Per citare l'ottavo episodio di Only Murders in the Building, sembrerebbe quasi che le puntate seguano L'Effetto Ding Dong. Rovesciano la trama, mettono in discussione ciò che sappiamo e ci riportano indietro nel tempo attraverso indagini che credevamo già concluse. Ma andiamo con ordine e prepariamoci all'analisi: vi ricordiamo che l'articolo contiene spoiler sull'ultima stagione della serie e che cercheremo di scoprire i probabili assassini di Sazz Pataki!
Nelle ultime puntate sono riaffiorati i segreti e i misteri rimasti irrisolti nelle prime tre stagioni: delle telecamere sorvegliano i tre protagonisti, che ricevono messaggi minacciosi ed intimidatori. I buchi di trama delle stagioni precedenti riaffiorano prepotentemente, scomponendo il racconto: chi ha avvelenato Winnie, l'animale domestico di Oliver, visto che Sting era innocente? E chi ha scritto il biglietto minaccioso macchiando il foglio sulla sinistra con una sbavatura, dato che Jen non è mancina?
E soprattutto: chi teneva d'occhio Jen, minacciata anche lei tramite un messaggio identico a quello ricevuto dai nostri protagonisti? Non dimentichiamo, inoltre, che nel secondo episodio i nostri protagonisti hanno rinvenuto un nastro d'argento nell'appartamento di Dudenoff, quello da cui è stato sparato il colpo. Proprio mentre qualcuno ha provato ad entrare, invano. Cosa ci faceva lì e perché anche questo dettaglio sembra passare inosservato?
Le rivelazione di Ron Howard
E così, mentre Mabel (Selena Gomez) combatte contro i suoi sensi di colpa per il fatto di non aver risolto l'omicidio prima della terza morte della stagione, Charles (Steve Martin) e Oliver (Martin Short) rafforzano la loro amicizia, alternando momenti di cordoglio per la morte della migliore amica di Charles, a situazioni comiche basate sull' organizzazione del matrimonio di Oliver con Loretta (Meryl Streep).
Attraversando le varie teorie, siamo ormai certi che Dudenoff abbia nascosto volontariamente la sua morte per garantire un benessere economico alla sua famiglia di elezione, che Sazz sia stata uccisa da qualcuno che frequenta il set del film e che Glen Stubbins sia stato sparato non al posto di Oliver, come sembrava inizialmente, ma intenzionalmente, come vittima predestinata, tanto da essere poi ucciso nel letto di ospedale dopo essere sopravvissuto allo sparo.
Ron Howard, personaggio speciale della penultima puntata della stagione, ci rivela il nome e la foto del possessore delle scarpe incriminate: Rex Bailey. Un uomo che ha un nome apparentemente non rilevante, ma che ha il volto di un personaggio che conosciamo bene: Marshall P. Pope. L'insospettabile sceneggiatore del film in produzione Only Murders in the Building sembrerebbe il principale sospettato: il protetto di Sazz avrebbe avuto più di un buon motivo per eliminare sia l'amica dei nostri protagonisti sia lo Stuntman a conoscenza del suo passato e dell'incidente sul set di Progetto Ronkonkoma. Mabel scopre una sceneggiatura del film sul loro podcast, ma firmata proprio da Sazz. Che abbia dovuto ucciderla per impossessarsene?
Come ben sappiamo, nulla è da dare per scontato nella serie Only Murders in the Building: la verità può essere nascosta fino all'ultimo e il cliffhanger è dietro l'angolo - o meglio: dietro il prossimo episodio. Che ci sia un colpo di scena all'ultimo momento, come spesso accade nella serie? L'episodio finale ribalterà completamente le ipotesi fino ad ora elaborate? È probabile, ma andiamo per gradi e ricapitoliamo cosa sappiamo e quali potrebbero essere gli assassini di questa stagione.
Gli indizi di Sazz
Nell'episodio due, Charles vede la sua amica Sazz tutto il tempo al suo fianco: è una proiezione del suo inconscio. Mentre è impegnato a dialogare col ricordo che ha di lei per metabolizzare il dolore, i suoi amici continuano ad indagare. Nel finale della puntata, grazie al Luminol, scopriamo l'ultimo vero indizio dato da Sazz a Charles, scritto col suo stesso sangue sul pavimento: Tap In.
È ciò che esclamava sempre Sazz sul set subito prima di prendere il posto di Charles per girare le scene più pericolose. Da questo episodio infatti ci convinciamo che la vera vittima fosse proprio il nostro Brazzos. Ma le ultime puntate portano a dei risvolti ben diversi, molto più concentrati su Sazz, come se non fosse stata una morte accidentale la sua, ma una intenzionale scelta di avere lei come vittima. Ma allora, se Sazz aveva capito qualcosa per cui andava uccisa, perché lasciare col suo sangue come ultimo messaggio proprio "Tap in" (in inglese, "cambio")?
Può essere un rifermento al fatto che la vera vittima dovesse essere Charles, è vero, ma anche un riferimento alle controfigure in generale: un possibile indizio per indicare che l'assassino è uno stunt, e quindi Marshall? Potrebbe essere anche un modo veloce per suggerire il tema del "doppio": e se fosse qualcosa legato all'attore che interpreta Charles nel film, Eugene Levy?
Le prove sul caso
Ma questi non sono gli unici indizi di Sazz. Esattamente al minuto 29 dello stesso episodio, la donna parla a Charles direttamente dal suo inconscio: "Delega. Che siano gli estranei a trovare l'assassino della tua fiera protettrice". In lingua originale viene utilizzato il termine "fiercest" per indicare l'aggettivo fiera, parola che ha tra i suoi significati anche quello di ardente, con un chiaro riferimento al ritrovamento della donna nell'inceneritore. Tipico dell'ironia di Sazz. Che questo termine serva a sorridere di una battuta di cui ricordarsi in seguito (tipo ora che si parla del "protetto" di Sazz)? Può davvero essere un caso quello in cui si fa riferimento, in tempi non sospetti, al fatto che Sazz fosse la protettrice di qualcuno? Certo, nel caso di Charles il termine è palesemente legato al lavoro da stunt in Brazzos, ma non è un po' strano che sia la parola "protagonista" degli episodi finali?
Jen inoltre confida a Charles che Sazz pensava che ci fosse un altro assassino nel palazzo. Ma se gli occidentali sono ormai fuori ogni sospetto, di chi parlava?
Al momento, tutto sembra portare a Marshall, lo sceneggiatore impacciato del film di Hollywood sui nostri beniamini. Ma perché? Come siamo arrivati a questo indizio e come è possibile che non tornino alcuni degli indizi?
Only Murders in the Building: niente è come sembra
Una possibile ipotesi è che sia tutto un equivoco anche per Marshall, esattamente come per gli inquilini della scala ovest, che si sono poi rivelati una vera e propria famiglia per la prima vittima, il professor Dudenoff, che ha scelto autonomamente di morire e celare la sua dipartita per continuare a provvedere economicamente ai suoi amici.
Tutti loro sono stati un capro espiatorio per diversi episodi, osservati come gruppo che trama qualcosa e mai approfonditi singolarmente come sospettati.
È stato quasi come se fosse stata gettata un po' di polvere negli occhi dei nostri protagonisti (e quindi anche di noi spettatori) poiché poco dopo aver visto il video del professore per Helga ci siamo resi conto (sì, noi e i personaggi) che qualcun altro stava osservando, da lungo tempo ormai, i nostri protagonisti. Potrebbe essere stato manomesso e falsificato il video con un po' di montaggio, certo, ma che motivo avrebbero avuto gli occidentali di uccidere anche Glen?
Di motivi sembrerebbe proprio che Marshall, invece, ne abbia tantissimi: appropriarsi della sceneggiatura di Sazz dopo tanti tentativi di entrare nel mondo della scrittura per il cinema, tutti andati male, e vendicarsi dello stunt che lo ha sostituito sul set di Progetto Ronkonkoma.
Eppure, qualcosa non torna: vendicarsi di cosa? Marshall era così concentrato sul mondo della sceneggiatura da non aver nemmeno aspettato di non essere più infiammabile pur di proporsi a Ron Howard. Non era di certo essere stuntman il suo sogno. E dopo essere finito sulla lista nera di Hollywood come Rex Bailey (come ha specificato il barista del Cuncussions), l'unico modo per riprovare ad entrare nel mondo del cinema era quello di cambiare nome.
Questo spiegherebbe anche il motivo del suo essere sempre impacciato e sfuggente e del travestimento adottato (con una barba finta che ci viene subito mostrata nella presentazione del personaggio, nell'episodio cinque) Inoltre, il ragazzo scrive sceneggiature da sempre: che motivo avrebbe di rubare un'idea a qualcuno che l'ha aiutato? Sazz, tenendo molto al suo allievo Marshall, potrebbe aver firmato la sceneggiatura da lui scritta per dare più possibilità al ragazzo di emergere e, magari, concordando il tutto proprio con lo scrittore. C'è da aggiungere che ha aiutato le indagini e che, essendo un personaggio molto solitario, è improbabile sia il nostro killer, dato che sappiamo che l'assassino deve aver avuto un complice, indispensabile perché i tempi dell'omicidio coincidano. Ma allora, chi può essere stato? E perché?
I sospetti e i personaggi più controversi
Ricapitoliamo e analizziamo chi sono i personaggi più sospetti, che potrebbero celarsi dietro le rivelazioni di Only Murders in the Building.
Helga.
Conosce Sazz tramite la radio amatoriale e ha parlato con lei di tutto, confidandosi sul suo protetto, su Porgetto Ronkonkoma e sui buchi di trama del podcast. Ma perché? Perché tutte queste informazioni e perché non usarle prima, rintracciando i ragazzi già dopo la morte della donna? Helga sembra essere innocente e pura, una ragazza legata al suo professore come ad un padre, che ne soffre la lontananza.
Ma allora perché intimidire il nostro amato trio con affermazioni legate alla morte di Sazz per le sue troppe domande? Doveva essere concentrata solo sulla ricerca di Dudenoff, apparantemente. Sostenere che lo stunt nominato da Sazz sia la causa della sua morte potrebbe essere una scusa per depistare tutti? Potrebbe essere stata lei la nuova ragazza di Sazz, la relazione a cui faceva riferimento con la chiropratica? Un personaggio davvero enigmatico.
Il barista del Concussions
L'uomo gestisce un pub per stuntman e conosce tutto di loro, soprattutto sa chi ha avuto giornate pesanti e problemi fisici, tanto da avere una chiropratica in un'area del pub. Ma come mai non conosce il nome del protetto di Sazz? Eppure sa perfettamente che non è Glen, è proprio lui a dircelo nell'episodio nove. Come fa a sapere questo e non chi fosse l'allievo di Pataki? Possibile che la donna non ne abbia mai parlato? O meglio: possibile che non sia mai andata al pub proprio con Marshall?
Eppure il barista gestisce il locale dove si ritrovano esclusivamente stunt, quindi conosce tutti. Ed è proprio in ospedale, poco prima della morte di Glen, che i nostri protagonisti lo incontrano. Che sia uno dei due complici?
La produttrice Bev
Nell'episodio tre scopriamo che l'arma del delitto è un fucile da caccia, un Winchester 300 Magnum. Perché la cosa è passata così tanto in secondo piano? Un'arma del genere è facilmente nascondibile nelle tante valigie del set spesso mostrate da Bev. E perché la produttrice, nell'episodio successivo, è nel capannone della vittima, armata, mentre accusa qualcuno del set di essere l'assassino? Ha con sé una pistola carica che non sembra una delle finte pistole da stunt di Sazz... e che quindi deve essere la sua personale.
Sempre molto gentile con Mabel (quella che lei reputa la più sveglia del gruppo e quindi la più pericolosa nel caso in cui fosse l'assassina), arriva a proporle un lavoro e ad avvicinarsi spesso molto a lei, ostentando una gentilezza apparentemente immotivata. Nell'episodio quattro, la chiropratica degli stunt rivela che Sazz era stanca di una relazione complicata in cui si ritrovava, in cui dava più di quanto ricevesse dalla persona coinvolta. Difficile si parli di Jen, esagerata ed eccessiva da sempre. E se c'entrasse la sceneggiatura, e il fatto che non abbia ricevuto quello che meritava per essa? Dopotutto, Bev ammette di aver ricevuto un messaggio vocale da parte di Sazz che poteva ostacolare il film ed è la stessa donna trovata nel parco di divertimenti di Sazz, nascosta e armata.
Gli attori
Eva Longoria, a quanto dice la produttrice del film, è spesso latitante, oltre ad essere molto concentrata su di sé e ad aver spesso rovinato gli interrogatori di Mabel, come con Rudy, "il tizio del Natale" dell'ala ovest; Zach Galifi risulta antipatico, narcisista e svogliato rispetto alla parte da interpretare, tendente ad ostentare la ferita che si è procurato per sbaglio nella sparatoria, durante il già citato episodio cinque, e apre il terzo episodio della stagione con un monologo sulle similitudini tra il voler interpretare un personaggio e il sentirsi detective di un omicidio.
Che questo lo abbia ispirato perché incline agli omicidi e capace di nasconderli? Infine, Eugene Levy prova a far infuriare Charles in tutti i modi, non temendo nessuna conseguenza, celando con finta empatia questo intento. Tutti e tre hanno notato i dettagli che nelle scorse stagioni non erano stati spiegati (esattamente come aveva fatto Sazz) in una notte. E se fossero già a conoscenza di tutto perché, magari, sono stati proprio loro a scrivere bigliettini e ad osservare i protagonisti? Questo spiegherebbe anche la loro presenza costante nei pressi dei protagonisti e la voglia di risolvere il caso al posto loro, accaparrandosi la loro fiducia e depistandoli allo stesso tempo.
Le sorelle Brothers.
Forse le più probabili, sono personaggi controversi e poco chiari. Grazie al tappetino adesivo dell'episodio cinque abbiamo scoperto che qualcuno sul set utilizza le stesse scarpe dell'assassino. Ora sappiamo che sono un modello usato anche da Ron Howard e da Marshall, poiché comode e con un buon cuscinetto e che Marshall ha rubato il suo paio proprio a Ron Howard; ma la stessa suola è visibile anche ai piedi di una delle sorelle Brothers. La cosa non viene più approfondita dopo lo sparo durante il servizio fotografico per via dei danni riportati da Zach e Glen. Al momento del colpo di pistola però, una delle due sorelle era scomparsa, subito dopo aver riposizionato gli attori sui contrassegni per le foto; a ciò bisogna aggiungere il fatto che, dopo un'attenta analisi dell'omicidio di Sazz, la tempistica ha suggerito la presenza di due complici.
Il tutto sembra sparire dai nostri pensieri solo perché il fatto che abbiano riempito l'Arconia di telecamere porta a distrarci dal possibile omicidio, fino a renderle vittime del dolore subito dopo aver scoperto della morte del loro professore, Dudenoff. Ora che sappiamo che le due morti non sono correlate, ha senso che possano essere loro le colpevoli dell'omicidio di Sazz.
L'affare... Jen
Non dimentichiamoci inoltre di Jen, in questa stagione cameo ed aiutante di Charles nel secondo episodio due; è vero, è evasa da poco e soltanto dopo la morte di Sazz, ma non è detto che la loro relazione fosse rosea, anzi: la ricordiamo piuttosto turbolenta dalla stagione passata. Potrebbe sapere qualcosa in più ed essere nuovamente colpevole, seppure in maniera differente? Una sola cosa è certa: Almeno per questa stagione siamo certi che non sia stata la star Sting, sospettato della prima stagione... ma possiamo dire lo stesso di Ron Howard? Forse non sappiamo ancora qualche dettaglio determinante sul regista?