Showtime rilancia le gesta di Hank Moody, eroe debosciato interpretato da David Duchovny, e la musica non cambia: anzi, l'aria di crisi che colpisce il mercato letterario come tutti gli altri settori economici non giova né ad Hank né al suo compare ed agente Charlie Runkle (Evan Handler). Nel primo episodio, Wish You Were Here, scritto dal creatore della serie Tom Kapinos e diretto dallo stesso Duchovny, scopriamo che Runkle è tornato al lavoro presso l'agenzia di Sue Collini (un'esuberante ed erotomane Kathleen Turner), ma lavora a commissione e non naviga nell'oro, tanto che è costretto a rinunciare all'appartamento in affitto e a imporre la propria presenza a Marcy, da cui sta divorziando. Questa lo tollera ma non rinuncia al nuovo corso che sta vivendo con il suo nuovo, aitante boyfriend, la cui presenza, ovviamente, sconvolge il povero Charlie al punto da indurlo (in particolare nel secondo episodio di questa terza stagione, The Land of Rape and Honey), a gesti assolutamente folli nella speranza di riconquistare la moglie.
Tornando a Hank, lo ricordiamo, ora è padre a tempo pieno: la sua sfuggente Karen, infatti, sì è trasferita a New York per lavoro, e lui è rimasto a Los Angeles per amore della figlia, che non voleva lasciare il suo fidanzatino. Pochi mesi dopo, però, ogni interesse verso il ragazzo sembra svanito e Becca sembra dedicarsi esclusivamente alla sua amica Chelsea: insieme, le due ragazze razziano la fornitura di marijuana dell'attento genitore, cosa a cui Hank si oppone senza troppa energia. Contattato al proposito dalla madre di Chelsea, insegnante universitaria interpretata da Embeth Davidtz e sposata al rettore del college (Peter Gallagher), Hank finisce per incuriosirla e farsi invitare a cena. La serata, però, prende una piega paradossale ovviamente grazie a Hank, che fa ricadere nel vizio della bottiglia uno degli altri invitati, un suo collega che era appena stato ingaggiato per un corso di scrittura creativa. Mentre l'alcolista ritrovato si lancia in imbarazzanti evoluzioni in costume adamitico, Hank inizia a flirtare con la sua assistente Jill, che però non cede facilmente alle sue avance. Con la solita, rocambolesca serendipity, Hank ottiene il lavoro dell'uomo la cui sobrietà ha appena infranto, e in The Land of Rape and Honey lo vediamo svogliatamente intento, oltre a continuare a corteggiare Jill, anche a valutare l'opera di uno dei suoi studenti, una pruriginosa vampire story. Più tardi, il ragazzo lo va a trovare per chiedergli cosa pensa davvero del suo lavoro. Hank gli propone senza troppi giri di parole di dedicarsi a quelcunque cosa che non sia scrivere, e il giorno dopo scopre che il giovane ha tentato di togliersi la vita. Hank, che non è senza cuore, lo va a trovare in ospedale e cerca di rimediare al misfatto approfondendo la suo conoscenza e quella della di un'altra, graziosa e procace studentessa sua amica (un altro volto noto, Eva Amurri), che più tardi Hank accompagna nello strip club dove lavora. Un'altra promettente cerchia di conoscenze, dunque, per l'impenitente Moody. Tante guest star, dunque, ma poche nuove idee, e soprattutto un'insistenza sui soliti registri che, in alcuni punti, sfocia in forzature grottesche: il rischio è che Californication, nel tentativo di continuare a provocare, inizi invece a stancare. Due episodi sono un po' poco per giudicare la salute e di questa terza stagione e in generale dello show, che il network ha già riconfermato anche per il prossimo anno. Speriamo che la fiducia sia meritata e che il team Kapinos-Duchovny sappia ancora regalarci quell'atmosfera tra il malinconico e il farsesco che ha fatto per due anni la fortuna di Californication.Californication: al via la terza stagione
Riparte lo show di Tom Kapinos con David Duchovney, ma la formula sembra iniziare a mostrare la corda. Anche se, nel frattempo, è già arrivata la conferma di Shotime per il prossimo anno.