Arriva finalmente su Rai1 il 5 dicembre 2021, dopo un breve passaggio al cinema di tre giorni, Carla, il film liberamente ispirato alla biografia di Carla Fracci intitolata Passo dopo passo - La mia storia ed edita da Mondadori. Colei che venne definita dal New York Times "prima ballerina assoluta" è qui raccontata con delicatezza, sottolineando in particolar modo l'aspetto più contemporaneo della sua figura: il suo essere una donna dedita alla carriera così come alla famiglia, una professionista che, in tempi in cui questo veniva ancora considerato un'assurdità, decise di non rinunciare a nulla, ma di lavorare duramente per avere una vita piena di soddisfazioni lavorative ed emotive. La pellicola ripercorre in modo non lineare la sua vita, dall'infanzia all'età adulta, fino a quando Rudolf Nurayev le propone una sfida intrigante ma estremamente difficile: riportare in scena, dopo solo cinque giorni di preparazione, Lo schiaccianoci di Caikovskij. Abbiamo avuto l'opportunità di partecipare alla conferenza di presentazione del film per capire un po' di più la sua realizzazione, che ha visto coinvolta la stessa Fracci come consulente insieme al marito Beppe Menegtti, presente all'evento insieme al regista Emanuele Imbucci, ad Alessandra Mastronardi, interprete della protagonista, alla produttrice Gloria Giorgianni e alla direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati.
Carla Fracci, un personaggio iconico
A prendere la parola per prima è stata Maria Pia Ammirati che ha tenuto a sottolineare come il personaggio di Carla Fracci fosse rivoluzionario per i tempi narrati nel film: "La vitalità e l'iconicità di un personaggio come Carla si vede in questa rappresentazione. Carla è stata sul set del nostro film. Vedrete, non sarà quello che noi definiamo un santino, ma è piuttosto la vera e propria vita vissuta di una donna straordinaria che ha trascorso 50 anni su un palcoscenico mondiale, ha varcato ogni soglia e non c'è un luogo in cui lei si sia fermata. Non vedremo solamente un'artista, ma vedremo la vita di Carla, una vita che ha sconfitto il pregiudizio. Lei è riuscita a diventare anche madre, uno dei pregiudizi della danza classica, ormai superato nella nostra epoca." Anche Gloria Giorgianni ha poi ribadito come il personaggio della Fracci sia un esempio importante da seguire: "Carla è una donna che ci insegna che il successo si ottiene solo lavorando tanto ed è un concetto importante da passare alle nuove generazioni."
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Lo sguardo del regista
Il regista, Emanuele Imbucci, ha espresso quale secondo lui sia la forza di questa pellicola: "La forza di questo film sta nel fatto che non cerca di raccontare una lista di eventi, ma la verità di un'emozione che ha costruito una carriera come quella di Carla Fracci." Ha poi parlato della difficoltà nel mettere in scena questa storia, una narrazione che voleva raccontare una vita e che ora, invece, la omaggia: "Governare il racconto della vita della signora Fracci e del maestro Menegatti è stata una sfida. Insieme agli sceneggiatori abbiamo cercato di lavorare su una vita intensa e piena di incontri: abbiamo puntato sull'emotività, raccontare ciò che è vissuto all'interno del personaggio. La sfida è stata tornare alla natura umana di questo personaggio. Ha fatto un vissuto incredibile e la Fracci era viva e accanto a noi mentre preparavamo tutto questo."
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La responsabilità di interpretare un personaggio iconico
Le domande più gettonate durante la conferenza sono state di sicuro quelle in cui si chiedeva ad Alessandra Mastronardi della sua preparazione al ruolo di Carla Fracci, un'étoile di fama internazionale ma anche una donna determinata con un passato fatto di sacrifici. "È stata un'emozione indescrivibile, irripetibile. Non avevo mai indossato le scarpette da danza classica, ma quando abbiamo parlato con Gloria ed Emanuele di questo progetto, la responsabilità è arrivata immediatamente. Ogni scena che giravo, ogni emozione che ridavo l'ho fatta per lei e il più grande rammarico è che non sia riuscita a vederlo. É stato un grande percorso. Siamo abituati a vederla leggera col sorriso che balla ma non abbiamo mai visto le sue lacrime, la forza, le cadute e le ferite sui piedi, volevamo mostrare quello, sbirciare oltre il muretto, nella sua vita vera. L'ho incontrata dal vivo mentre noi ballavamo sul palco e lei era dietro le quinta ed è stato stranissimo. Una troupe televisiva fa tanto rumore, ma quando lei è arrivata sul set si è sentito un silenzio referenziale."
L'attrice è tornata più volte sul concetto di privilegio nel poter affrontare un ruolo del genere raccontando così le sue prove e l'aiuto della stessa Fracci nel costruire il suo personaggio: "Con Carla Fracci abbiamo fatto un'incontro via Zoom, volevo chiederle che tipo di messaggio venisse fuori dal film e che tipo di accento voleva che calcassi e lei mi raccontò la forza, la forza degli esercizi e dell'impegno e io ho calcato su quella cosa lì. Io non sono molto incline alle regole e la disciplina che ti dà la danza classica è molto forte, è una disciplina di vita. C'è un austerità di fondo che viene richiesta, una forza fisica e psicologica quotidiana e per questo stimo tutti i ballerini di danza classica."