Guillermo Arriaga approda a Venezia con il suo The Burning Plain, dramma corale che segna l'esordio alla regia dello sceneggiatore storico di Alejandro Gonzáles Iñárritu e che ha convinto alla prima visione il direttore Marco Müller tanto da spingerlo a inserire l'opera nel concorso ufficiale. Ad accompagnare Arriaga al Lido è presente parte del nutrito cast del film capitanata dalla splendida Charlize Theron, co-protagonista insieme alla struggente Kim Basinger di un dramma tutto familiare che coinvolge tre generazioni di donne. La Basinger, misteriosamente assente alla conferenza stampa anche se voci di corridoio riferiscono che potrebbe apparire stasera in passerella, con la sua madre di famiglia troppo umana e imperfetta ipoteca un'ideale candidatura alla Coppa Volpi per la miglior attrice, anche se la Theron non le è da meno. Come ribadisce lo stesso Arriaga 'dopo aver lavorato per molto tempo con un regista straordinario come Alejandro Gonzáles Iñárritu ho sentito il bisogno di mettermi alla prova passando dietro alla macchina da presa. Devo ammettere però che il mio esordio alla regia è stato protetto e agevolato dalla presenza di un cast grandioso. Quando il direttore del casting mi ha proposto le attrici protagoniste le ho trovate subito perfette per i personaggi che avevo in mente'.
La struttura di The Burning Plain non differisce troppo da quella delle precedenti sceneggiature scritte per il collega messicano Iñárritu. Anche in questo caso le esistenze di diversi personaggi si intrecciano in seguito a un evento tragico che muta per sempre le loro vite. 'Avevo in mente questa storia da quindici anni' prosegue il regista 'ma prima di poterla scrivere ho dovuto aspettare che gli eventi e i personaggi maturassero dentro di me. Quando mi sono sentito finalmente pronto ho deciso di strutturare la storia utilizzando i quattro elementi. Aria, acqua terra e fuoco sono parte integrante del film, rivestono un ruolo fondamentale. Così come accade nella realtà, il paesaggio influenza profondamente gli umori, le sensazioni e perfino le azioni dei personaggi. Nel film volevo mostrare chiaramente come la natura domini l'uomo con la sua potenza. In questo senso è stata essenziale la differenza climatica tra le location in cui abbiamo girato, differenza che si riflette nella fotografia e nelle azioni dei personaggi, ma di cui ha risentito anche la stessa troupe. Durante le riprese a Portland, in Oregon, le temperature erano bassissime e pioveva sempre, mentre quando ci trasferiti nel deserto del New Mexico il sole e i colori caldi del paesaggio hanno messo tutti di buon umore'.
In The Burning Plain tornano al centro dell'attenzione le tematiche care al regista ed espresse già nella trilogia dell'amore, della morte e della casualità. 'Amore e morte sono temi universali, fondamentali nella vita di ogni individuo. Nessuno di noi conosce se stesso finché non si relaziona con gli altri e con la morte. Nella società contemporanea vi è un rifiuto della morte, che viene vista come un tabù di cui non si ama parlare. Il mio tentativo è stato quello di renderla più comprensibile analizzandone cause e conseguenze, mostrando cosa accade quando un lutto irrompe nel quotidiano, fotografando il dolore nella sua realtà. Anche la scomposizione del tempo è legata a una mia personale ricerca di realismo. Mentre la narrazione cinematografica è quasi sempre lineare e ordinata, nella vita vera le cose non vanno così. Le storie vengono raccontate in modo confuso, frammentario. Io non faccio altro che mutuare questo metodo e utilizzarlo nelle mie sceneggiature. In fin dei conti uno degli strumenti che il linguaggio cinematografico mette a disposizione dei cineasti è la decostruzione del tempo. Il passato, il presente e il futuro si mescolano mostrando i fatti che condizionano l'esistenza. Gli uomini vivono nel tempo, facendo esperienze, ma alla fine dei conti nel profondo restano sempre gli stessi'.La bella Charlize Theron si misura ancora una volta con un personaggio problematico e segnato da un drammatico passato. 'I personaggi che interpreto sono imperfetti proprio perché tutti gli esseri umani lo sono, a cominciare da me. Vi sono individui dall'esistenza più o meno problematica, ma tutti siamo stati segnati da un lutto o da un dolore che ha sconvolto il nostro quotidiano e tutti commettiamo errori. Quando interpreto un personaggio mi ispiro semplicemente alla realtà che mi circonda. E sono felice quando il pubblico si riconosce nei personaggi che interpreto'. La Theron, che prossimamente vedremo in Battle in Seattle, esordio alla regia del compagno dell'attrice Stuart Townsend, è attiva sia sul versante della recitazione che su quello della produzione. 'Quando mi è capitato di trovare pellicole che mi interessavano o mi toccavano particolarmente da vicino, le ho prodotte. Non vi è una regola precisa e non è un lavoro che faccio abitualmente, ma mi interesso anche al lato economico del cinema. Il mio impegno principale resta, però, la recitazione, e sono orgogliosa di lavorare con registi come Guillermo e con attori di talento come Kim Basinger che, sul set, si è dimostrata assolutamente straordinaria. Mi ha molto impressionato la sua capacità di immedesimazione, soprattutto in scene che richiedevano un particolare coinvolgimento emotivo e sono felice di aver lavorato con lei anche se non abbiamo condiviso nessuna scena'.