Carlo Verdone è uno degli artisti più amati dal pubblico italiano. Nell'arco della sua carriera, l'attore, regista e sceneggiatore romano ha firmato ventisette lungometraggi, ai quali vanno aggiunti altri lavori e numerose partecipazioni a pellicole non dirette da lui (pensiamo a In viaggio con papà e La grande bellezza). In questi giorni arriverà, su Prime Video, la sua nuova serie: Vita da Carlo.
In essa, Verdone interpreterà sé stesso, raccontando la propria quotidianità, tra impegni professionali, vicende di famiglia e gestione della popolarità, alla quale l'attore ha sempre tenuto particolarmente data la generosità con cui si concede agli ammiratori. Tutto sembra procedere come di consueto finché alcuni amici non gli proporranno di candidarsi a sindaco di Roma. Nonostante Carlo non ne sia affatto convinto, gli altri pensano che possa essere il momento giusto. Come se non bastasse, anche sul lavoro i contrasti non mancheranno: Verdone, infatti, vorrebbe realizzare un film dalle atmosfere più malinconiche, mentre tutti gli consigliano di creare un'altra commedia...
Nel cinema del regista romano da sempre vi è molto della sua personalità e del suo carattere, raccontato tanto nei suoi due film d'esordio quanto da Borotalco in poi, quando Verdone accantonò i personaggi che lo avevano reso famoso prima nel piccolo e poi sul grande schermo per dedicarsi a progetti più impegnativi e ambiziosi, che gli hanno regalato altrettanto successo. Per rendere omaggio a Carlo Verdone, prima di scoprire la sua nuova serie, compiamo un passo indietro e torniamo ai suoi grandi classici, attraverso una selezione di dieci scene indimenticabili tratte dai suoi film più rappresentativi.
1. Un sacco bello - Il signor Mario
Il 1980 fu l'anno di Un sacco bello, l'opera prima di Verdone. Per l'occasione, Carlo ebbe il sostegno di Sergio Leone, già da un decennio impegnato anche nella produzione e interessato nel dare un contributo concreto ai giovani artisti emergenti. Leone era rimasto molto colpito dal talento comico di Verdone, il quale lo aveva ampiamente mostrato dagli studi della Rai nel programma Non stop. Così, soggetto e sceneggiatura del film disegnarono sostanzialmente delle storie sui personaggi più curiosi creati da Carlo per la televisione.
Con la collaborazione nella scrittura di Piero De Bernardi e Leonardo Benvenuti (due tra le figure di spicco del cinema italiano), Verdone interpretò il coatto Enzo, l'hippie Ruggero e l'ingenuo ragazzone Leo in tre episodi differenti, miscelati sapientemente dal montaggio di Eugenio Alabiso. Ad essi, aggiunse anche altri tre personaggi (un prete, un professore e l'imbranato cugino), tutti nell'episodio con il figlio dei fiori, nel quale insieme a Verdone sono in scena anche l'indimenticato Mario Brega, formidabile caratterista amico di Leone già apparso nella Trilogia del dollaro, e la bravissima Isabella De Bernardi, rispettivamente nei ruoli del padre Mario e della fidanzata Fiorenza.
La scena forse più esilarante di Un sacco bello è quella del confronto in casa tra lo stesso Mario, l'hippie e tutta l'improbabile sequenza di parenti, vicini e conoscenti che accorrono in sostegno del signor Brega, per cercare di far trovare un punto d'incontro tra Ruggero e il disperato padre, assolutamente inconsolabile nel vedere come Ruggero stia sprecando la gioventù in mezzo ad altri perdigiorno senza arte né parte.
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2. Un sacco bello - Enzo al telefono
Ma in una Roma deserta c'è un'anima in subbuglio. È quella di Enzo, il coatto in cerca di avventura con un'agenda tanto lunga quanto priva di veri amici, fra i quali cerca un "volontario" che possa intraprendere un Ferragosto infuocato in... Polonia. Un'altra scena indimenticabile di Un sacco bello è quella della telefonata a uno dei tanti nomi improbabili che Enzo trova nell'elenco.
3. Bianco, rosso e Verdone - Furio in autostrada
Dopo il grande riconoscimento di pubblico con il primo film, Carlo Verdone decise di proporre altri personaggi del suo repertorio, stavolta portandoli in giro per l'Italia in occasione delle elezioni, un tempo assolutamente sacre per la gran parte della popolazione, tanto che i viaggi da una zona all'altra del Paese nel giorno dell'apertura delle urne (in base a dove si aveva la residenza) erano molto frequenti.
Scritto dall'attore romano ancora con Piero De Bernardi e Leonardo Benvenuti, Bianco, rosso e Verdone propone tre protagonisti. Furio Zoccano è un funzionario statale insopportabile, logorroico e pignolo, tanto da tormentare continuamente la moglie Magda e i due figli. Mimmo è invece un giovane inesperto e goffo, ma di grande generosità e molto attento nel prendersi cura dell'anziana nonna. Pasquale Amitrano, infine, è un emigrato del Sud Italia residente a Monaco di Baviera: a bordo della sua Alfa Romeo parte per un lunghissimo tragitto che lo riporterà nel suo paese d'origine, ma verrà vessato da infiniti contrattempi.
Il personaggio di Furio - che verrà ripreso, su una declinazione simile, anche in Viaggi di nozze nella figura del professore Cotti Bottoni - è tra i più particolari e amati della carriera di Verdone. In questo film c'è un risvolto amaro in fondo a ciascun episodio: è una delle peculiarità del cinema dell'attore e regista romano, che qui trova un equilibrio perfetto.
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4. Bianco, rosso e Verdone - Pasquale alle urne
Non manca anche una paradossale critica a un'Italia che correva come una locomotiva sulle sue nuove autostrade, ma stava anche iniziando a perdere la propria dimensione originaria. Ne è un esempio il personaggio di Pasquale, desideroso di ritrovare l'aria della propria nazione ma sfiancato dagli eventi, che lo lasceranno decisamente in ambasce. Inevitabile (e indimenticabile) lo sfogo finale quando, finalmente, sarà arrivato il momento di esprimere il proprio voto, sulle note di Ennio Morricone (che compose le musiche di Un sacco bello e di Bianco, rosso e Verdone).
5. Borotalco - Olive greche
Nel 1982, Carlo Verdone decise di cambiare registro. Chiuso lo sfavillante avvio con i propri cavalli di battaglia, era giunto il momento di raccontare personaggi che fossero inseriti nella società italiana del tempo, attraverso lo stile brillante che contraddistingueva la sua regia. Così nacque Borotalco, scritto da Verdone insieme a Enrico Oldoini (che invece lo dirigerà successivamente nel bellissimo Cuori nella tormenta, nel 1984) e oggi considerato forse il cult per eccellenza della carriera di Carlo.
In una Roma poco esplorata da altre pellicole (esterni girati alla Portuense, alla Farnesina, a Trastevere, alla Galleria Colonna e anche sul litorale di Ostia), Sergio Benvenuti (omaggio di Verdone a Leone e allo sceneggiatore Leonardo) cerca di "sfondare" nel mondo del lavoro, ma in realtà non ha molta voglia di sbarcare il lunario come invece vorrebbero la fidanzata Rossella (Roberta Manfredi) e soprattutto il suocero Augusto (interpretato da un formidabile Mario Brega).
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6. Borotalco - Incontro con Manuel Fantoni
Presso "I colossi della musica", agenzia rivenditrice di enciclopedie, Sergio mostra ancora le proprie insicurezze e incertezze, che condivide con l'amico Marcello, altro fannullone dalle vocazioni artistiche (interpretato dal cognato di Verdone, Christian De Sica). Queste sembrano svanire quando, per caso, Sergio conosce un cliente, che in realtà è tutt'altra persona: Manuel Fantoni (l'eccezionale Angelo Infanti), affascinante playboy e avventuriero dalle mille risorse. Ascoltare le sue incredibili storie per un'intera giornata spalancherà nuovi orizzonti a Sergio, ma le apparenze ingannano... Quell'incontro lo spingerà anche ad inseguire la collega Nadia Vandelli (Eleonora Giorgi), un'affascinante e stralunata ragazza che coltiva un'ammirazione spasmodica per Lucio Dalla.
Il cantautore bolognese, il gruppo degli Stadio e il tastierista Fabio Liberatori firmarono la straordinaria colonna sonora di Borotalco. Ma dov'eravamo rimasti? Ah sì: al cargo battente bandiera liberiana...
7. Acqua e sapone - Lezione d'italiano
Nel 1983, Carlo Verdone firmò Acqua e Sapone, commedia divertente a tinte romantiche nella quale Rolando Sferrazza, un laureato in lettere ancora in cerca di ottenimento del posto da docente e per questo costretto a fare l'assistente scolastico in un istituto religioso, scopre casualmente che la famiglia della giovane modella Sandy Walsh sta cercando un insegnante che possa seguire la ragazza nel lungo periodo che trascorrerà in Italia, impegnata in sfilate e servizi fotografici per l'alta moda. Presentandosi sotto le mentite spoglie di padre Michael Spinetti, Rolando entrerà nelle simpatie di Sandy, con la quale stringerà una tenera amicizia e per la quale proverà un amore acerbo quanto delicato. Finché l'inganno non verrà svelato...
Scritto da Verdone con Enrico Oldoini e Franco Ferrini, Acqua e sapone include nel cast Florinda Bolkan, Natasha Hovey, Glenn Saxson e soprattutto Elena Fabrizi, per tutti la sora Lella, personaggio tra i più popolari a Roma (soprattutto per la trattoria a Campo de' Fiori e il ristorante sull'Isola Tiberina, che porta ancora oggi il suo nome) e sorella di Aldo Fabrizi. Qui, nel ruolo della nonna Ines, la sora Lella ha regalato battute indimenticabili, come già aveva fatto in Bianco, rosso e Verdone.
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8. Compagni di scuola - Fabris a Villa Scialoja
Nel 1988 arrivò il film forse più complesso della carriera di Carlo Verdone, sia per la scrittura ma soprattutto sul piano registico, data la quantità di attori da dirigere contemporaneamente. Compagni di scuola è una commedia corale e agrodolce, dove il cinismo e il disincanto (soprattutto nell'amicizia) risultano preponderanti come forse in nessun'altra pellicola verdoniana.
Scritto da Carlo ancora una volta con Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi, il film vanta un cast straordinario: da Christian De Sica ad Athina Cenci, passando per Eleonora Giorgi, Isa Gallinelli, Massimo Ghini, Nancy Brilli, Fabio Traversa, lo straordinario caratterista Angelo Bernabucci, Maurizio Ferrini, Alessandro Benvenuti, Luigi Petrucci, Piero Natoli, Giusi Cataldo, Luisa Maneri e Giovanni Vettorazzo, con la partecipazione di Natasha Hovey. Ciascuno con i propri pregi (pochi) e difetti (molti), i compagni di scuola di Piero Ruffolo / Verdone (detto Er Patata) riveleranno amare sorprese e ben pochi momenti di gioia, dopo essersi ritrovati a una rimpatriata di cui tutti si chiederanno la vera ragione.
L'arrivo degli invitati a Villa Scialoja (dove li attende con ben poca voglia l'annoiata Federica Polidori) viene raccontato attraverso scene che sono entrate nell'immaginario collettivo. Vittima designata è il povero Piermaria Fabris, che nessuno dei suoi compagni riconosce a prima vista, dopo aver subito un crollo dell'ottavo grado della Scala Mercalli ...
9. Maledetto il giorno che t'ho incontrato - Messaggio ad Adriana
Tra le doti riconosciute di Carlo Verdone come autore vi è quello di saper raccontare come pochi l'universo femminile. Nella carriera del regista romano, sono tante le donne protagoniste e ciascuna con le proprie peculiarità. Una tra le più importanti è certamente Camilla "Billa" Landolfi, interpretata da Margherita Buy in Maledetto il giorno che t'ho incontrato, tra i film più premiati in termini di riconoscimenti (ben cinque David di Donatello) della filmografia di Carlo, che qui realizzò la sceneggiatura insieme a Francesca Marciano.
Bernardo "Bernie" Arbusti è un giornalista che si è rivolto a uno psicanalista dopo che la compagna Adriana lo ha lasciato senza alcun preavviso. Questo evento inatteso ha gettato Bernardo in uno stato di depressione e ipocondria, tanto da aver iniziato a fare un uso sconsiderato di farmaci d'ogni genere, soprattutto ansiolitici. Mentre sta cercando di mettere insieme gli elementi in suo possesso per realizzare una biografia dedicata a Jimi Hendrix, Bernardo incontra, nello studio dello psicologo, l'affascinante ma fragile Camilla, un'attrice complessata anch'essa in preda agli antidepressivi e ai tranquillanti. Affini sotto ogni punto di vista, Bernie e Billa inizieranno a frequentarsi, dando avvio a una serie di avventure imprevedibili...
Le nevrosi e le ansie tipiche di un mondo frenetico sono tra gli aspetti che Carlo Verdone ha spesso affrontato nei suoi film. Maledetto il giorno che t'ho incontrato mantiene un equilibrio narrativo eccezionale, regalando momenti magnifici. Tra le scene più iconiche vi è certamente quella del videomessaggio che Bernie registra per Adriana, concluso nella più totale disperazione...
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10. Viaggi di nozze - Ivano e Jessica
Il film di maggiore successo della stagione 1995/1996 è anche uno dei più divertenti della carriera di Carlo Verdone: con Viaggi di nozze, il regista romano tornò alla struttura narrativa a episodi e ai suoi curiosi personaggi, e per questo si avvalse nuovamente della collaborazione di Benvenuti e De Bernardi. Ormai ampiamente consapevole della propria bravura nel rendere irresistibili tanto le figure odiose quanto quelle dei coatti, Verdone portò in scena il già citato professore Raniero Cotti Bottoni, luminare della medicina, vedovo e letteralmente fissato con il proprio lavoro, tanto da non spegnere mai il proprio telefono; l'arricchito e volgare Ivano Mancini, che ostenta lusso ma non può nascondere la propria rozzezza; e lo scalognato Giovannino De Berardi, che viene perseguitato fino allo sfinimento da una cattiva stella della quale non riesce a liberarsi. I tre protagonisti hanno un solo aspetto in comune: un matrimonio appena celebrato, rispettivamente con la malcapitata e vittima designata Fosca (Veronica Pivetti), con l'attraente ma altrettanto indelicata Jessica (Claudia Gerini) e con l'inevitabilmente sfortunata Valeriana (Cinzia Mascoli).
Una delle battute più famose della carriera di Carlo Verdone è certamente quella pronunciata da Ivano a più riprese alla sua Jessica: "'o famo strano" divenne un tormentone degli anni Novanta e, anche a distanza di tempo e dopo tante altre splendide opere firmate dall'attore e regista romano, si può ormai considerare parte tanto del cinema quanto del costume italiano contemporaneo.