Nick, autista di car sharing, si trova al verde e non sa come pagare le costose cure mediche della figlia, gravemente malata e da lungo tempo in ospedale. Rimasto vedovo, Nick intende non perdere anche la ragazza e messo alle strette decide di organizzare una rapina, curando il piano nei minimi dettagli e assoldando un team di uomini più o meno fidati, specializzati ognuno in un relativo campo. Della squadra faranno parte anche la sua vecchia fiamma Veronica e il suo attuale fidanzato, l'investitore finanziario Jack.
Come vi raccontiamo nella recensione di Blowback - Vendetta incrociata, il colpo va effettivamente per il verso giusto e i criminali riescono a fuggire con il ricco bottino. Al momento di separarsi però Nick viene tradito dai suoi compagni - Jack gli ha infatti messo tutti contro, facendo il doppio gioco - e ferito gravemente tanto da essere dato per morto. Riuscito invece a sopravvivere e risvegliatosi in corsia, il protagonista farà di tutto per vendicarsi di chi lo ha raggirato e mettere le mani su quel denaro fondamentale per la sua famiglia, arrivando anche a stringere accordi proprio con il potente uomo d'affari che è stato derubato.
Una storia vista e rivista
Ebbene sì, una sinossi come quella appena esposta non lascia molto spazio di manovra e Blowback - Vendetta incrociata si instrada già dai primissimi minuti sui sentieri di un action b-movie della peggior specie, concettualmente figlio degli anni '80 e '90 ma senza quell'aura di frizzante spacconeria che ne caratterizzava i prototipi. Qui anzi la storia finisce per prendersi anche troppo sul serio, con il dramma forzato e le interazioni personali ad accompagnare stancamente queste dinamiche di genere che si alternano senza verve nell'ora e mezza di visione. Una produzione fortemente derivativa e anonima a livello di messa in scena, con sequenze d'azione poco ispirate e prive della necessaria tensione a tema: basti vedere lo stallo alla messicana nella resa dei conti finale, che si risolve in tempi pressoché immediati senza un mimino di pathos degno di tal nome.
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Fino all'ultimo bersaglio
Anche la stessa anima da heist movie che sulla carta dovrebbe caratterizzare il primo terzo del film è assai sterile e ridotta, con la realizzazione del colpo che segue tante rapine viste e riviste su grande e piccolo schermo, facendo affidamento su soluzioni gratuite e non sempre logiche. A mancare sono soprattutto le motivazioni in fase di sceneggiatura, tra tradimenti, ripensamenti e colpi di scena che peccano di coesione, rendendo il tutto estremamente forzato per trascinare il racconto al più scontato degli epiloghi. Naturalmente anche le indagini delle forze dell'ordine fanno il loro corso, ma come sempre le autorità finiscono per fare la figura degli imbecilli e arrivano sempre un passo dopo. Non manca poi una scena di tortura abbastanza velleitaria, per completare un quadro generale non certo idilliaco. Il regista Tibor Takács, oltre cinquanta prove dietro la macchina da presa che spaziano dai mockbuster catastrofici ai film natalizi per il mercato televisivo, dirige col pilota automatico uno script come detto alquanto problematico e non può nemmeno contare su un cast adeguato. Nel ruolo principale troviamo infatti uno scialbo Cam Gigandet, mentre in quelli di principale villain un Randy Couture visibilmente sciupato rispetto ai tempi in cui combatteva ancora sul ring.
Conclusioni
Bisognoso di denaro al più presto per pagare le costose cure della figlia, Nick organizza una rapina nei minimi dettagli ma, dopo che il colpo riesce nel migliore dei modi, finisce per essere tradito. Ferito gravemente e dato per morto, sopravvive per vendicarsi e saldare i conti prima che sia troppo tardi. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Blowback - Vendetta incrociata, ci troviamo davanti ad un action movie di serie b senza arte né parte, narrativamente sconclusionato e messo in scena senza un minimo di impegno e ispirazione, complice anche un cast poco aderente ai relativi personaggi capitanato dal belloccio Cam Gigandet e dall'ex wrestler Randy Couture.
Perché ci piace
- Dura poco.
Cosa non va
- Sceneggiatura incoerente.
- Cast fuori parte.
- Stilisticamente anonimo anche nelle scene d'azione.