Lo vediamo spesso in ruoli rassicuranti come quello del buon padre, uno su tutti coach Taylor della serie Friday Night Lights, ma Kyle Chandler in Catch-22 è pronto a sorprenderci: nella miniserie prodotta, diretta e interpretata dal premio Oscar George Clooney, dal 21 maggio su Sky Atlantic (canale 110 di Sky), l'attore è il colonnello Cathcart, militare reso folle dalla Seconda Guerra Mondiale.
Ispirata al romanzo Comma 22 di Joseph Heller, la miniserie Catch-22 è ambientata proprio durante il secondo conflitto mondiale e vede Kyle Chandler come uno dei vertici della United States Air Force, stanziata sull'Isola di Pianosa. Abbiamo parlato del personaggio in un'intervista a Kyle Chandler, durante l'anteprima europea della miniserie, a Roma: "La cosa che ho trovato più interessante di Cathcart mentre lo stavo preparando è stata che, una volta che è entrato in questo mondo, è diventato qualcuno che non era: doveva essere normale prima di entrarci. Quindi ho cominciato a pensare a chi fosse prima: a sua moglie, i suoi possibili figli, la sua realtà... Mano a mano che lo show va avanti ho pensato a come piccole parti della sua vita precedente gli balenassero nella mente: ci ho giocato, costruendogli una realtà. È stato bello: come attore mi piace fare questo".
La miniserie in sei episodi parla di guerra, ma è anche molto divertente, quasi un ossimoro: "Non credo ci sia nulla di divertente riguardo alla guerra, per niente. Non credo che sia quello che Heller cercasse di dire quando ha scritto il libro, se leggi il libro capisci cosa voglio dire. È interessante però che il libro abbia un tono umoristico: in fase di scrittura George, Grant e Luke Davies hanno cercato di trovare il giusto bilanciamento tra il rispetto per ciò di cui si parla e umorismo. Ci si prende gioco dell'assurdità di questo mondo astratto in cui sono schiacciate queste persone. È lo strumento che ha usato per far aprire gli occhi alle persone: mettere in evidenza l'assurdità di tutto. Senza quell'assurdità non c'è nulla di divertente".
Catch-22, la recensione della serie di e con George Clooney