Con l'uscita di Bumblebee il franchise cinematografico dei Transformers si reinventa, dopo i cinque roboanti film di Michael Bay: il nuovo episodio, uno spin-off che al contempo è prequel, racconta una storia più piccola, umana e contenuta (è il primo lungometraggio live-action della saga a durare meno di due ore), focalizzata su uno solo dei tanti robot che popolano l'universo concepito dalla Hasbro. Le dimensioni (relativamente) ridotte del film di Travis Knight - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Bumblebee - non hanno però diminuito la presenza di elementi più o meno nascosti che faranno la gioia dei fan di vecchia data, tra citazioni e allusioni di vario genere. Ecco la nostra consueta panoramica dei più notevoli di questi rimandi, con la solita precisazione, prima di leggere queste curiosità: l'articolo contiene spoiler!
1. 1987, un anno importante
La trama di Bumblebee si svolge nel 1987, esattamente vent'anni prima degli eventi di Transformers (motivo per cui, tra le altre cose, questo è il primo film del franchise in cui non appare Megatron). Un anno non casuale nella storia dell'evoluzione audiovisiva della saga, poiché nel 1987 andò in onda l'ultimo episodio della prima serie animata, che il film omaggia apertamente nella sequenza d'apertura, con la battaglia di Cybertron dove tutti i robot hanno il loro design originale (e nel caso di Soundwave e Shockwave anche la voce, che fu alterata per i film ambientati nel presente).
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2. Frasi profetiche
Quando l'esercito si chiede se aiutare o meno i due Decepticon che inseguono Bumblebee, Jack Burns parla della possibilità che i Transformers invadano città come New York, Washington e Chicago. I suoi superiori accolgono l'ipotesi con scetticismo, mentre il pubblico che ricorda gli eventi dei film di Bay ridacchia perché è esattamente ciò che accade nel terzo lungometraggio, dove i Decepticon radono al suolo Chicago e pongono le basi per i due episodi successivi, dove il mondo intero dichiara entrambe le fazioni un pericolo pubblico e dà la caccia a tutti i superstiti. Sempre a proposito di Burns, il giovane agente che gli segnala l'arrivo dei Decepticon si chiama Simmons, e a giudicare dal taglio di capelli è la versione più giovane del personaggio interpretato da John Turturro nei film precedenti, rendendolo l'unico umano della saga principale ad apparire anche nello spin-off.
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3. Breakfast Club e Transformers tra citazioni animate
Nel 1986, un anno prima degli eventi del film, uscì nelle sale il primo lungometraggio dei Transformers, un sequel animato della serie televisiva. Tra i doppiatori originali, nel ruolo di Rodimus Prime alias Hot Rod, c'era Judd Nelson, protagonista di quel Breakfast Club che Bumblebee continua a guardare con passione, citandone il gesto finale dopo la battaglia conclusiva. Inoltre, la versione animata aveva come brano principale la canzone The Touch, che fa capolino quando il protagonista cerca di convincere la giovane Charlie a tuffarsi. Ebbene, quel brano ha un altro legame, indiretto e a posteriori, con la versione live-action della saga: in Boogie Nights è cantato da Mark Wahlberg, interprete principale del quarto e quinto episodio.
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4. Da un franchise all'altro
Tra i vari referti d'epoca che spuntano nel corso del film c'è anche un poster di Gremlins, uscito nel 1984 e legato al mondo dei Transformers tramite alcune persone che hanno lavorarono come doppiatori a entrambi i franchise: Steven Spielberg ha prodotto tutti e due, e le creature del titolo furono doppiate, tra gli altri, da Peter Cullen (storica voce di Optimus Prime) e Frank Welker (voce originale di Megatron e Soundwave). Welker prestò anche la voce alla scimmia ne I predatori dell'arca perduta, altra opera di Spielberg di cui si intravede la locandina.
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5. Frecciatina alla concorrenza
In una delle prime scene in cui appare, Memo sta leggendo un fumetto dei GoBots. Questo era un altro franchise basato su una linea di giocattoli, con personaggi molto simili ai Transformers, con tanto di serie animata andata in onda in contemporanea, dal 1984 al 1985 (e manco a farlo apposta, alcuni dei robot erano doppiati da Cullen e Welker). Dal 1991 i diritti sono in mano alla Hasbro, che ha reinventato la storia dei GoBots rendendo il loro mondo un universo alternativo all'interno della saga dei Transformers, ma difficilmente vedremo un crossover sullo schermo, al di là di rimandi ironici come in questo film.