Ha esordito nel cinema appena diciannovenne, alla corte di un regista del calibro di Hal Ashby (il film era Shampoo), ed è poi stata diretta, nel corso degli anni, da George Lucas, John Landis, Woody Allen, Joe Dante, Rob Reiner, Wes Craven, Kevin Smith, David Cronenberg, J.J. Abrams e Rian Johnson. In altre parole, è stata tutt'altro che banale la carriera di Carrie Fisher, attrice americana nota a tutti per la sua partecipazione alla saga di Star Wars e scomparsa ieri all'età di 60 anni, dopo essere stata ricoverata d'urgenza nei giorni scorsi in seguito ad un infarto.
Figlia d'arte (sua madre, Debbie Reynolds, recitò in Cantando sotto la pioggia), Fisher è stata non solo un'ottima attrice, ma anche una grande sceneggiatrice - da ricordare soprattutto Cartoline dall'inferno, tratto dal suo libro autobiografico - e un grandissimo personaggio, capace di trattare qualunque argomento, compresi il suo bipolarismo e la sua tossicodipendenza, con grinta e humour (nel corso di una delle sue ultime apparizioni televisive, nelle trasmissione comica inglese 8 Out of 10 Cats, ricordò di aver ricevuto un vibratore come regalo di Natale da parte della madre). Per ricordarla, ecco cinque ruoli imprescindibili, più una menzione speciale.
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1. Leia Organa (Guerre stellari, L'impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi, Star Wars: Il risveglio della forza, Star Wars: Episode VIII, 1977-2017)
Attualmente non sappiamo come verrà affrontata la morte dell'attrice nella saga che l'ha lanciata (le riprese dell'Episodio VIII sono state completate, quelle dell'Episodio IX erano previste per la primavera del 2017), ma comunque vada il personaggio di Leia Organa, principessa galattica, figlia di Darth Vader e protagonista di un rapporto d'amore meravigliosamente complicato con Han Solo (Harrison Ford, con il quale Fisher ebbe realmente una relazione durante le riprese del primo film), rimarrà impresso per sempre nella memoria dei cinefili, e non solo per via del bikini dorato che fece capolino nel terzo episodio e tormentò molti spettatori adolescenti. Appena ventenne, la giovane interprete fece sue le improbabili battute scritte da George Lucas e le trasformò in qualcosa di stranamente poetico, regalandoci una figura femminile forte, carismatica e sorprendente.
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2. Mystery Woman (The Blues Brothers, 1980)
Dopo l'uscita del film è stata legata sentimentalmente a Dan Aykroyd, ma sullo schermo il suo oggetto del desiderio (omicida) è John Belushi, reo di averla abbandonata sull'altare. Nello stesso anno de L'impero colpisce ancora, Fisher diede prova di una grande energia comica, già esibita sul piccolo schermo conducendo l'episodio di Saturday Night Live dove debuttarono i fratelli Jake e Elwood Blues. Pur essendo tecnicamente un'antagonista, questa donna senza nome è impossibile da odiare, grazie allo charme dell'attrice. E poi, come darle torto considerando il modo in cui viene trattata da Jake?
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3. Marie (Harry, ti presento Sally, 1989)
Un film diretto da Rob Reiner all'apice, con Billy Crystal e Meg Ryan al massimo della forma. Sarebbe molto difficile rubare la scena ai due protagonisti in quell'epoca, ma due comprimari ci riescono alla grande: Jess e Marie, una coppia che si forma per puro caso nel corso di un'uscita a quattro (Jess accompagnava Sally, mentre Marie era con Harry). E metà di quella coppia ha il volto di Fisher, ancora una volta perfettamente calata nei panni di un personaggio comico minore ma memorabile, al punto che non ci sarebbe dispiaciuto vedere un altro film in parallelo, sulle vicissitudini dei due amici dei protagonisti.
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4. Bianca Burnette (Scream 3, 2000)
Nel corso degli anni l'attrice si è ripetutamente prestata a camei dove viene messa alla berlina la sua immagine legata a Star Wars, e il più brillante - scritto in parte dalla stessa Fisher, stando ai diretti interessati - è nel terzo capitolo della saga slasher creata da Kevin Williamson e Wes Craven, ambientato in gran parte su un set hollywoodiano. L'allora ex interprete di Leia appare nei panni di un'attrice che viene scambiata per Fisher, e ammette di aver sostenuto il famigerato provino nel 1976. Il motivo per cui non la spuntò? "Scelsero quella che andò a letto con George Lucas". Autoironia in stato di grazia, affidata ad un'interprete senza peli sulla lingua e visibilmente divertita dalla sua esperienza al servizio delle accoltellate satiriche di Williamson e Craven.
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5. Rosemary Howard (30 Rock, episodio La fuga di Liz, 2007)
Oggi il quarto episodio della seconda stagione di 30 Rock è ricordato soprattutto per la sequenza da capogiro che è valsa l'Emmy ad Alec Baldwin, il quale nel giro di un minuto interpreta cinque personaggi diversi nel corso di una seduta terapeutica. Ma si portò a casa una nomination anche Fisher, candidata come miglior ospite nei panni di Rosemary Howard, una ex sceneggiatrice di successo adorata da Liz Lemon (Tina Fey) che si rivela un autentico incubo una volta andata oltre la fase degli aneddoti salaci sulla televisione d'altri tempi. Completamente a suo agio in una serie dai ritmi comici inarrestabili, l'attrice riesce a combinare un ottimo lavoro su un personaggio a tutto tondo con un graditissimo fan service, assecondando la passione per Star Wars che attraversa lo show con la mitica battuta "Help me, Liz Lemon! You're my only hope!".
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Menzione speciale: Angela (I Griffin, 2005-2016)
Come il collega Mark Hamill, attivo da quasi tre decenni come doppiatore, anche Fisher ha saputo ritagliarsi uno spazio di non poco conto nel mondo dell'animazione, con un ruolo ricorrente alla corte di Seth MacFarlane. Introdotta nella quarta stagione de I Griffin, Angela - che ha l'ingrato compito di supervisionare il lavoro del fannullone Peter Griffin - è stata una presenza semifissa fino allo scorso gennaio, data della messa in onda americana dell'ultimo episodio in cui è apparsa finora. Considerati i tempi di lavorazione delle serie animate, può darsi che esista almeno una puntata postuma. In caso contrario, è probabile che non rivedremo più questa donna silenziosamente disperata, doppiata con toni misurati da Fisher. Da ricordare soprattutto l'episodio Una mano sul sedere, dove lei tenta il suicidio dopo non essere riuscita a sedurre Peter.
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