Il detto "squadra che vince non si cambia" trova un'eccezione nel caso dei compagni di viaggio televisivi di Elena Sofia Ricci. Per la fiction Che Dio ci aiuti 2, infatti, l'attrice preannuncia una rivoluzione sia nel cast che nella struttura del racconto di Suor Angela. Il convento degli Angeli Custodi di Modena si appresta a subire grandissimi cambiamenti. Il regista Francesco Vicario resta lo stesso ma tra i personaggi principali sono 4 le new entry che sostituiscono Massimo Poggio (Marco) e Serena Rossi (Giulia), usciti di scena dopo il matrimonio che ha concluso la prima stagione.
La serie terrà compagnia al pubblico per otto prime serate, a partire da giovedì 21 febbraio su Rai Uno. Sceneggiata da Elena Bucaccio e coprodotta da Rai Fiction (come racconta il direttore Eleonora Andreatta) e Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei, si prepara a virare dal giallo al rosa. Le indagini vengono eliminate, a favore di una visione più "familiare" delle vicende raccontate, a partire da quella del piccolo Davide (Cesare Kristian Favoiono). Questo bimbo di 7 anni perde la mamma e viene affidato a suor Angela da lei con la speranza che la religiosa riesca a convincere Guido Corsi (Lino Guanciale), ex marito della sua amica, a prendersene cura, anche se non è il padre biologico del piccolo.
Nel convitto del convento ritroviamo Margherita (Miriam Dalmazio) e Azzurra (Francesca Chillemi), a cui si aggiungono Nina (Laura Glavan) e Chiara (Rosa Diletta Rossi), entrambe alle prese con un tirocinio legale seppur su posizioni diametralmente opposte per carattere e vissuto familiare.
Quali novità ci aspettano nella seconda stagione della fiction? Eleonora Andreatta: La prima stagione, con una media di 24% di share e 6 milioni e 400 mila spettatori, ha raggiunto un risultato ragguardevole ed era rassicurante, "giallo/rosa". La seconda, però, sarà diversa: abbiamo eliminato le indagini per andare al cuore vero della storia.
Da dove siete partiti con i cambiamenti? Eleonora Andreatta: Questo grande lavoro di ristrutturazione è costato molta fatica per ottenere un tratto più profondo e umano e ottenere un drama mescolato al genere family. La regia acquista maggiore contemporaneità ed Elena Sogia Ricci usa una molteplicità di sfumature maggiore dell'anno scorso, supportata da una scrittura più ricca e complessa, che definirei quasi artigianale.Qual è il nuovo messaggio della fiction? Eleonora Andreatta: La famiglia del convento non ha legami di sangue, ma affettivi e suor Angela è una madre dalla grande capacità di amare. Uno dei pregi della nuova stagione è quello di raccontare la capacità di cambiare e migliorare che hanno le persone. Il mondo d'oggi ha proprio bisogno di questi valori e punti di riferimento.
Elena Sofia Ricci: Il nostro è stato un cambio rischioso, tanto che quando mi hanno detto che alcune cose sarebbero sparite mi sono messa a piangere per telefono. Io non avrei cambiato una virgola nella serie, ma so che c'è voluto coraggio.
Come definireste questo nuovo genere? Matilde Bernabei: La chiamerei "commedia dei sentimenti" perché si ride e ci si commuove. C'è un filo rosso che collega questa fiction a Don Matteo e Un passo dal cielo: l'idea che nella vita bisogna affrontare i problemi, anche quelli più gravi, e risolverli. Qui diamo esempi pratici per come fare a superarli. È un patto con il pubblico: la gente si sente davvero aiutata nella vita quotidiana e questo racchiude il successo di questi prodotti.Quanto ti ha influenzato suor Angela nel quotidiano? Elena Sofia Ricci: Anch'io cerco di imitare suor Angela nella mia vita di madre, ma mi viene malissimo con le mie figlie vere... La verità è che amo moltissimo questo personaggio. In generale qualunque attrice si fionda sul ruolo di suora, perché comporta una sfida nel raccontare una donna di chiesa senza farla diventare un'icona distante.
Suor Angela non è però una suora come le altre... Elena Sofia Ricci: Il suo passato è difficile: è stata in carcere per rapina a mano armata e concorso in omicidio e questo fa sì che lei possa capire bene l'animo dei personaggi che incontra nella serie. Lei per prima è stata fallibile. Quest'anno poi, senza l'apparato poliziesco, suor Angela è più coinvolta nei casi sociali... è stata una sfida, ma oramai io e Vicario siamo una coppia di fatto e l'anno prossimo ci hanno già prenotato con i cartelli a San Remo! Scherzi a parti, tra di noi si è creata una sinergia incredibile.
Nessun problema di assestamento con l'allargamento del cast? Elena Sofia Ricci: L'unico problema dal punto di vista psicologico è stato quello di trovarsi la mattina al trucco con due miss! (Ride) No, la verità è che le amo tutte come figlie e la mia missione è stata che si amassero anche fuori dal set e ci sono riuscita. Sono stata folgorata non solo dal loro talento ma dal grande cuore che fa la differenza tra attori bravi e fuoriclasse.A chi ti sei ispirata per il tuo personaggio? Elena Sofia Ricci: Ho incontrato una giovanissima suora che è proprio come suor Angela. È speciale e mi ha fatto scoprire molte donne come lei. Quando ho interpretato la prima stagione, suor Angela era la suora che avrei voluto incontrare, me la immaginavo come una versione femminile di don Camillo, come si vede nei monologhi col Crocifisso, in cui lui parla come ad un amico. Poi però ho davvero conosciuto una persona come lei e mi ha cambiato la vita.
Valeria Fabrizi: Ho attinto alla personalità di mia mamma e della suora con cui ho vissuto in collegio, colorando il personaggio con i miei toni bolognesi. Sul set sono diventata la nonna di questi ragazzi che sembrano presi da Beautiful per la bellezza e anche per il piccolo Kristian che interpreta Davide e che io chiamo Harry Potter.
Kristian, sei diventato la mascotte del gruppo? Cesare Kristian Favoino: Questa è stata la mia prima fiction ed è stata una sorpresa. Sono molto felice, perché mi sono divertito anche se è stato difficile imparare le battute e alzarsi presto di mattina. E una volta mi volevo anche licenziare, perché mi facevano male le bollicine finte che mi avevano applicato in faccia per simulare la varicella.Visti i recenti avvenimenti e le dimissioni di Papa Benedetto XVI, pensate che la messa in onda della fiction arrivi con un perfetto tempismo? Elena Sofia Ricci: La messa in onda è una coincidenza, ma è bello interrogarsi sul ruolo della Chiesa oggi, proprio quando il Papa ci mette davanti ad un domandone. In Che Dio ci aiuti 2 noi mostriamo i consacrati nei rapporti più semplici, diretti e vicini alle persone. D'altronde l'amore con la A maiuscola fa bene a tutti!