In un parco cittadino l'esplosione di un ordigno causa la morte di una persona, i cui resti sono ormai irriconoscibili. La coppia di artificieri formata dall'esperto Wallace Reed e dal più giovane collega Eddie Steeples è convinta che dietro vi sia la mano di un ex veterano di guerra, ma le indagini brancolano ancora nel buio.
Il principale protagonista di Bomb Squad è Orlando Friar, dipendente presso un'agenzia tecnologica - nella quale lavora come consulente telefonico - con un passato da hacker. L'uomo sta attraversando una difficile situazione coniugale, con la moglie prossima a chiedere il divorzio se lui non la smetterà di mettere il lavoro davanti alla famiglia: ultima chance per provare a rimettere le cose in sesto è presenziare al compleanno della figlia Zoey. Ma anche quel giorno Orlando, nel timore di un possibile licenziamento, si è recato in ufficio, ignaro di quanto lo attende. Poco dopo essersi seduto alla sua scrivania viene contattato da un interlocutore misterioso che, in collegamento audio, lo informa di come sotto la sua poltrona sia nascosta una bomba, pronta ad esplodere non appena questi proverà ad alzarsi. Da quel momento Orlando è quindi vittima di ricatto e se vuole rivedere i propri cari ancora vivi dovrà entrare nei sistemi di sicurezza bancari, con lo scopo di avere accesso a ingenti somme di denaro. Nel frattempo Reed e Steeples continuano a investigare sul caso...
Il terrore corre sulla fibra
Da The Guilty - Il colpevole (originale e remake) al nostrano Il talento del calabrone fino al più recente On the line con Mel Gibson, negli ultimi anni i film dove il protagonista è vittima degli eventi seduto su una sedia, intento ad ascoltare un qualcuno che parla all'altro lato del microfono, sono sempre più diffusi, rinvigorendo un filone che per qualche tempo era parzialmente finito nel dimenticatoio.
E in Bomb Squad, disponibile su Prime Video, ritroviamo proprio lo stesso Gibson, anche se questa volta veste un ruolo esterno e affida la scomoda parte principale al fratello d'arte Kevin Dillon, non sempre convincente anche per via della caratterizzazione superficiale del personaggio, classico padre di famiglia amorevole ma con uno scheletro nell'armadio, che si rivela poi essere la causa scatenante degli eventi.
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Tic toc, tic toc
Eventi che si affidano così a uno schema risaputo anche nella gestione dei relativi colpi di scena, sbrogliati progressivamente in novanta minuti che si trascinano stancamente fino alla forzata resa dei conti finale, dove viene svelata - in maniera relativamente meccanica - l'identità del villain e ha luogo il più banale dei shootout a bassa dose di tensione.
Si sprecano nelle svolte narrative le citazioni a un grande classico del cinema bellico - e tutto - quale Apocalypse Now (1979), con poi canoniche battutine denigratorie nei confronti della musica country, una pratica sempre più comune ma che così esasperata smette poi anche di far ridere. Ma in generale i dialoghi e la gestione delle varie figure coinvolte vive su battute e situazioni improbabili, mai pregna di quella verve necessaria a impreziosire il contorno di una storyline principale che perde di mordente minuto dopo minuto.
Niente di nuovo sotto la sedia
Il titolo originale-alternativo era Hot Seat - per l'appunto sedile/posto caldo - e lasciava ben presagire quanto avrebbe atteso lo spettatore: l'ambientazione è infatti limitata per la pressoché totalità all'interno dell'ufficio di Orlando, con gli esterni affidati al contorno del grattacielo dove si trova il relativo luogo di lavoro. L'azione è quindi limitata al minimo e tutto dovrebbe concentrarsi all'interno di quelle quattro mura, in un gioco tensivo che però non riesce ad essere mai credibile.
L'unico a spiccare, pur senza eccellere, nel cast è proprio Mel Gibson che, con tanto di baffetti ad hoc, gigioneggia come spesso in quest'ultima parte di carriera, mentre nelle vesti di leader delle operazioni di polizia troviamo una ridesta, e quasi irriconoscibile, Shanneh Doherty, la mitica Brenda di Beverly Hills 902010. Vecchie glorie - di diversa caratura - che fungono almeno quale motivo di interesse per i relativi fan, in quanto Bomb Squad di originale e meritevole di visione ha davvero ben poco.
Conclusioni
Un uomo che per il troppo lavoro sta rischiando di perdere la propria famiglia viene ricattato da un misterioso interlocutore, il quale intende sfruttare il suo passato da hacker per scopi criminali. Una coraggiosa coppia di artificieri cerca di scoprire il reale colpevole prima che sia troppo tardi, in una disperata lotta contro il tempo prima che esploda la bomba. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Bomb Squad ci troviamo davanti ad un b-movie in piena regola, ricco di ingenuità e forzature narrative e dalla tensione limitata, con un senso dell'azione e dello spettacolo ancorato a schemi stanchi e prevedibili.
Perché ci piace
- Mel Gibson è sempre Mel Gibson e per quanto nell'ennesimo ruolo minore svetta comunque per carisma rispetto al resto dello spento cast.
Cosa non va
- Una sceneggiatura ricca di forzature e diretta alla prevedibile resa dei conti finale.
- La messa in scena è limitata e toglie respiro e tensione al racconto.