Brivido caldo: William Hurt e Kathleen Turner fra passione e delitto

Nella sua opera prima, Brivido caldo, Lawrence Kasdan rendeva omaggio a La fiamma del peccato realizzando un avvincente thriller erotico con William Hurt e Kathleen Turner.

Succede di tutto, ogni momento, da quando è arrivata quest'ondata di caldo. In un'atmosfera di crisi totale la gente si veste stranamente, o si sveste, suda, si sveglia stanca e non si regge in piedi... e poi tutto va un po' di traverso.

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Brivido caldo: un'immagine di William Hurt

La prima immagine di Brivido caldo, al termine degli eleganti titoli di testa su sfondo nero, è un manto di tenebra squarciato da un fumo rossastro, mentre alla languida partitura musicale di John Barry si fondono le sirene dei vigili del fuoco. L'incendio osservato in lontananza da William Hurt è il perfetto emblema della storia a cui ci accingiamo ad assistere. Lui, in piedi davanti alla finestra, non riesce a staccare gli occhi da quella colonna di fumo; intanto, la sua compagna di letto si lamenta del caldo torrido. E proprio il caldo, evocato fin dal titolo (Body Heat), sarà una presenza costante per tutto il film: la macchina da presa si incolla al sudore dei personaggi, ne cattura ogni gesto di insofferenza, rintraccia sui loro volti il senso di spossatezza di una rovente estate in Florida.

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Brivido caldo: Kathleen Turner e William Hurt

Ma se il caldo è la forza opprimente che indebolisce le inibizioni, è anche la scintilla in grado di accendere passioni impossibili da domare. La classica analogia fra caldo ed eros è dunque il nodo tematico scelto da Lawrence Kasdan per il suo film d'esordio; e se il titolo originale gioca sull'espressione che indica la termoregolazione del corpo, quello italiano fa leva su un ossimoro che rimanda in maniera ancor più diretta alla componente erotica dell'opera. Un'opera ispirata al racconto La morte paga doppio di James M. Cain, ma soprattutto alla sua trasposizione cinematografica: La fiamma del peccato, il capolavoro noir di Billy Wilder del 1944, adoperato da Kasdan come modello di riferimento per costruire uno dei thriller fondamentali del cinema americano degli anni Ottanta, in grado di legare il filone del neo-noir alle sue successive declinazioni nell'arco del decennio (un esempio su tutti, Attrazione fatale di Adrian Lyne).

Lawrence Kasdan: da Guerre stellari a Brivido caldo

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Un'immagine di George Lucas e Lawrence Kasdan

Quando, nel 1980, decide di cimentarsi con il suo primo film da regista, il trentunenne Lawrence Kasdan è già una delle giovani firme più promettenti di Hollywood. Il suo nome aveva iniziato a circolare tre anni prima grazie a due copioni intitolati The Bodyguard, che nel 1992 avrebbe dato vita al thriller Guardia del corpo, e Continental Divide, portato sullo schermo nel 1981 da Michael Apted con Chiamami aquila. È quest'ultimo progetto a catturare l'attenzione di Steven Spielberg, che sceglierà di affidare a Kasdan la sceneggiatura de I predatori dell'arca perduta; nel frattempo anche George Lucas, stretto collaboratore di Spielberg, intuisce il talento di questo nuovo sceneggiatore, ingaggiandolo per riscrivere il copione di Leigh Brackett per L'Impero colpisce ancora (Leigh Brackett, sempre a proposito di noir, aveva firmato gli script di due pietre miliari del genere: Il grande sonno di Howard Hawks, del 1946, e Il lungo addio di Robert Altman, del 1973).

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Brivido caldo: William Hurt e Kathleen Turner
Body Heat
Brivido caldo: William Hurt e Kathleen Turner

Forte del sodalizio con Lucas e Spielberg, Lawrence Kasdan convince la Warner Bros a finanziargli una pellicola che recupera a piene mani codici e stilemi del noir degli anni Quaranta. Brivido caldo approda nelle sale americane il 28 agosto 1981, in un periodo contrassegnato da una rinnovata fascinazione per il noir: cinque mesi prima era uscita una nuova versione de Il postino suona sempre due volte, diretta da Bob Rafelson e interpretata da Jack Nicholson e Jessica Lange, mentre un anno più tardi Steve Martin e il regista Carl Reiner avrebbero realizzato una gustosa parodia dei classici in bianco e nero con Il mistero del cadavere scomparso. Kasdan, nello specifico, riprende da La fiamma del peccato uno schema archetipico del noir: una coppia di amanti decide di eliminare il marito di lei per intascare un'ingente somma di denaro (lì era il doppio indennizzo dell'assicurazione, qui una sontuosa eredità) e godersi in tranquillità il proprio idillio amoroso, andando però incontro a conseguenze drammatiche.

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Fiamme del peccato dal cinema classico agli anni Ottanta

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Brivido caldo: William Hurt e Kathleen Turner

Brivido caldo nasce dunque come il frutto di un'aderenza quasi filologica al cinema classico: nella struttura narrativa, disegnata su quella del capolavoro di Wilder; nelle atmosfere, con una Florida assolata che sembra un luogo fuori dal tempo; nel taglio della fotografia di Richard H. Kline, in cui predominano le ombre e i chiaroscuri; nell'evocativa colonna sonora, fra le migliori composte da John Barry. Ancor di più, sono i dialoghi di Kasdan a riproporre il cinismo e l'ironia di quelli dei grandi noir d'annata, rendendo però le allusioni e i doppi sensi dei film del passato ben più espliciti. Basti ricordare il primo scambio di battute fra Ned Racine, lo spregiudicato avvocato di William Hurt, e Matty Walker, la seducente femme fatale incarnata da Kathleen Turner: "Non sei uno troppo acuto, ma a me piacciono così"; "Ti piacciono pure pigri, brutti, stalloni come me?". La sera seguente, al bar, Matty dichiara di avere una temperatura corporea più alta del normale; "Bisognerebbe verificare il motore", suggerisce Ned, a cui Matty replica: "E ovviamente, tu hai lo strumento adatto".

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Brivido caldo: Kathleen Turner e William Hurt
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Brivido caldo: William Hurt e Kathleen Turner

I dialoghi, in Brivido caldo, sono una spia del tasso di erotismo almeno quanto le immagini. "Forse non dovresti vestire così", chiosa Ned in merito alle attenzioni maschili nei confronti di Matty; "Ho una camicetta, non vedo che altro dovrei portare"; "Non dovresti portare quel corpo". Ma se nei noir degli anni Quaranta e Cinquanta il sesso doveva essere ingabbiato in reticenze ed ellissi, negli esplosivi anni Ottanta la sua rappresentazione gode di una libertà molto più ampia. Kasdan non manca di mettere in scena la passione fra Ned e Matty, eppure non preme il pedale sul softcore alla Basic Instinct: in Brivido caldo, piuttosto, l'eros spinto convive accanto a suggestioni ancora più efficaci nel trasmettere il desiderio dei due amanti. Non a caso a restare nell'immaginario, più di qualunque momento di amplesso, sarà la scena in cui Ned, richiamato dall'atteggiamento voluttuoso di Matty, infrange una vetrata per penetrare in casa della donna e consumare il suo primo rapporto con lei.

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Gli amanti criminali di William Hurt e Kathleen Turner

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Brivido caldo: un'immagine di William Hurt

Il trentenne William Hurt, che aveva esordito l'anno prima come protagonista di Stati di allucinazione di Ken Russell, eredita il ruolo dell'uomo vittima delle proprie pulsioni, ma il suo Ned Racine è un antieroe totalmente calato nel proprio tempo: la fisicità statuaria di Hurt e il suo ghigno provocatorio lo rendono quanto di più lontano dall'everyman di Fred MacMurray ne La fiamma del peccato, dove a trasudare sensualità era solo la Phyllis Dietrichson di Barbara Stanwyck. In Brivido caldo, invece, la pulsione erotica viaggia su un binario a doppia corsia: Ned viene presentato come "oggetto del desiderio" quasi quanto Matty, e la straordinaria alchimia fra Hurt e la Turner costituisce la chiave di volta del film (nel 1988 Kasdan tornerà a dirigere i due attori fianco a fianco in Turista per caso). Se per William Hurt si tratta della consacrazione fra i nuovi divi della Hollywood del decennio, ancora maggiore sarà l'importanza della pellicola per la carriera di Kathleen Turner.

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Brivido caldo: un primo piano di Kathleen Turner
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Brivido caldo: un'immagine di Kathleen Turner

Proveniente dal teatro e dal piccolo schermo, dove recitava nella telenovela The Doctors, l'attrice ventiseienne è l'autentica rivelazione di Brivido caldo: con il suo fascino felino e l'ambiguità di uno sguardo in cui si alternano malizia, frenesia e distacco, Kathleen Turner debutta al cinema in un ruolo che la renderà l'immediata erede di icone quali Barbara Stanwyck, Lana Turner e Lauren Bacall, con la quale condivide una voce roca e profonda destinata a diventare inconfondibile (e prestata in seguito alla prorompente Jessica Rabbit in Chi ha incastrato Roger Rabbit). Dalla sua apparizione iniziale, quando vestita di bianco emerge dalla folla di un concerto avanzando lentamente verso Ned, alle prime vampate di quel sex appeal sfoderato con diabolica disinvoltura, Matty Walker è una femme fatale in cui si fondono passione e freddezza; una femme fatale che risulta del tutto credibile sia quando si avvinghia nuda al proprio complice e amante, sia quando veste i panni della vedova in nero con un abito in perfetto stile anni Quaranta.

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La prossima volta il fuoco

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Brivido caldo: William Hurt e Ted Danson

Lawrence Kasdan, insomma, non si limita a rispolverare vecchi archetipi, nell'ottica di una semplice operazione-nostalgia, ma quegli archetipi li rilegge con acuta intelligenza, adattandoli al pubblico della propria epoca (e infatti il film si rivelerà un grande successo commerciale, oltre che di critica). Ecco dunque Ted Danson, altro interprete pescato dalla TV, nella parte dell'avvocato Peter Lowenstein: una "spalla comica" capace di elevare al quadrato il cinismo del collega Ned, ma pure di dimostrare una genuina preoccupazione per l'amico. A ricalcare le orme del segugio Edward G. Robinson è invece J.A. Preston nel ruolo di Oscar Grace, il detective della polizia che non solo ha un rapporto confidenziale con Peter e Ned, ma funge soprattutto da bussola morale per quest'ultimo: è Oscar a fiutare l'inganno di Matty e a invitare Ned alla prudenza, e a lui Kasdan affida il monologo sul caldo come viatico per il collasso morale della società.

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Brivido caldo: William Hurt e Kathleen Turner
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Brivido caldo: Kathleen Turner e William Hurt

"Fra poco la gente se ne infischierà di tutte le regole, le romperà, convinta che tanto nessuno interverrà perché questo è un momento d'emergenza... e ha paura". Il detective pronuncia questo discorso prima che il piano delittuoso di Ned e Matty sia perfino concepito, ma le sue parole già delineano un funesto presagio su quanto dovrà avvenire. Brivido caldo non ricorre ad analessi e conserva una rigorosa linearità temporale, ma è comunque avvolto da un senso di ineluttabile fatalità dal quale non sembra esserci via di scampo. Dal primo momento in cui poggia gli occhi su Matty, Ned è già avviato verso il baratro dell'autodistruzione: sulle sue scelte e sui suoi gesti premono gli spettri di un'intera galleria di personaggi condannati inesorabilmente a bruciare. E Brivido caldo, come promesso fin dall'incipit, ci rende partecipi e complici del suo incendio silenzioso e devastante.

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