Lo sapete bene: noi di Movieplayer seguiremo la 76ª edizione del Festival di Cannes da molto vicino, raccontandovi i film più belli, i grandi incontri, i momenti cult (e scult). Vi porteremo sul tappeto rosso del Palais, vi renderemo partecipi - anche tramite i nostri canali social - di quello che potrebbe essere la Croisette più originale da diversi anni a questa parte. Un'edizione che, come detto da Thierry Frémaux, vuole spostare lo sguardo anche verso altri territori, esplorando storie contemporanee senza però rinunciare all'anima pop. Al centro, come da tradizione, resta la fedeltà alla sala cinematografica. Punto di riferimento assoluto e spirito guida.
Come sempre, sono decine e decine i film che verranno proiettati durante i dieci giorni di festival, suddivisi tra la Selezione Ufficiale, e poi nella Quinzaine des Cinéastes e nella Settimana Internazionale della Critica. Dunque, per orientarvi all'interno di un programma ricco, ecco quelli che per noi sono i 15 film da non perdere di Cannes 2023. Qualche titolo? Da Wes Anderson con Asteroid City a Hirokazu Kore'eda, fino a Martin Scorsese e Indiana Jones e il quadrante del destino. Senza dimenticare il cinema indie dei nuovi e più interessanti autori. E gli italiani? Proprio per il nostro essere "di parte", abbiamo momentaneamente scelto di tenerli fuori dalla lista, ricordandovi però che vedremo La chimera, regia di Alice Rohrwacher, Rapito di Marco Bellocchio e Il sol dell'avvenire di Nanni Moretti. Tutti e tre in Concorso.
1. Indiana Jones e il quadrante del destino
Chiaro: non ha bisogno di presentazioni. Tra i film più attesi di Cannes, c'è l'ultimo (?) capitolo con protagonista l'archeologo più famoso del mondo. Harrison Ford torna il Dr. Jones in Indiana Jones e il Quadrante del Destino, diretto da James Mangold, ma definito da Steve Spielberg "un film di cui essere orgogliosi". La storia? Tra la corsa allo spazio e la Guerra Fredda, Indiana dovrà vedersela con un ex nazista e ora membro della NASA. Con le riprese svolte anche in Sicilia, e con un cast che vede protagonisti anche Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen, John Williams tornerà poi alla colonna sonora, facendoci vibrare grazie alla leggendaria e immortale "marcia". Non vediamo l'ora.
2. Killers of the Flower Moon
Dove c'è Martin Scorsese, c'è il cinema. La Croisette torna ad abbracciare il regista di Taxi Driver, e lo fa presentando in anteprima mondiale Killers of the Flower Moon, un dramma a metà tra western e noir basato sul best-seller Killers of the Flower Moon: The Osage Murders and the Birth of the FBI, scritto dal giornalista David Grann. La storia? Siamo nell'Oklahoma degli Anni Venti, e la comunità dei nativi americani viene sconvolta da una serie di efferati omicidi. Ad indagare, l'FBI. Nel (super) cast: Jesse Plemons, Leonardo DiCaprio, Lily Gladstone e Robert De Niro. Aria di capolavoro?
3. The Sweet East
Occhi puntati sul cinema indie: nella sezione Quinzaine des Réalisateurs troviamo The Sweet East, di Sean Price Williams. Si preannuncia il più classico film indipendente americano, incentrato - secondo la trama ufficiale - su un viaggio picaresco che taglia le città della Costa Orientale degli Stati Uniti. Protagonista, Lillian, un liceale, che scopre gli USA proprio durante un campo scuola che ha per meta Washington. A firmare la sceneggiatura, il critico Nick Pinkerton. Occhio al cast: Ayo Edebiri, Simon Rex, Jacob Elordi.
4. Hypnotic
Non un'anteprima mondiale (è passato al South by Southwest) ma trovare Hypnotic, diretto da Robert Rodriguez, nella sezione Proiezioni di Mezzanotte, è comunque una gioia cinematografica. Dalla produzione convulsa (la Pandemia non ha aiutato), il film promette bene: protagonista Ben Affleck, detective che si mette alla ricerca della figlia. Intanto, verrà coinvolto in un intricato piano che ha a che fare con un programma governativo segreto. Apprezzato (e molto) all'SXSW, il film segna il ritorno alla regia di Rodriguez dopo il flop We Can Be Heroes del 2020.
5. May December
Todd Haynes è un grandissimo regista. Sublime nello sguardo, eccezionale nel dirigere le sue attrici e i suoi attori. E May December, che vedremo in Concorso, promette emozioni proprio grazie al duetto tra le protagoniste, ossia Natalie Portman e Julianne Moore. La prima, interpreta un'attrice che, recandosi nel Maine, andrà a trovare la donna che dovrebbe interpretare al cinema. La sceneggiatura è firmata da Samy Burch e Alex Mechanik. Curiosità: per il film, Todd Haynes non ha potuto lavorare con il suo fidato direttore della fotografia, Ed Lachman, infortunatosi sul set del nuovo film di Pablo Larraín. Al suo post, un altro nome top: Christopher Blauvelt.
6. How to Have Sex
Appena è arrivata la notizia che How to Have Sex fosse già stata acchiappato da MUBI, ci si sono drizzate le antenne. La piattaforma streaming, infatti, da sempre legata al cinema di qualità, sembra aver pescato decisamente bene. Oggi il genere teen viene continuamente destrutturato (merito di Euphoria?) in funzione di un approccio più disilluso e meno fiabesco. E il film di Molly Manning Walker, all'esordio, pare infilarsi in un condotto assai controverso, raccontando la storia di tre amiche e di un fenomeno diffuso tipicamente britannico: perdere la verginità come rito di passaggio. Tra sbronze e discoteche in una Maiorca al neon. In anteprima a Un Certain Regard.
7. The Feeling that the Time for Doing Something has Passed
Grandi autori, cinema pop e star di Hollywood. Tutto bellissimo. Ma Cannes 2023 ci offre anche uno trampolino verso nuovi autori da scoprire. Un esempio? Joanna Arnow, che nella Quinzaine des cinéastes presenta The Feeling that the Time for Doing Something has Passed, incentrato su una donna che lavora come impiegata e, intanto, intraprende relazioni casuali BDSM. Joanna Arnow, documentarista che vive a Brooklyn, ha realizzato il film grazie al programma di promozione dei talenti della Berlinale.
8. L'amour et les forêts
Valérie Donzelli è tra i più cristallini talenti del cinema francese. Un'ottima attrice e una regista raffinata (vedere La guerra è dichiarata), arriva a Cannes 2023 - sezione Cannes Première - con L'amour et les forêts, ossia l'adattamento del romanzo di Éric Reinhardt in cui si racconta la storia di Blanche, interpretata da Virginie Efira, che crede di aver trovato l'amore incontrando Grégoire (Melvil Poupaud). Tuttavia, si ritrova gradualmente sotto l'influenza di un uomo molto possessivo e soprattutto molto pericoloso.
9. Jeanne du Barry
Tra gli attesi di Cannes, non potevamo non citare il film d'apertura. E lo diciamo subito: Jeanne du Barry, diretto da Maïwenn, potrebbe essere il titolo che rilancia (speriamo) la carriera di Johnny Depp che, pensate un po', veste i panni d'epoca di quel Luigi XV che aprirà le porte di Versailles a Marie-Jeanne Bécu, arrampicatrice sociale che punta ad essere la preferita del Re, portando scandalo a coorte. Nel cast del film anche Benjamin Lavernhe, Melvil Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory e India Hair.
Jeanne du Barry: perché è il progetto perfetto per rilanciare Johnny Depp
10. The New Boy
Sfumato l'Oscar per TAR, Cate Blanchett ci riprova (già) grazie a The New Boy dell'australiano Warwick Thornton, a Cannes nella sezione Un Certain Regard. La trama del film ruota attorno ad una suora che, andando contro gli ordini della Chiesa, gestisce un remoto monastero. Sarà l'arrivo di un bambino aborigeno a cambiare e spostare il pensiero, creando un solco tra la fede e la giustizia. Per Warwick Thornton è la seconda volta a Cannes: nel 2009 ha vinto la Camera d'Or per il discusso Samson and Delilah.
11. Monster
Un film di verità nascoste, di personaggi, di relazioni oscure. Il tutto, visto da Hirokazu Kore'eda, in competizione per la Palma d'oro con Monster - Kaibutsu, dopo cinque anni dalla vittoria con Un affare di famiglia. La storia scritta da Yuji Sakamoto si concentra sul piccolo Minato che inizia a comportarsi in modo strano, facendo preoccupare sua madre. La donna scopre che c'è di mezzo l'insegnante, e un'amichetta del bambino. Cosa c'è dietro? La realtà delle cose verrà poco a poco alla luce. Alla colonna sonora, l'indimenticabile Ryūichi Sakamoto, qui al suo ultimo lavoro.
12. Four Daughters
Cannes 2023 potrebbe essere il festival più a africano da anni a questa parte. Africano, ma pure orientale e medio-orientale. Una scelta non casuale, esalta una nuova generazione di autori. Tra essi, molte donne. Come la tunisina Kaouther Ben Hania, che sulla Croisette porta Four Daughters, ossia l'unico titolo arabo in Concorso. Tra documentario e finzione, il film ripercorre la drammatica storia vera di una madre che affronta la scomparsa delle sue due figlie maggiori. E se fosse tra i più papabili alla vittoria?
13. Asteroid City
Wes Anderson all'ennesima potenza con Asteroid City, un film che riunisce il cast più glamour atteso sul celebre tappeto rosso: da Scarlett Johansson a Tom Hanks, da Tilda Swinton a Steve Carell, fino a Maya Hawke, Jason Schwartzman, Jeffrey Wright e Bryan Cranston. Il trailer, tra schematicità e colori saturi, ci porta nel 1955, in un'immaginaria cittadina americana sperduta nel deserto. Qui, secondo Wes Anderson, andrà in scena un convegno di astronomia che riunisce studenti da tutti gli Stati Uniti. Lo vedremo in Concorso.
14. Elemental
Dopo Inside Out (ma noi abbiamo amato anche Soul), Elemental può essere il titolo più ambizioso della Disney Pixar. Il motivo? Pensate alla trama: diretto da Peter Sohn, il film è ambientato in una città immaginaria, dove convivono i Quattro elementi. Sfidando le leggi della natura, nascerà un amore impossibile: quello tra Ember, una ragazza di fuoco, e Wade, un ragazzo di acqua. L'ispirazione è arrivata dal melting pot di culture del Bronx (i genitori del regista, coreani, hanno aperto lì un grocery), e prova a dare una risposta alla fatidica domanda: ma gli elementi possono essere vivi?
Elemental: cosa ci aspettiamo dal nuovo film Pixar
15. Kubi
Takeshi Kitano alla regia, Ken Watanabe nel ruolo del protagonista. Kubi è già tra gli attesissimi di Cannes 2023, se non altro perché è tratto dall'omonimo libro firmato dallo stesso Kitano. La storia? Ci racconta una vicenda davvero accaduta nel Giappone del 1582, mischiando azione, vendetta e rivisitazione immaginaria: quando il signore della guerra Oda Nobunaga viene costretto al suicidio, il generale Araki Murashige, sarà accusato di slealtà. Kubi lo troviamo nella sezione Cannes Première.