La terza stagione di Lost sta giungendo al termine, ancora cinque puntate e dovremo lasciare in sospeso i molti interrogativi che questa intricata serie ci propone di volta in volta. Anziché essere svelati, i misteri aumentano, nuovi personaggi si aggiungono, mille dubbi nascono e noi spettatori ci ritroviamo nella solita situazione di smarrimento, ma allo stesso tempo di grandissimo coinvolgimento per una delle vicende più interessanti mai rappresentate prima in un serial.
La puntata andata in onda in USA mercoledì 18 aprile è Catch 22, titolo che potrà essere pienamente compreso solo attraverso un'attenta visione.
La parte introduttiva è molto suggestiva: vediamo realizzarsi la morte di Charlie, anche se successivamente scopriamo che si tratta semplicemente di una delle tante visioni di Desmond. Questi, infatti, ha la capacità di predire il futuro, grazie ad alcune immagini che sovvengono alla sua mente e che, come egli stesso dice, fanno parte di pezzi di puzzle che messi insieme creano un'intera immagine. La sequenza iniziale, narrante la morte di Charlie, turba in ogni caso lo spettatore, in quanto sembra una situazione totalmente reale; il primo sentimento è d'incredulità, poi di delusione, infine di rassegnazione (difficile che il ragazzo riesca sempre ad essere soccorso e salvato da Desmond). Fortunatamente, però, tutto ciò non è realtà ma solo un tassello che compone il sogno; riusciamo a venire a conoscenza, attraverso delle inquadrature molto rapide, anche degli altri tasselli: Hurley tira il cavo nascosto dalla sabbia, ci sono delle luci nel cielo, la fotografia che ritrae Desmond e Penelope, Jin, Charlie e Hurley che tengono tra le mani una sorta di tendone, delle gambe penzolanti da un albero e, di nuovo, Penny. Tutta questa scena, assieme ai sentimenti di smarrimento e di ansia che traspaiono dal nostro veggente, ci svelano la sua intuizione, sembra che egli percepisca il possibile arrivo di qualcuno sull'isola e, soprattutto, con lo scorrere delle immagini, capiamo che il suo desiderio è far accadere ciò che ha visto. Per questa ragione Desmond mente ai suoi compagni e non svela a Charlie il contenuto della sua percezione, nascondendogli perciò la possibilità di morire.
E' presente un concetto molto importante nell'episodio: il sacrificio volto ad uno scopo essenziale; Desmond sospetta infatti l'arrivo sull'isola dell'amata Penelope ed è pronto a rischiare la vita dell'amico per poter seguire le tracce della sua visione.
Il tema accennato poche righe fa è maggiormente suggestionato dal racconto, che ci viene mostrato, del passato di Desmond. Con stupore, infatti, scopriamo che egli aveva cercato di entrare in un convento di frati in Scozia (si spiega così il "brother" che spesso usa rivolgendosi agli altri) che, tra le varie attività, confezionavano del vino chiamato Moriah. Soffermiamoci un momento su questa parola: in ebraico significa "ordine di Dio", ed è il nome dato al posto dove Abramo stava per uccidere suo figlio Isacco, ubbidendo a un ordine dello stesso Signore. L'esatta localizzazione del monte citato nella Bibbia è di difficile interpretazione, ma ciò che a noi può interessare è il legame del concetto di sacrificio con la stessa vicenda biblica.
Attraverso il flashback, inoltre, veniamo a conoscenza del fatto che Desmond aveva abbandonato la promessa sposa una settimana prima del matrimonio, per seguire la vocazione, ma nelle seguenti sequenze intuiremo un "cambio di marcia" che lo stesso personaggio effettuerà, allontanandosi dall'ambiente ecclesiastico e incontrando Penny, il vero amore.
Continuando invece con la vicenda centrale, Desmond convince Jin, Hurley e Charlie a seguirlo con la scusa di far campeggio, in modo da poter creare le condizioni perché la sua visione si realizzi. Effettivamente i tasselli si ricompongono: gli amici sono sulla spiaggia, trovano il cavo, vedono delle luci accompagnate dal rumore simile a quello di un elicottero, notano qualcosa cadere dall'alto in mare e altri segnali luminosi allontanarsi verso la giungla. Desmond è impaziente, la sua speranza di ritrovare l'amata comincia a farsi evidente, perciò decide d'inoltrarsi nella giungla con i tre compagni. Qui troverà una bambolina hawaiana ed uno zaino contenente un telefono satellitare ormai scarico, una barretta Nutra Fruit, un libro in portoghese contenente la foto che ritrae lui con l'amata (la stessa che porta sempre con sé). Il testo ritrovato porta il titolo di Catch 22 ed è di Joseph Heller; informandosi su tale opera scopriamo che è stata edita nel 1961, rappresenta una dura critica alla guerra e narra le disavventure di un gruppo di aviatori statunitensi appartenenti a uno stormo di bombardieri operante in Italia durante la Seconda guerra mondiale. Si tratta perciò di un romanzo dedicato al tema dell'aviazione, questo in qualche modo si collega a ciò che poi i quattro amici troveranno.
Giunge il momento cruciale: Desmond sa che, salvando la vita di Charlie, ed evitando perciò che venga colpito dalla freccia come nella visione, potrebbe cambiare l'ordine dei tasselli e quindi l'esito finale risulterebbe differente, rischierebbe di non trovare la persona che spera così vivamente d'incontrare. Diversamente favorirebbe la morte dell'amico, effettuando perciò un sacrificio, volto sì al suo più grande desiderio, ma sicuramente considerabile come un gesto crudele. Noi spettatori, però, conosciamo bene la rettitudine e la bontà di Desmond, il quale, nonostante tutto, non può permettere che avvenga la morte del compagno, perciò, con qualche attimo di esitazione, riesce a far sì che la freccia non lo colpisca. In seguito a questo gesto Charlie capisce il piano che stava alla base di quest'impresa, percepisce il motivo per cui il compare li ha spinti fin lì e, soprattutto, rimane sconvolto all'idea che egli avrebbe potuto sacrificarlo per raggiungere il suo obiettivo. Dopo il momento di tensione, i quattro amici trovano finalmente il corpo di una persona, vestita presumibilmente da pilota, con tanto di boccaglio per l'ossigeno, tipico degli aerei militari da alta quota. La musica cresce, pensiamo che, a questo punto, possa esserci solo una persona nascosta sotto quel casco e sembra che Desmond sia quello più convinto; impaziente egli leva il casco al soggetto ma, con grande sorpresa, colei che si cela sotto ad esso non è Penny ma una totale sconosciuta, la quale sussurra semplicemente "Desmond", per poi perdere i sensi. Qui si chiude la puntata. L'ennesimo interrogativo si aggiunge, ci domandiamo chi sia questa ragazza, se sia stata mandata da Penelope e perché, come sia riuscita a localizzare l'isola, se ora sia svenuta o più probabilmente morta.
Da cornice alla vicenda del ritrovamento della donna, seguiamo il vecchio triangolo tra Kate, Sawyer e Jack, che a questo punto è andato ancor più a complicarsi con l'arrivo di Juliet. A quanto pare la tanto contesa Kate soffre a causa del rapporto di complicità che si è instaurato tra una degli Altri e il dottore e per questo si abbandona tra le braccia del rude Sawyer, il quale però intuisce il tutto.
Una paio d'importanti segnalazioni: viene citato il nome di Bernard da Sawyer, dopo svariati episodi nei quali non si hanno più notizie di lui e della moglie Rose; mentre Desmond, nel flashback, dialoga con l'abate, vediamo sulla scrivania di quest'ultimo una fotografia che lo ritrae assieme alla signora Hawking, donna che nell'episodio otto, della terza serie, ha venduto l'anello di fidanzamento a Desmond ed era a conoscenza dei suoi poteri.
Una puntata intensa questa, che ci ha fatto tenere il fiato sospeso in varie occasioni e che anticipa i grandi colpi di scena che ci attendono negli ultimi cinque appuntamenti con Lost.