Come suggerisce il titolo, C'era una volta a... Hollywood, nono lungometraggio di Quentin Tarantino, è una sorta di fiaba che rielabora a modo suo ciò che fu la capitale del cinema americano alla fine degli anni Sessanta, quando nacque la cosiddetta New Hollywood. È un mondo dove assistiamo alle disavventure di personaggi tipicamente tarantiniani a stretto contatto con personaggi reali portati sullo schermo con fare a tratti romanzato, in un miscuglio talmente denso che a volte è difficile distinguere le creazioni originali da chi è veramente esistito. Per questo motivo abbiamo deciso di proporre una panoramica dei più importanti personaggi realmente esistiti presenti nel film, senza però dilungarci su eventuali deviazioni dalla realtà nell'opera di Tarantino.
C'era una volta a... Hollywood, la recensione: Tarantino torna a celebrare il cinema
Sharon Tate
Interpretata da Margot Robbie. Considerata una delle attrici più promettenti dell'epoca, Sharon Tate esordì sul piccolo schermo prima di muovere i primi passi al cinema, non sempre con successo (fu scartata per Tutti insieme appassionatamente. Durante le riprese di Per favore, non mordermi sul collo si innamorò del regista Roman Polanski, che sposò nel 1967, lo stesso periodo in cui si fece notare sul grande schermo con performances apprezzate ne La valle delle bambole e Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm. Morì la notte del 9 agosto 1969, uccisa dai seguaci di Charles Manson. La sua vita è spesso stata oggetto di rappresentazioni cinematografiche e televisive, solitamente in chiave horror.
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Roman Polanski
Interpretato da Rafal Zawierucha. Sopravvisse all'attacco che uccise sua moglie perché era in viaggio per un nuovo progetto. Tra i registi più acclamati della storia del cinema, Roman Polanski ha vinto l'Oscar per la regia e la Palma d'Oro al Festival di Cannes per lo stesso film, Il pianista. È una figura controversa da quattro decenni: nel 1977 fu arrestato per aver violentato una tredicenne, e dopo aver passato la perizia psichiatrica fuggì dagli Stati Uniti prima della sentenza definitiva, divenendo un latitante agli occhi della giustizia americana. Da allora non ha più messo piede negli USA, lavorando esclusivamente in Europa. Il suo ultimo lungometraggio, L'ufficiale e la spia, ha vinto il Gran Premio della Giuria alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
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Jay Sebring
Interpretato da Emile Hirsch. Jay Sebring, parrucchiere professionista, introdusse innovazioni come l'asciugacapelli, allora sconosciuto in America, e la sua popolarità fu tale da permettergli tariffe molto più sostanziose di quelle in voga all'epoca. Tra i suoi clienti affezionati c'erano Warren Beatty e Frank Sinatra, e fu scelto da Kirk Douglas per occuparsi delle acconciature sul set di Spartacus. Ebbe una relazione con Sharon Tate dal 1964 al 1966, e rimase molto legato a lei e Polanski fino alla fine dei suoi giorni. Anche lui fu ucciso dai seguaci di Manson il 9 agosto 1969.
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Bruce Lee
Interpretato da Mike Moh. Bruce Lee, originario di Hong Kong, si trasferì negli Stati Uniti per motivi accademici e lì diede inizio a una carriera che combinava arti marziali e recitazione, ottenendo grande fama grazie al ruolo di Kato nella serie televisiva Il Calabrone Verde e fungendo poi da istruttore per scene d'azione in progetti altrui. Bruce Lee inizialmente sospettato da Polanski come possibile assassino di Sharon Tate. Successivamente tornò a Hong Kong e girò una serie di film di successo, prima di morire in circostanze ancora misteriose nel 1973, all'età di 32 anni.
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Steve McQueen
Interpretato da Damian Lewis. Una delle più grandi star del decennio e di quello successivo, grazie alla sua personalità cinematografica da antieroe in pellicole come Bullitt e Getaway, il rapinatore solitario. Noto anche per il suo antagonismo nei confronti di produttori e registi (e a volte anche con gli attori), il suo ultimo grande successo fu L'inferno di cristallo, uscito nel 1974 e seguito da una pausa di quattro anni dalla recitazione. Steve McQueen tornò davanti alla macchina da presa nel 1978 e girò altri tre film prima di morire d'infarto nel 1980, all'età di 50 anni, mentre era in ospedale per la rimozione di tumori addominali.
Sam Wanamaker
Interpretato da Nicholas Hammond. Attore e regista americano, negli anni Cinquanta, mentre era in Inghilterra per motivi professionali, scelse di rimanere a vivere lì per evitare la persecuzione maccartista a causa delle sue note simpatie comuniste. Sam Wanamaker tornò in patria per diversi progetti, tra cui il primo episodio di Lancer, come visto nel film di Tarantino, ma è noto principalmente per le sue attività nel Regno Unito, in particolare l'impegno che portò alla riapertura del Globe Theater, oggi uno dei luoghi più importanti per le rappresentazioni dei testi di Shakespeare.
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James Stacy
Interpretato da Timothy Olyphant. James Stacy è noto per varie apparizioni televisive nel corso degli anni Sessanta, tra cui due ospitate in Perry Mason, raggiunse un livello di fama considerevole come protagonista di Lancer, che andò in onda dal 1968 al 1970 su CBS. Nel 1973 fu investito da un automobilista ubriaco e perse il braccio e la gamba destra. Dal 1975 tornò a recitare in ruoli scritti su misura per lui, fino al ritiro dalle scene nel 1990. Nel 1995 fu arrestato per aver molestato una bambina di undici anni. È morto nel 2016, all'età di 79 anni.
Wayne Maunder
Interpretato da Luke Perry. Wayne Maunder, di origine canadese, ebbe una carriera relativamente breve, dal 1967 al 1982, principalmente sul piccolo schermo: fu il protagonista di Custer nell'autunno del 1967, poi fece parte del cast di Lancer dal 1968 al 1970, e per finire recitò in Chase, in onda dal 1973 al 1974. Si ritirò dalle scene meno di dieci anni dopo, ed è morto nell'autunno del 2018, durante le riprese di C'era una volta a... Hollywood (mentre il suo interprete nel film è scomparso nella primavera del 2019, poco prima del debutto a Cannes).
George Spahn
Interpretato da Bruce Dern. Proprietario di un ranch che veniva usato per le riprese di film e serie western, e successivamente come residenza della Manson Family. George Spahn, allora ultrasettantenne e quasi cieco, si fece persuadere da Manson tramite contatti sessuali con le seguaci femmine dello psicopatico, e fu lui a dare i celebri soprannomi a gran parte della banda. Morì nel 1974, dopo essere stato ammesso in un ospedale, e il ranch prese fuoco in tre occasioni diverse, nel 1970, nel 2005 e nel 2016.
Charles Manson
Interpretato da Damon Herriman. Musicista squattrinato e reduce da diverse permanenze in carcere, Charles Manson era ossessionato dai Beatles, e si suppone che la sua interpretazione erronea di alcuni brani portò alla convinzione che fosse imminente una guerra tra le razze, da lui soprannominata Helter Skelter. Benché non attivamente coinvolto negli omicidi del 9 agosto 1969, fu condannato a morte nel 1971 per aver ordito il complotto che portò alla strage, e la sua pena fu commutata in carcere a vita dopo l'abolizione della pena capitale in California nel 1972. È morto in prigione nel 2017, all'età di 83 anni. Una versione più anziana, interpretata dallo stesso attore, appare nella seconda stagione di Mindhunter.
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La Manson Family
Circa un centinaio di persone che aderivano alla filosofia di Manson e vivevano secondo uno stile hippie, facendo uso regolare di sostanze allucinogene. Gli omicidi di Sharon Tate e dei suoi amici furono commessi da tre individui in particolare: Tex Watson (condannato a morte e poi all'ergastolo), Susan Atkins (morta in carcere nel 2009, all'epoca il record di detenzione per una donna in California) e Patricia Krenwinkel (attuale detentrice del record, essendo in prigione dal 1971). Linda Kasabian, presente sul luogo del delitto ma non coinvolta attivamente nella strage, testimoniò contro la "famiglia" e vive lontana da ogni attenzione mediatica, concedendosi raramente per interviste sull'argomento (l'ultima risale al 2009, e per questioni di privacy lei era camuffata).
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