Al quarto lungometraggio da regista, Edoardo Leo ha scelto di raccontare la storia di Claudio e Anna, una coppia come tante, alla soglia dei quarant'anni, ancora precari, ingegnere informatico lui e insegnante di matematica lei. Deciso a realizzare un'idea che sente promettente, Claudio lancia una campagna di crowdfunding su internet, chiedendo ventimila euro per sviluppare un'app. I risultati sono scarsi e, complice una serata all'insegna dell'alcol, la coppia pubblica per scherzo un video in cui promette, in cambio dei soldi, un video porno. Il popolo della rete accetta la sfida e la somma sale a ben 250mila euro.
I social, i like, i selfie, gli influencer: parole che solo fino a pochi anni fa non avevano significato, oggi sono una realtà sempre più diffusa e importante, nonostante il loro ambiente naturale sia lo schermo bidimensionale di computer e cellulari. Cose che, per chi non è cresciuto con uno smartphone in mano, destano ancora qualche perplessità, proprio come succede a Claudio, che Leo, anche interprete, mostra sempre stralunato, quasi come se premesse mentalmente il "tasto F4 basito" di Boris: "Claudio è così, vive nel suo mondo, guarda tutti con un po' di distacco e diffidenza" ci ha detto a Roma il regista e attore, alla presentazione del film: "Mi interessava mostrare l'evoluzione di un tipo così, che lentamente viene risucchiato in un vortice che a un certo punto gli fa perdere di vista la sua identità. Inoltre penso che per far ridere gli attori non debbano farlo in prima persona".
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In questo mondo di influencer
Il vortice in cui vengono risucchiati i protagonisti è il mondo degli influencer, persone comuni (e non) che improvvisamente ottengono fama, divenendo sponsor perfetti per grandi società, che offrono loro soldi e prodotti in cambio di foto con l'oggetto da pubblicizzare: "Anche noi attori viviamo la deformazione degli influencer" ha detto Anna Foglietta, protagonista femminile, continuando: "Ci capita spesso di subire queste lusinghe. È stato interessante interpretare questo mondo prendendo le distanze dalla nostra esperienza di attori grazie a Claudio e Anna, che sono due persone comuni, normali: per loro queste lusinghe diventano ancora più allettanti. È stato interessante vedere come due persone così possano trasformarsi diventando altro da sé".
Nel film i protagonisti si scontrano anche con le generazioni più giovani, cresciute a pane e Twitter, e con quella dei propri genitori, che considerano internet ancora come un fenomeno di poca importanza, affermando convinti che se una cosa non va su Rai Uno allora non è così diffusa: "Siamo un paese vecchio" ha detto Leo convinto, proseguendo: "Siamo una nazione di vecchi, non parliamo l'inglese, mediamente siamo più ignoranti e rispetto ad altri paesi abbiamo una permanenza media su internet molto più bassa. In Italia io sono considerato un giovane regista ed ho 44 anni: in un altro paese un ventenne mi prenderebbe a calci". "Io sono ancora un'attrice rivelazione, pensa te! L'ho letto come titolo di un articolo su un giornale: mi fa veramente piacere essere ancora così giovane" ha ribattuto scherzando Foglietta.
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Claudio e Anna sono affiancati da Franco, zio della protagonista, aspirante fotografo di moda finito a fare collage kitsch in un negozio di fotografia, perennemente scontento e disilluso, interpretato da un Rocco Papaleo scatenato, che dà voce alle tante persone piene di rimpianti che però non si fanno mai venire il dubbio che forse non ce l'hanno fatta a realizzare i propri sogni perché non avevano abbastanza talento: "Può succedere che non si facciano i conti esatti con se stessi e con le proprie capacità, ma la frustrazione non guarda in faccia i conti, ti alimenta o non ti alimenta. E sono cazzi".