Siamo nel 1992. Un allora giovanissimo e sconosciuto sceneggiatore di nome Joss Whedon firma il copione di un film intitolato Buffy l'ammazzavampiri (Buffy The Vampire Slayer). Una commedia horror in cui una bionda liceale che pensa solo ai ragazzi e ai rossetti si vede sconvolgere la vita quando scopre di essere stata destinata a combattere i vampiri. La sceneggiatura contiene già quel mix di generi che avrebbe fatto la fortuna della serie 5 anni più tardi e il cast è eccezionale: Donald Sutherland, Rutger Hauer, l'idolo teen Luke Perry. Eppure il film è un flop. Perché quando la protagonista non funziona, non c'è niente da fare. E Kristy Swanson, avvenente ventiquattrenne che difficilmente passa per liceale, proprio non funziona.
10 marzo 1997: in TV debutta una nuova Buffy, questa volta interpretata da Sarah Michelle Gellar, sempre sotto l'attenta supervisione di Whedon. Dopo un pilot scartato e rigirato, con una nuova attrice - Alyson Hannigan - nei panni di Willow, la 20th Century Fox Television dà il via libera alla produzione di una prima mezza stagione di 12 episodi. In base al gradimento del pubblico, Buffy continuerà la sua avventura. Il pubblico gradisce, eccome.
La Bocca dell'Inferno
La prima stagione di Buffy - L'ammazzavampiri riprende i temi e lo stile del film, stavolta con la ragazza giusta nei panni della Cacciatrice, la prescelta chiamata - suo malgrado, per diritto di nascita - a combattere i vampiri, i demoni, e tutti gli altri mostri spaventosi che popolano Sunnydale, cittadina californiana costruita proprio sulla Bocca dell'Inferno. E dove poteva trovarsi, l'accesso al mondo infernale, se non nel liceo? Nella biblioteca gestita dal Signor Giles (Anthony Stewart-Head), inviato dall'Inghilterra per svolgere il ruolo di Osservatore di Buffy Summers. Sarà suo compito addestrarla, ma anche vigilare sul suo operato affinché rispetti i dettami del Consiglio degli Osservatori.
Una lunga e complessa tradizione di caccia ai mostri emerge già da questa prima stagione: Buffy affonda le proprie radici in un mondo letterario classico, da Il vampiro di Polidori in poi, e vince la scommessa pescando dalla tradizione e rielaborandola in chiave moderna e originale.
Il liceo, appunto, è la sede perfetta per quel vaso di Pandora di orrori - metaforicamente insicurezze, cambiamenti, tormenti interiori - che l'adolescenza si prepara a scoperchiare.
L'episodio pilota di Buffy si apre con una bionda (che in seguito conosceremo come Darla) che si introduce nel liceo insieme a un ragazzo, nottetempo. I due cercano un posto per appartarsi ma dei rumori li distraggono. La tensione cresce. Temiamo, come da copione, che la biondina sia in pericolo... ma è lei il mostro della situazione ed è il suo ragazzo a fare una brutta fine.
Allo stesso modo, di fronte a un mostro terrificante come il Maestro - il Big Bad, cioè il nemico principale della protagonista, della prima stagione - i ruoli si ribaltano nuovamente: è la ragazzina bionda a prendere a calci il mostro.
Nasce una nuova icona di femminismo: sì, ci si può preoccupare dei capelli e dei vestiti e al tempo stesso salvare il mondo. La Bocca dell'Inferno offre a un'adolescente il palco perfetto per parlare ai suoi coetanei, e la magia comincia. Buffy inizia a fare breccia fra gli adolescenti a cui si rivolge.
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Il vampiro ama la Cacciatrice
Il vampiro ama la Cacciatrice. Molto poetico, sebbene un po' sdolcinato...
Così parla Rupert Giles, il padre putativo di Buffy, quando capisce che il vampiro Angel (David Boreanaz), inaspettato alleato al fianco della Cacciatrice nella lotta contro i propri simili, è innamorato di lei. Incarna il fascino irresistibile del vampiro tratto dalla tradizione letteraria classica e introduce per la prima volta il concetto di anima come vera e unica discriminante fra umanità e crudeltà. Perché Buffy è perfetta nella sua riproduzione di quel passaggio obbligato che è l'adolescenza, morale, etica e primi amori inclusi. E se gli amori sono tormentati, impossibili, addirittura così rischiosi da mettere il mondo in pericolo, tanto meglio.
La serie di Whedon già alla fine della prima stagione ha costruito quel mix di generi che la trasformerà in un fenomeno di culto: horror, teen drama, comedy, romance, fantasy, avventura... c'è di tutto nella vita di Buffy, così come nella turbolenza di sentimenti nuovi che si affacciano alla porta di ogni sedicenne del mondo. L'amore proibito fra Buffy e Angel, che costa quell'attimo di felicità di troppo, è la perfetta chiave di lettura in cui tutti ci identifichiamo. I primi amori, magari l'attrazione per un ragazzo più grande, la vita che ruota attorno a quel sentimento mentre continuiamo a fare tutto ciò che dobbiamo, siano i compiti o le ronde a caccia di mostri, e la certezza che, quando quell'amore in qualche modo cambia, cambieremo anche noi. Buffy ama Angel, ma amerà - perché sì, lo amerà davvero, anche se lui non ci crederà - anche Spike (James Marsters). A conferma di come ciò che ci spaventa ci attragga, di come siamo volubili, di come possiamo cambiare idea mentre cresciamo, cambiamo, facciamo tesoro delle nostre esperienze, impariamo a delineare la nostra personalità.
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Censura
Questo processo di crescita avviene sotto ai nostri occhi, in TV, un episodio dopo l'altro. Gli adolescenti che hanno iniziato a guardare Buffy crescono un anno dopo l'altro, con lei, mentre il mondo intorno a loro diventa sempre più grande. Gli amici tradiscono, gli amori cambiano, i genitori muoiono. E ciascuno prende la propria strada. La censura colpisce duro, in diversi Paesi del mondo: al contrario del pubblico, che aveva capito perfettamente cosa sarebbe successo fin dal principio, i network non sono preparati alla crescita della protagonista e alle tematiche che introduce. Mentre gli adolescenti davanti allo schermo maturano insieme a Buffy, senza fare una piega, in Italia si fanno prendere dal panico.
New Moon Rising, l'episodio in cui Willow scopre di amare una ragazza, viene censurato. Passeranno anni prima di vederlo in TV, da noi. E poi, quando arriva The Body (Un corpo freddo), con la morte della madre di Buffy, la censura cala come un'ascia sulla serie: Italia 1 sospende la messa in onda, presa dal panico in seguito alla durezza dell'episodio. Un episodio di quelli che ti segnano per sempre, esattamente come succede quando qualcuno della tua famiglia viene a mancare.
Ancora una volta, è solo il pubblico a capire ciò che sta facendo Buffy - L'ammazzavampiri: lo sta preparando alla vita, lo sta accompagnando lungo un percorso obbligato di cui sì, perfino in un mondo soprannaturale come quello di Sunnydale, la gente muore. E il dolore è lo stesso, magia o no. Inspiegabilmente, la morte - in una serie che parla di vampiri, cioè di ex esseri umani trasformati in sanguinarie creature immortali - diventa un tabù. Ma Joss Whedon tira dritto. E il mondo lo segue. In Italia viene lanciata una petizione - da chi scrive, per la precisione - che raccoglie decine di migliaia di firme, finché Italia 1 cede e accetta di riprendere la messa in onda di Buffy. Gli anni passano, le serie TV acquistano sempre maggiore credito, attenzione del pubblico e qualità. L'era del telefilm come tappabuchi del palinsesto sta per finire, e Buffy contribuisce con decisione al processo.
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Mr. Pointy e la magia
Il Big Bad della stagione 2, Spike (insieme alla compagna Drusilla, Juliet Landau), ottiene un tale successo di pubblico che Joss Whedon decide di ritagliargli un ruolo fisso, che lo porterà fino al finale di serie e addirittura, grazie a uno stratagemma, nello spin-off dedicato ad Angel. Perché il successo di Buffy, già alla fine della terza stagione, è tale che Whedon può permettersi di trasferire Angel a Los Angeles ed esplorare un mondo più adulto, più dark, in una serie in cui a combattere i mostri c'è un mostro che, ai suoi tempi, spaventava molti di loro. Anche Cordelia (Charisma Carpenter) si unisce al cast di Angel, insieme all'Osservatore Wesley Wyndam-Pryce (Alexis Denisof) e a varie comparsate - inclusa quella di Buffy e dell'altra Cacciatrice, Faith (Eliza Dushku) - del cast della serie originale. Angel è la prova che il mondo soprannaturale creato da Joss Whedon è degno di essere esplorato ancora, e ancora, e ancora. Per 7 stagioni con Buffy e per 5 con Angel. Mota a margine: la brusca fine dello spin-off, comunicata a Whedon a soli 6 episodi da quello che avrebbe dovuto essere un finale di stagione e non di serie, costerà in seguito il posto al dirigente della Fox che aveva scelto di cancellare Angel. Non ci restituisce la serie, ma almeno...
Le storie di Buffy e Angel proseguono a fumetti, sotto l'attenta penna e supervisione di Whedon, ma senza i limiti produttivi entrambe le serie finiscono per essere snaturate agli occhi dei più affezionati telespettatori. Il linguaggio cambia, così come le ambientazioni e le regole della fisica. Ma il successo, in ogni caso, non manca anche per gli albi a fumetto.
Buffy è già diventata un fenomeno di culto: la sigla, la colonna sonora, i modi di dire, Mr. Pointy (l'affezionato paletto di legno che Buffy porta sempre con sé, in caso dovesse polverizzare qualche vampiro - per una questione di effetti, far sparire i cadaveri in una nuvola era più pratico e molto meno costoso). E così arrivano gli episodi speciali. Hush (L'urlo che uccide), episodio muto in cui Sunnydale si sveglia sotto un incantesimo che rende tutti muti, e costretti a trovare un altro modo di comunicare (Mr. Pointy sarà comicamente utile). Once More, With Feeling (il musical, con il cast impegnato a danzare e cantare, sempre sotto un incantesimo, e una colonna sonora destinata a diventare di culto tanto quanto tutto il resto della serie).
Normal Again (Di nuovo normale), con la protagonista bloccata in una sorta di incubo a occhi aperti, in una realtà alternativa in cui si trova rinchiusa in un ospedale psichiatrico e tutta la sua vita è solo un incubo (si tratta sempre dell'effetto di una magia scatenata da un demone, come di consueto). Il già citato The Body, seguito da una sfilza di episodi in cui la magia - che permette morti e resurrezioni, trasformazioni e cancellazioni, ricordi e amnesie - offre a Whedon la possibilità di giocare con i protagonisti per affrontare le tematiche più disparate, la storia del cinema e della TV, i personaggi più oscuri e bizzarri.
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L'eredità della Cacciatrice
L'amore proibito fra Buffy e Angel, il ritorno del terribile Angelus con il simbolo chiarissimo di quella perdita d'innocenza che trasforma una ragazzina in una donna, e di quell'anima che così tanto conta nella delineazione delle relazioni umane, la passione con Spike perché gli opposti si attraggono, l'amicizia in qualche modo infantile che tradisce quando si affaccia all'età adulta, la perdita dei riferimenti dei genitori con quella fredda, agghiacciante e fin troppo terrena scoperta del corpo senza vita della madre. Per non parlare del conforto (sì, chi si sacrifica per il mondo va in Paradiso): Buffy ha lasciato tutto questo in eredità a milioni di giovani telespettatori sparsi per tutto il pianeta, che un episodio dopo l'altro hanno capito di dover affrontare le proprie paure e di non potersi sottrarre al vero orrore della vita: crescere. Comprendendo, al tempo stesso, che crescere è un privilegio perché la vita è sacra, in ogni sua forma.
Al pubblico, Buffy ha lasciato in eredità questo e molto altro. Alla TV, e a tutti coloro che sono venuti dopo Whedon, ha ricordato che si può sempre rielaborare il classico in modo originale, creando qualcosa di unico, spaziando fra i generi senza più lasciarsi incatenare da un'etichetta. Soprattutto, però, ha dimostrato ad autori e produttori che il pubblico è sempre pronto a seguirti, quando imbocchi la strada giusta. Anche quando richiedi un atto di fede: un pubblico intelligente - e sì, sorpresa! Anche gli adolescenti sono un pubblico intelligente! - è sempre pronto a concedertelo, se dimostri di meritarlo.
Nutrire gli spettatori con citazioni, parodie, modi di dire e rituali che diventano identificativi di una passione comune è la chiave vincente. Poco importa quale storia racconti, se la racconti nel mondo giusto. E Buffy - icona femminile che rappresenta finalmente le donne che non si tirano mai indietro, di fronte a niente - l'ha fatto. Non a caso, il 10 marzo a 26 anni - ventisei! - dal suo debutto, siamo ancora qui a parlarne... e abbiamo ancora molto da dire.