Salutiamo anche quest'anno la Croisette e il Festival di Cannes, che ci hanno regalato come sempre 12 giorni di grandissimo cinema ed in particolare un concorso di altissimo livello. Come sempre, se non l'avete già fatto, vi invitiamo a leggere il nostro ricchissimo speciale in cui troverete news, foto, i video diari giornalieri e soprattutto le recensioni dei film delle sezioni principali (Concorso internazionale, Un Certain Regard e gran parte dei Fuori concorso).
Ma come per la scorsa edizione vogliamo chiudere la nostra copertura con un breve compendio delle nostre preferenze e delle nostre impressioni; anche stavolta, accanto alla nostra top ten, troverete alcune segnalazioni aggiuntive, le nostre indicazioni su sorprese e delusioni, le scene più impressionanti e quelle da instant cult.
Buona lettura, e arrivederci Cannes!
I magnifici dieci
1. The Disappearance of Eleanor Rigby
Una scrittura di grande arguzia e sensibilità, una formidabile gestione del racconto, e una coppia di interpretazioni indimenticabili fanno del film d'esordio di Ned Benson il nostro colpo al cuore festivaliero: è amore.
2. Mommy
Il cinema trascinante e traboccante di idee del giovane québéquois Xavier Dolan raggiunge un nuovo picco sublime con questo film che ha al centro delle performance semplicemente incredibili e una storia profondamente toccante.
3. Deux jours, une nuit
La purezza, l'asciuttezza e l'incisività dello stile di Jean-Pierre e Luc Dardenne ne fanno probabilmente il film più compiuto del concorso. Il cuore di Marion Cotillard fa il resto.
4. Leviathan
Un atmosferico, denso, stratificato dramma sull'ineluttabilità del destino e sulla corruzione del potere che rende i paesaggi formidabili del mare di Barents un elemento narrativo fondamentale e che abbraccia con sorprendente efficacia anche il registro della commedia nera.
5. Foxcatcher
Un dramma di matrice biografica per raccontare il rapporto tra due fratelli sportivi, e l'ombra nera dell'uomo che si mette fra loro. Tutti semplicemente straordinari i protagonisti Channing Tatum, Mark Ruffalo e Steve Carell.
6. Winter Sleep
Dopo gli esterni vertiginosi del capolavoro C'era una volta in Anatolia, Nuri Bilge Ceylan ci apre le porte di una confortevole dimora nel cuore della steppa per rivelare rancori sopiti e ataviche ingiustizie, e per un'altra esperienza cinema potente e ricchissima.
7. Clouds of Sils Maria
Elegantissimo e vibrante, il film di Assayas è il ritratto di una donna che cambia narrato con una struttura drammatica e interpretato da un'ipnotica Juliette Binoche.
8. Still the Water
Un film dall'impianto più tradizionale e fruibile per la spirituale Naomi Kawase, Still the Water colpisce per l'impatto visivo e la delicatezza nel raccontare l'evoluzione dei suoi protagonisti.
9. Jimmy's Hall
Un eroe generoso e coraggioso, una magica sala da ballo nel cuore della contea di Leitrim e ancora una volta Ken Loach celebra la nobiltà della lotta sociale e la ricchezza della solidarietà umana.
10. Mr. Turner
Mike Leigh racconta la vita quotidiana, l'ispirazione e la ricerca di uno dei massimi artisti inglesi per un biopic originale e brillante interpretato da un formidabile Timothy Spall.
Qualche raccomandazione in più
Accanto ai dieci film che più abbiamo amato, vogliamo aggiungere qualche ulteriore segnalazione di titoli che ci hanno convinto:è il caso prima di tutto di Wild Tales, l'irriverente e scatenata commedia a episodi diretta dall'argentino Damián Szifron che ha sfiorato la nostra top 10.
Quasi altrettanto divertente, anche se decisamente più realistico, lo svedese Turist.
Citiamo anche:
Il Sale della Terra di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado
The Blue Room di Mathieu Amalric
Party Girl di Marie Amachoukeli-Barsacq, Claire Burger e Samuel Theis.
Charlie's Country di Rolf De Heer
Non vogliamo naturalmente dimenticare i film italiani, anzi, le nostra ragazze si sono fatte notare: Alice Rohrwacher con la poesia de Le meraviglie, Asia Argento con la colorata sfrontatezza di Incompresa (che però ha diviso, anche solo tra noi).
Sorprese e delusioni
Accanto i già citati Wild Tales e Turist non ci sono state molte sorprese , ma ci sentiamo di citare almeno il vitalissimo anche se imperfetto film greco Xenia. Per quanto riguarda le delusioni nel concorso internazionale sono stati certamente inferiori alle aspettative della vigilia il film di Michel Hazanavicius The Search e quello di Atom Egoyan, The Captive; non sono brutti film, ma hanno carenze che non ci saremmo aspettati in opere di autori di questo calibro.
Le scene shock
La sequenza della lapidazione Timbuktu
La scoperta di uno scioccante suicidio in The Homesman
Tutte le scene di rapporti sessuali in That Lovely Girl
Le improvvise esplosioni di violenza in The Rover
L'uccisione dei due (veri) capretti in Still the Water
L'inaspettata e improvvisa trasmutazione in Bird People
La scena del "numero" in cui Christina Hendricks si rimuove la faccia in Lost River
Le scene cult
Il matrimonio di Wild Tales, e, prima ancora, l'intero prologo a bordo dell'aereo, e l'escalation di violenza nell'episodio sui due automobilisti
I balletti di Tommy Lee Jones in The Homesman
La scena del pranzo ad alta quota con valanga di Turist
Il mantra "Ornithologist, philatelist, philanthropist" di Foxcatcher
La collezione di ritratti per il tiro a segno in Leviathan Il coniglio e i numeri danzanti di Xenia
Infine, per chiudere, la nostra preferita e quella che forse rimarrà la scena simbolo di questo Festival: Steve sul carrello della spesa che, sulle note di Wonderwall, "allarga" lo schermo mentre il formato dell'immagine di Mommy cambia brevemente. Da brividi!