Anelli. L'attore fu anche disposto a sottoporsi ad un provino, pratica ormai desueta per una persona del suo calibro, pur di dimostrare quanto fosse perfetto per quel ruolo, e per la saga in generale. E sebbene la sua presenza andò diminuendosi di film in film (lo stesso Lee non riuscì a spiegarsi l'assenza della morte di Saruman nella versione cinematografica de Il signore degli anelli - Il ritorno del re), l'attore rimase molto legato allo stregone avido di potere creato da Tolkien, al punto da accettare di tornare nella trilogia de Lo Hobbit. Ed è al termine de Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate che Lee si congeda dal pubblico (questo è l'ultimo film uscito prima della sua morte), dicendo con tono autoritario e minaccioso: "Lasciate Sauron a me." All'epoca delle riprese aveva 89 anni (e dovette girare le sue scene a Londra anziché in Nuova Zelanda, per motivi di salute). Non li dimostra affatto.
9. Conte Dooku/Darth Tyranus (Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni, 2002, e Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith, 2005)
Nel 2002, l'anno de Il signore degli anelli - Le due torri, Lee partecipò ad un'altra saga epocale, quella di Star Wars. Il conte Dooku, apparso in Star Wars ep. II - L'attacco dei cloni e Star Wars ep. III - La vendetta dei Sith (e nell'animato Star Wars: The Clone Wars, con la voce di Lee), è un Jedi passato al Lato Oscuro, la cui presenza e il cui codice d'onore anticipano il tradimento di Anakin Skywalker. L'uomo che fu Dracula regalò all'apprendista Sith una dignità non molto evidente nella sceneggiatura (è soprattutto grazie a Lee che non si fa caso alla scarsa qualità di certe battute di Dooku), e partecipò ad un memorabile duello con Yoda, uno dei momenti più riusciti dei primi due prequel di Guerre stellari.
10. Dr. Wilbur Wonka (La fabbrica di cioccolato, 2005)
Dal 1999 al 2012, Lee è apparso in cinque film di Tim Burton (il suo cameo in Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street fu eliminato prima dell'inizio delle riprese). La sua partecipazione più memorabile è quella ne La fabbrica di cioccolato, dove presta il corpo al padre di Willy Wonka (Johnny Depp). Creato appositamente per il film, il dottor Wilbur Wonka, professione dentista, è un personaggio costruito su misura per Lee, le cui qualità sinistre nelle sue prime due scene cedono poi il posto ad un'anima umana e tenera nel finale, quando avviene la riconciliazione tra padre e figlio. Per certi versi, il riassunto perfetto della versatilità attoriale di un uomo capace di regalare interpretazioni memorabili per quasi settant'anni.