Una domanda e la scrittura che si accende in un lampo: chi ha ucciso il piccolo Danny Latimer, lasciando il suo corpo sotto una scogliera che sembra un gigante addormentato? Per rispondere all'impressionante quesito bisogna fare un passo indietro di dieci anni, quando la serialità contemporanea era ancora una bozza in cerca di approvazione. Anzi, superiamo abbondantemente i dieci anni e finiamo nel 2011, praticamente la preistoria della tv, se consideriamo tutto ciò che è arrivato dopo. Nel maggio del 2011, sulla lavagna bianca del suo ufficio, Chris Chibnall, dopo aver ultimato la scrittura di Camelot, raccolse le idee per una serie decisamente più intima, immaginandola come trilogia ma ipotizzando che ogni stagione potesse sopravvivere in modo autonomo, così da non subire la pressione di una possibile cancellazione.
L'ispirazione narrativa principale gli arrivò da Twin Peaks, facendosi poi influenzare dal profilo roccioso e maestoso della Jurassic Coast, nel Dorset, erosa da 185 milioni di anni. Salsedine, aria, sabbia. Lì, a strapiombo sul mare, ci sono ancora le tracce del Triassico, del Giurassico e del Cretaceo. Roba da uscire di testa, un impatto visivo folgorante, preciso per i toni di un giallo letterario scritto da Agatha Christie. Nel giro di qualche settimana i punti cardine erano stati sviluppati, nonostante mancasse l'elemento drammatico per eccellenza, che poi avrebbe risposto alla domanda principale: chi ha ucciso il piccolo Danny Latimer? L'intuizione vincente su chi fosse il colpevole - non ve lo riveliamo - arrivò una mattina: Chris Chibnall comprese che il colpo ad effetto doveva essere talmente sconvolgente e inaspettato da creare un'eco in grado di artigliare la sceneggiatura, stesa e allungata in funzione di un racconto marmoreo. Una sceneggiatura talmente perfetta che, tutt'ora, rende Broadchurch la migliore serie crime mai prodotta in Europa.
Olivia Colman e David Tennant e un crime irripetibile
Ma c'è di più, prima delle riprese, approvate dall'emittente britannica ITV (in Italia arrivò nel 2014, su Giallo, ora la prima stagione la trovate gratis su Pluto TV), Chibnall scrisse solo i primi episodi, modificando poi la struttura in base all'interpretazione della persona e non del personaggio (la differenza è abissale), mantenendo segreto il nome dell'assassino, fino alla fine. Nessuno doveva sapere chi fosse il killer del povero Danny: un crimine sconvolgente in grado di scoperchiare i segreti di una piccola città costiera, in cui tutti sanno tutto di tutti.
Il vicinato, i pettegolezzi, il dolore della famiglia Latimer, la stampa invadente, che calcherà la mano sull'inchiostro nero e pruriginoso. Insomma, una sceneggiatura top secret e fluida, in costante mutamento, cucita sartorialmente tanto sulla geografia che sugli interpreti. E saranno poi gli interpreti a dare cuore e voce al racconto. Su tutti, i poli opposti sottolineati dal talento di due pregevoli nomi: Olivia Colman e David Tennant, rispettivamente nei panni dell'ispettore Alec Hardy e del sergente Ellie Miller. Alec, scostante e ruvido, Ellie, empatica e direttamente coinvolta nel caso, essendo un punto di riferimento nella comunità.
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The end is where it begins
Ed è la comunità a legare i fatti e gli umori, mutando ed evolvendosi tanto nel crime quanto (e forse soprattutto) nel dramma umano. Lo stesso dramma che finirà per divampare nella seconda stagione, che si concentra sulle macerie fumanti lasciate dalle svolte finali dell'omicidio, per poi svoltare di netto in una terza stagione che stravolge le consapevolezze, chiudendo magistralmente il cerchio e liberando - letteralmente - Alec Hardy ed Ellie Miller da una sorta di Labirinto di Cnosso, finalmente liberi di assaporare nuove leggerezze. E oggi, questo, potrebbe far addirittura sorridere: nell'epoca della bulimia e della sovra-produzione, è diventato quasi impossibile dire basta, la scrittura viene strizzata, munta, sfruttata finché si può, anche perdendo l'orizzonte originale, dissipando la qualità e l'originalità.
Ecco, sebbene le tre stagioni di Broadchurch furono un successo enorme - che generò innumerevoli imitazioni compreso un remake USA, Gracepoint, con lo stesso David Tennant -, Chris Chibnall era irremovibile sulla chiusura, quando disse: "Abbiamo un'ultima storia da raccontare, con volti familiari e nuovi personaggi. Spero che sia un addio avvincente ed emozionante a un mondo e a uno spettacolo che hanno significato così tanto per me". In fin dei conti, solo i più grandi sanno fermarsi all'apice del trionfo. E Broadchurch è, tutt'ora (e sarà per sempre), uno dei trionfi assoluti della letteratura seriale: "The end is where it begins".
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