Ogni nuovo film di Quentin Tarantino è un evento. Sono cose che sappiamo da tempo, e a cui dovremmo essere abituati, eppure ogni volta finiamo col sorprenderci dell'entusiasmo che solo il cinema così personale e unico del regista di Pulp Fiction riesce a trasmettere. Anche soltanto attraverso le poche immagini che si riescono a (intra)vedere in questo primo teaser trailer di C'era una volta a Hollywood diffuso oggi. Sembrano già lontani i giorni (ovvero ieri e l'altro ieri) in cui perfino i fan ironizzavano e criticavano aspramente i primi poster del film, perché è bastato un minuto e mezzo di puro cinema tarantiniano a risvegliare gli entusiasmi e far ascoltare e ballare l'ennesima vecchia canzone riscoperta dal regista: questa volta si tratta di Bring A Little Lovin' dei Los Bravos.
Di dubbi, invece, continuiamo ad averne ancora tanti, non sulla qualità del film ma più su quelli che saranno i temi, i toni e i contenuti di questo Once Upon a Time in Hollywood. In attesa di veder al più presto l'intero film - noi speriamo in Cannes; seguirà nelle sale USA a fine luglio e poi in Italia uscirà solo a settembre - vogliamo condividere con voi a caldo questo commento al trailer di C'era una volta a Hollywood e analizzare alcuni aspetti che potrebbero forse essere significativi e indicativi del risultato finale. Siete pronti? Prima però rivediamolo insieme in lingua originale (se preferite la versione doppiata, qui trovate il trailer di C'era una volta a Hollywood in italiano).
1. Una visione della Hollywood del periodo d'oro poco romantica, ma ironica e graffiante
Cominciamo dall'aspetto che emerge con maggiore forza dal trailer ma che in fondo già potevamo intuire dal titolo e dalla trama finora circolata: il film sarà ambientato a Los Angeles e in particolare nel mondo di Hollywood; d'altronde, come noto, i due protagonisti saranno un attore e il suo fidato stuntman che lavorano nella mecca del cinema sul finire degli anni '60. Quello che invece potevamo solo immaginare, ma a questo punto diventa evidente e preponderante, è il tono prevalentemente ironico che il film sembrerebbe (condizionale assolutamente d'obbligo) avere. Di certo possiamo sicuramente scordarci una visione romantica e nostalgica della Hollywood dei vecchi tempi, qui siamo più dalle parti dei film dei Coen (Ave, Cesare!) se non addirittura Cantando sotto la pioggia, che sembrerebbe citato in maniera quasi diretta attraverso i colorati balletti, il discorso sugli stuntmen e i due protagonisti amici e colleghi.
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2. Leonardo Di Caprio e Brad Pitt: 'L'inizio di una bella amicizia'
E arriviamo appunto alle due superstar del film, Leonardo DiCaprio e Brad Pitt. Entrambi hanno già lavorato con Tarantino una volta ciascuno (Django Unchained il primo, Bastardi senza gloria il secondo), ma mai prima d'ora i due attori avevano recitato in coppia. Noi siamo convinti che i due insieme, soprattutto con la guida di Quentin, possano funzionare alla grande e possano addirittura formare una coppia mitica, proprio come le tante che hanno caratterizzato la Hollywood degli anni '60 e '70. Saranno loro i "nuovi" Paul Newman e Robert Redford? Ok, magari non è il caso di esagerare, ma di certo era da tempo che non attendevamo così tanto l'incontro tra due star su un set cinematografico.
3. Una Margot Robbie più bella e sexy che mai
Permetteteci però di dire che, in quanto a bellezza e sex appeal, nessuno può battere Margot Robbie, soprattutto per come la vedremo in questo film. Sarà forse il look anni '60, sarà la regia di Tarantino sempre molto attento a valorizzare la bellezza femminile, sarà sicuramente anche la consapevolezza di star interpretando la compianta e magnifica Sharon Tate, ma l'attrice australiana non ci è mai sembrata così bella, sexy e soprattutto gioiosa. La qual cosa crea esattamente il contrasto che Tarantino cercava, visto che tutti noi conosciamo il terribile destino che la attende. Quello della Robbie è il personaggio più importante di C'era una volta a Hollywood, perché il modo in cui Tarantino ha deciso di "usare" Sharon Tate è evidentemente la chiave di tutto il film e della sua riuscita.
Oltre al discorso sull'omicidio, Tarantino è forse anche interessato a parlare della visione delle donne nella Hollywood di cinquant'anni fa? Al momento non ci è dato saperlo, ma di certo, già con Django Unchained, il regista non si è fatto troppi scrupoli nell'esprimere il proprio pensiero sulla Hollywood che fu. E nemmeno dobbiamo dare per scontato che la presenza della Tate porti necessariamente alla strage comandata da Manson, anche perché, come Bastardi senza gloria insegna, Tarantino non si fa problemi nemmeno a cambiare la storia.
4. Bruce Lee, Charles Manson e altri personaggi reali... ma diversi da come ce li aspettiamo
E veniamo infatti ad un altro punto cruciale tanto del trailer che del film stesso. In queste prime immagini abbiamo intravisto un sorridente Charles Manson (interpretato da Damon Herriman) ma anche un buffo e tronfio Bruce Lee (Mike Moh) che promette meraviglia e risate. Essendo ambientato completamente nel mondo del cinema, e soprattutto in un'epoca che ben conosciamo, ci aspettiamo di trovare nel film tanti altri attori, registi e personaggi famosi: ci sarà Roman Polanski (interpretato dall'attore polacco Rafal Zawierucha) e insieme a lui chissà quanti altri, ma saranno delle versioni veritiere o reimmaginate e filtrate attraverso l'occhio e la penna di Quentin Tarantino? Noi crediamo (come il Bruce Lee di cui sopra dimostra) assolutamente nella seconda ipotesi e francamente non vediamo l'ora di sentire personaggi di questo calibro pronunciare dialoghi tarantiniani.
5. Un'esplosione di violenza nel finale
La questione iniziale, però, rimane: questo C'era una volta a Hollywood sarà una commedia? Un film grottesco? Un thriller? Un misto di tutte queste cose come già successo in altri film di Tarantino? Non abbiamo certezze al momento, ma sicuramente conoscendo il regista e conoscendo il background della storia, non possiamo fare a meno che immaginare un film che parte in modo più leggero e spensierato per finire nel dramma e nel sangue. Sarebbe coerente con la presenza di Manson nel film, sarebbe coerente con la filmografia del regista e, in qualche modo, sarebbe coerente anche con l'evidente richiamo fin dal titolo a Sergio Leone. Ma hey, stiamo parlando di Quentin Tarantino, colui che ha "ucciso" Hitler e Goebbels in un cinema di Parigi, quindi potremmo sbagliarci clamorosamente e ritrovarci magari in una commedia romantica in cui il personaggio di Di Caprio vive per sempre felice e contento insieme a Sharon Tate e Polanski scopre invece di amare Brad Pitt! Insomma finchè non vedremo questo film continueremo ad essere circondati da dubbi e ipotesi, ma in fondo è anche questo che lo rende uno dei film più attesi di questo 2019. E Quentin Tarantino uno dei registi più imprevedibili di tutti i tempi.
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