La principale difficoltà nello scrivere la recensione di Captain Marvel è di riuscire a tener presente tutto ciò che rappresenta il nuovo film Marvel e farlo confluire in un giudizio equilibrato e preciso sull'opera, sia in quanto film autonomo che come parte di un complesso universo narrativo, ma anche come fenomeno di costume e sociale. E va subito detto che Captain Marvel funziona da tutti questi punti di vista: solido narrativamente, spettacolare, coinvolgente e integrato con intelligenza nella continuity di cui fa parte, ma soprattutto importante nel contesto socio-culturale, americano e non solo, che stiamo vivendo, con una Brie Larson perfetta eroina moderna.
Il primo film al femminile Marvel arriva, infatti, a pochi mesi da un evento epocale del mondo messo in piedi da Kevin Feige dal 2008 a oggi, caricandosi sulle spalle una responsabilità notevole, la stessa che era toccata a Black Panther un anno fa nell'anticipare Infinity War. Se all'annuncio del calendario del Marvel Cinematic Universe, qualche anno fa, ci eravamo stupiti nel conoscere i due film che avrebbero fatto da apripista ai capitoli tre e quattro degli Avengers, la storia recente ci ha insegnato che la Casa delle Idee ha il perfetto polso della situazione, sa come portare avanti il proprio progetto sulla lunga distanza e continua a giocare le sue carte con precisione disarmante.
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Un tuffo nel passato nella trama di Captain Marvel
Come sappiamo da tempo, Captain Marvel ha un'ambientazione datata anni '90 e ci porta per la precisione nel 1995 per raccontare quella che è a tutti gli effetti una Origin Story, una delle più riuscite dell'Universo Marvel, di cui diventa a tutti gli effetti una sorta di prequel. Quel che non sapevamo, e che non riveleremo, è quanto la trama di Captain Marvel celi delle importanti sorprese. Seguiamo, infatti, la protagonista giunta sulla Terra nel contesto di una guerra che va al di là del nostro pianeta, inserendosi alla perfezione anche nel ramo cosmico del piano ormai decennale di Kevin Feige. Una guerra in cui nostro pianeta si trova coinvolto e dalla quale necessita di essere salvato; da qui gli sforzi della nuova eroina di casa Marvel insieme a un compagno d'avventura d'eccezione, un giovane Nick Fury ancora inconsapevole di quanto super sarebbe stato il proprio futuro e quello del pianeta sul quale vive e agisce.
Carol Danvers, Nick Fury e il gatto Goose: i personaggi del film Marvel
Tra i personaggi di Captain Marvel figurano infatti alcuni volti noti del Marvel Cinematic Universe, a cominciare dal già citato Fury e da un altrettanto giovane agente Coulson. Ritroviamo quindi Samuel L. Jackson e Clark Gregg, ringiovaniti di venticinque anni con l'ormai collaudata tecnica del ringiovanimento digitale, il de-aging, già vista in altri titoli recenti dei Marvel Studios ma mai così presente e riuscita: Fury in particolare è sorprendente e naturale, si ha veramente la sensazione di trovarsi davanti una versione più giovane di Jackson. Una realizzazione tecnica che ha ancora più dell'incredibile se si considera quanto è presente l'attore nel film e l'importanza del suo personaggio nel corso della storia. Importanti anche le new entry nell'universo Marvel, da una splendida Annette Bening a Jude Law e Ben Mendelsohn, senza contare una star ampiamente sfruttata, e a ragione, nella fase finale della promozione del film: l'adorabile gatto Goose che nasconde più di una sorpresa e farà impazzire i fan Marvel.
E infine, ma non certo in ordine di importanza e valore, c'è la protagonista Carol Danvers di Brie Larson, una fantastica e fortissima Captain Marvel. Perfetta per incarnare lo spirito dei tempi che stiamo vivendo come lo era stata Wonder Woman un paio di anni fa, tanto che in casa Marvel cercano e sfruttano la scia femminista a più livelli, con decisione e consapevolezza (e un pizzico di insistenza di troppo?). Non importa conoscere il personaggio sin dalla sua versione cartacea per apprezzarne la resa cinematografica, il film diretto da Anna Boden e Ryan Fleck offre tutti i particolari necessari per conoscere il contesto in cui si muove e la sua incredibile potenza che sarà utilissima di qui a un mese e mezzo per sconfiggere Thanos. Ma se la nuova eroina Marvel colpisce e va a segno, non è per i suoi poteri e la sua forza sovrumana, piuttosto per il suo lato umano, per quella forza interiore che emerge in tutto il suo splendore dallo sguardo intenso e fiero della sua interprete Brie Larson, orgogliosamente umana e donna.
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Il fascino del passato
Non è solo in quanto protagonista ed eroina che la Larson funziona, ma anche nell'intesa e l'alchimia con l'irresistibile versione giovane di Fury proposta da Samuel L. Jackson: i due interpreti sono perfetti insieme e mettono in piedi dinamiche da Buddy Movie del passato con gestione dei tempi comici e grande disinvoltura e naturalezza. Una componente che da sola vale il film e dà brio e dinamicità alla storia che si muove sullo sfondo di un nostalgico tuffo negli anni '90, con riferimenti intelligenti e ammiccanti alla realtà dell'epoca, da Blockbuster ai videogiochi, dalla tecnologia (imperdibile la gag sulla lentezza dei computer e Windows 95) a, ovviamente, la musica: nella colonna sonora figurano infatti canzoni di Nirvana, No Doubt, Garbage, Hole e altre band in voga nel periodo di riferimento. Elementi che ci consentono di promuovere il progetto, al netto di un paio di riserve: la prima è su una porzione iniziale di storia un po' troppo sviluppata, che fatica a entrare nel vivo; in secondo luogo non tutte le sequenze d'azione ci sono sembrate all'altezza di altri film di questi dieci anni di Marvel Cinematic Universe. Difetti di poco conto che non rovinano la Origin Story di Captain Marvel, che ci lascia con la voglia di reincontrarla il mese prossimo in uno dei prossimi film Marvel in uscita, l'attesissimo Avengers: Endgame.
Lasciateci un ultimo momento per sottolineare il ringraziamento del film, doverosamente dedicato al compianto Stan Lee: a lui è rivolta una versione nuova e modificata dell'intro della Casa delle Idee, che apre Captain Marvel nel segno dell'emozione.
Conclusioni
Per concludere la nostra recensione di Captain Marvel, lodiamo la prova di una fiera Brie Larson e l'alchimia con un irresistibile Samuel L. Jackson, ma non possiamo non sottolineare ancora una volta l'ottimo lavoro svolto da Kevin Feige e il suo team per portare su schermo un universo narrativo coerente e complesso in cui tutto si incastra alla perfezione, anche in una storia che è di fatto un prequel e dà la sensazione che tutto fosse previsto sin dall'inizio.
Perché ci piace
- Brie Larson, fiera e solida eroina di casa Marvel.
- La coppia Larson/Jackson, con alchimia e tempi da perfetto Buddy Movie.
- La ricostruzione degli anni ‘90, tra citazioni, gag, ammiccamenti e colonna sonora.
- Il modo in cui la storia del film si integra nella continuity del Marvel Cinematic Universe.
- Il gatto Goose e la gestione delle sorprese del film.
Cosa non va
- Una parte iniziale un po’ prolissa fa sì che il film ingrani con un po’ di fatica.
- Alcune sequenze d’azione sono meno brillanti di altre pellicole dei Marvel Studios.
Movieplayer.it
3.5/5