"Unisci i puntini fino a 52. E posso andare avanti fino a 52? Parole facilitate, uno orizzontale: mezza dozzina, tre lettere. Doz! Questa è troppo facilitata". Biagio Izzo sta passando il tempo con un giornale di enigmistica, e gigioneggia in questo modo. Ecco, questo è il tono di C'è di nuovo la valigia sul letto, sequel de La valigia sul letto, commedia uscita nel 2010. Come vi raccontiamo nella recensione di C'è di nuovo la valigia sul letto, qui dentro c'è un po' di pochade, un po' di farsa, un po' di avanspettacolo. Comicità non molto sofisticata, un po' d'altri tempi, che può piacere a chi ama attori come Biagio Izzo e Maurizio Casagrande. O Francesco Procopio, che qui è il migliore.
Catturare i boss del crimine con il sushi
I funzionari dei servizi segreti italiani discutono delle condizioni inderogabili che l'Europa ha posto per assegnare all'Italia gli innumerevoli miliardi di euro previsti per la ripartenza. Per evitare che così tanti soldi arrivino in mani sbagliate è necessario affidare alla giustizia i capi delle due fazioni criminali più potenti. E allora entra in scena la sgangherata banda composta da Achille (Eduardo Tartaglia) il "vuttazziello intofato", Brigida (Veronica Mazza) "'a purpetta", e l'inafferrabile "Antimo fuggente" (Biagio Izzo), guidati dall'ispettore di Polizia (Maurizio Casagrande) e dal suo ineffabile aiutante Alfredo (Francesco Procopio), che per acciuffare i boss metteranno in scena l'inaugurazione del ristorante nippo-napoletano "Sushi all'acqua pazza"...
Uno di quei film che vivono di gag
"Nudo? Ma che è pornografico il piede? Si dice scalzo, non nudo". Seppur con una storia a suo modo strutturata, C'è di nuovo la valigia sul letto è uno di quei film che vivono soprattutto su gag, alcune riuscite, alcune meno. Molto si basa anche sulla comunicativa, lo stile, la mimica facciale dei protagonisti, attori navigati protagonisti di moltissime commedie, al cinema e a teatro. Proprio per questo, molto dipende da quanto si è in sintonia con il mood di questi attori. Ma, in fondo, con i film attori comici è spesso così.
Commedia, ma con alcuni codici di altri generi
C'è di nuovo la valigia sul letto, d'altro canto, fa un buon lavoro scegliendo i caratteristi, che hanno i volti giusti. Ma il colpo ad effetto è affidare un ruolo a Mariano Rigillo, un grande attore teatrale. La regia mette in scena in maniera semplice la storia, lasciando giustamente spazio agli attori. Ma ogni tanto prova a mettere in scena il tutto usando dei codici legati alla spy-story (le luci blu della scena iniziale) o all'horror (le luci intorno al letto per l'incubo di Biagio Izzo). O l'arrivo dei killer, e della Mamba Nera, che è una citazione degli spaghetti western, e quindi dei film di Leone e di Tarantino insieme.
L'elogio dell'ignoranza
Una delle gag ricorrenti è l'ignoranza di Antimo Fuggente, il personaggio di Biagio Izzo, come abbiamo capito all'inizio. Il destino ha fatto sì che il figlio, cresciuto lontano da lui sia molto colto. Legge Cuore, Il piccolo principe, Lo Hobbit. "Ma non ce l'hai un altro hobby(t)?" gli chiede il padre. Che intende portarlo sui vecchi fumetti che leggeva lui, e anche su qualche rivista porno. Certo, il ragazzo è giocane, e non crede che Maradona possa essere stato più forte di Messi o Ronaldo. Come vi abbiamo detto, è una comicità un po' datata, che fa sorridere a corrente alternata.
Il vincitore è Francesco Procopio
L'affiatato ensemble di attori ha però, secondo noi, un vincitore. È Francesco Procopio, attore che di recente abbiamo visto in Mare fuori. E che qui fa un personaggio d'antologia: un uomo che, per diventare lo chef del ristorante giapponese, entra decisamente nel personaggio. Si veste in kimono, indossa una fascia sulla fronte, si trucca gli occhi. E parla in nipponico. La parlata, unita a quello sguardo fisso, fa davvero ridere. È una prestazione che va verso li demenziale, quel demenziale che, se fatto con classe, ha una marcia in più.
Conclusioni
Come vi raccontiamo nella recensione di C'è di nuovo la valigia sul letto, qui dentro c'è un po' di pochade, un po' di farsa, un po' di avanspettacolo. Comicità non molto sofisticata, un po' d'altri tempi, che può piacere a chi ama attori come Biagio Izzo e Maurizio Casagrande. O Francesco Procopio, che qui è il migliore.
Perché ci piace
- L'idea di mescolare una trama crime al film comico.
- I volti di Biagio Izzo, Maurizio Casagrande e...
- ... Francesco Procopio, il cui chef giapponese è demenziale e irresistibile.
Cosa non va
- Gli attori si muovono all'interno di una comicità un po' datata...
- ...che, al di là di una trama piuttosto strutturata, rende questo un film soprattutto di gag.