Non è semplice scrivere questa recensione di Bubble perché il film animato, presentato prima alla Berlinale 2022 ed ora distribuito da Netflix dal 28 aprile 2022, risulta di sicuro una produzione di valore che però non riesce forse sempre a convincere lo spettatore. La pellicola è diretta da Tetsurō Araki, regista già ampiamente noto agli appassionati del genere per aver diretto serie anime di grande successo come Death Notte e L'attacco dei giganti, e che in questo caso cerca di adattare la sua impronta visiva ad una storia fiabesca, dai tratti talvolta onirici, che permettono una serie di interessanti suggestioni. A creare questo immaginario contribuisce di sicuro lo studio di produzione, il WIT Studio, anch'esso realtà di punta nel mondo dell'animazione giapponese e che qui si trova a dover dare vita ad una Tokyo post apocalittica e altamente suggestiva dove l'impatto visivo deve andare di pari passo con la dinamicità che contraddistingue molte delle scene.
Starni fenomeni nella trama
Di sicuro l'incipit della storia è molto particolare: in un imprecisato futuro, sulla Terra sono improvvisamente comparse una grade quantità di bolle che dal cielo piano piano hanno fluttuato fino alla superficie. L'evento si è verificato anche a Tokyo, dove però lo strano fenomeno ha assunto proporzioni catastrofiche. Le bolle hanno improvvisamente iniziato a causare un'alterazione della gravità e un conseguente allagamento di tutta l'area metropolitana che allo stesso tempo è anche stata ricoperta da una gigantesca cupola. Cinque anni dopo, la capitale nipponica è terra di nessuno, ridotta ad una città in rovina è divenuta campo di sfida per tutti quei ragazzini che, rimasti soli dopo la tragedia, si sono dedicati a sfidarsi a delle gare di parkour in cui di solito vengono messi in palio generi di prima necessità. Tra di loro c'è anche Hibiki, un ragazzo dalle grandi abilità atletiche che però un giorno, dopo aver tentato di salire sulla Tokyo Tower, finisce in acqua e rischia di annegare. Quando ormai le cose sembrano mettersi al peggio il ragazzo viene salvato da una misteriosa ragazza, che lui chiamerà Uta, e che sembra in qualche modo aver qualcosa a che fare con la strana anomalia che affligge la città.
L'ambientazione post-apocalittica
Uno dei punti di forza di questo anime sono sicuramente le ambientazioni scelte per fare da cornice alla storia. La Tokyo post-apocalittica ricoperta d'acqua dalla quale affiorano palazzi in rovina, strutture arrugginite e vecchi treni, rappresenta il luogo perfetto dove far compiere ai personaggi le loro spettacolari evoluzioni e dove poi incentrare tutta la buona dose di azione presente nel film. Non immaginatevi però una landa cupa e desolata: la metropoli è viva e colorata, un posto tanto spettacolare quanto in alcune parti poco ospitale, una città dalle atmosfere surreali ed estremamente suggestive che sembrano direttamente uscite da un dipinto. Bubble, infatti, è un film in animazione tradizionale che però presenta diversi inserti in CGI. La computer grafica non sempre si fonde alla perfezione con le immagini, ma serve comunque a garantire una certa dinamicità in molte delle scene di parkour. Quando i ragazzi, ed in particolar modo Hibiki, compiono le loro acrobazie correndo tra i tetti in rovina, la camera è sempre su di loro mostrandoci prima in corsa e talvolta in soggettiva tutta l'azione del momento.
25 migliori anime su Netflix da vedere
Reinterpretare la sirenetta
Bubble attraverso la storia di Hibiki e Uta, ripercorre gli intrecci della celebre fiaba de La sirenetta, operazione già compiuta di recente da Mamoru Hosoda con il suo Belle, in cui il regista riscrive in chiave moderna e contemporanea La Bella e la bestia. Inevitabile non porre a confronto le due pellicole, anche solo per la loro vicinanza temporale: di sicuro Bubble per certi aspetti fallisce un po' nell'opera di riscrittura di un grande classico, in quanto nel raccontare la celebre storia e nel riadattarla ad un setting post-apocalittico non compie l'ulteriore passo di guardare al presente e sfruttarla per evocare la nostra contemporaneità. Per quanto ben realizzata e comunque gradevole da vedere, questa storia non mette sul piatto nessuna tematica particolarmente attuale limitandosi a narrare una serie di vicende senza l'ambizione di raccontare qualcosa in più dei semplici eventi che coinvolgono i due protagonisti. Anche se limitato per quanto riguarda le chiavi di lettura, il film riesce comunque ad emozionare ed affascinare gli spettatori che di sicuro apprezzeranno l'aspetto visivo in misura maggiore di quello narrativo.
Conclusioni
Per sintetizzare la nostra recensione di Bubble possiamo affermare che il film di Tetsurō Araki è in grado di affascinare gli spettatori con le sue particolarissime atmosfere. Ambientato in una Tokyo post-apocalittica l’anime è in grado di conquistare grazie ai suoi meravigliosi fondali, teatro perfetto per le dinamiche avventure narrate. Buona la qualità della CGI che però non sempre si fonde alla perfezione con il disegno a mano. Un po’ deludente la storia che non offre allo spettatore molte chiavi di lettura.
Perché ci piace
- Le ambientazioni, particolari e suggestive.
- La dinamicità della storia.
Cosa non va
- La CGI non sempre adeguatamente fusa con il disegno tradizionale.
- La narrazione che non prevede molte chiavi di lettura.