In questa nostra recensione di Black Beauty - Autobiografia di un cavallo parleremo del nuovo film disponibile dal 27 novembre 2020 su Disney+, che vi scalderà il cuore portandovi col vento tra i capelli in sconfinate praterie pur stando comodamente seduti sul divano. Adattamento del celebre e omonimo romanzo di Anna Sewell, il film si pone l'obiettivo di portare le tematiche della controparte cartacea nel mondo contemporaneo, narrando al contempo una storia di profonda amicizia. L'opera letteraria risale, infatti, al lontanissimo 1877 e fu scritta dall'autrice con il preciso scopo di sensibilizzare i lettori alle atrocità di cui erano spesso vittime i cavalli in epoca vittoriana. Scritto e diretto da Ashley Avis, Black Beauty - Autobiografia di un cavallo porta su schermo un cast incredibile: la voce della splendida cavalla Beauty, nonché narratrice delle vicende, è di Kate Winslet, come coprotagonista abbiamo la giovane Mackenzie Foy (The Twilight Saga: Breaking Dawn, The Conjuring, Interstellar) e a completare il trio di nomi noti c'è Iain Glen, che tutti ricordiamo come il Sir Jorah de Il trono di spade.
Una trama più contemporanea
Black Beauty è una cavalla di razza mustang nata tra i suoi simili nelle sconfinate praterie dell'America occidentale; è forte e selvaggia, ma giovane e impulsiva, così, un giorno, si avventura troppo vicino alla strada e inavvertitamente porta un gruppo di umani senza scrupoli nel luogo dove pascola la sua mandria. Catturata e separata da sua madre, verrà venduta a un addestratore di cavalli. Nella sua nuova casa, un ranch accogliente e spazioso, instaura una fortissima amicizia con Jo, una ragazzina che si è trasferita da suo zio dopo la morte improvvisa dei genitori e che, proprio come lei, è diffidente ad instaurare nuovi legami con le persone che ha intorno. L'incontro di due anime ferite genererà un affetto talmente forte da resistere alle avversità e agli anni che passano, durante i quali Beauty conoscerà i numerosi aspetti dell'animo umano.
Gli intenti del film
Per poter esprimere un giudizio su Black Beauty è necessario capire per prima cosa l'intento con il quale la regista Ashley Avis ha adattato e modernizzato una storia che già altre volte era stata portata su schermo. Non è possibile non considerare lo scopo primario che alla fine del 1800 ha portato la scrittrice del libro a mettere la toccante storia di un cavallo nero su bianco, ovvero la denuncia dei maltrattamenti che questi meravigliosi animali subivano all'epoca. Purtroppo, a distanza di più di un secolo la situazione non è molto cambiata: spesso i cavalli sono merce preziosa, vengono utilizzati per le competizioni sportive, portati allo stremo e poi rivenduti più volte verso varie e non sempre piacevoli destinazioni. Nel film tutto questo è doverosamente raccontato e affrontato, anche se forse non in modo particolarmente incisivo.
Se nella prima parte vediamo il rapporto di Beauty e Jo nascere e consolidarsi, nella seconda, che affronta maggiormente la spinosa questione della compravendita di cavalli, la narrazione diventa troppo spesso frettolosa e non permette alla storia di avere il giusto e cercato impatto emotivo. La pellicola è comunque in grado di commuovere e toccare anche i cuori più aridi; il rapporto tra le due protagoniste funziona a meraviglia e più di una volta vi strapperà un sorriso o una lacrima. Se Black Beauty fallisce, quindi, sul piano della sensibilizzazione, fa comunque centro su quello emotivo perché per citare una frase del film "i cavalli sono come una finestra sulla tua anima".
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Una favola Disney in piena regola
A questo punto è doveroso fare un'altra considerazione: Black Beauty è prima di tutto una favola per famiglie confezionata appositamente per far si che il pubblico partecipi emotivamente alla trama lasciando indietro quella parte puramente riflessiva che avrebbe appesantito l'intero prodotto. Persino il lavoro con i cavalli, il loro addestramento e l'insegnamento della cavalcata è mostrato in modo semplicistico e talvolta irreale: Beauty e Jo trovano un'intesa pressoché istantanea, non le vediamo mai in conflitto e l'effettivo training della bella e fiera mustang dura poco più di una manciata di minuti. Anche questo aspetto è lasciato in superficie probabilmente per alleggerire la resa complessiva del film e renderlo fruibile ad un pubblico di età estremamente ampia.
A fronte di tante piccole imperfezioni non possiamo, però, non elogiare la meravigliosa messa in scena. Le scene nella natura selvaggia sono da perdere il fiato, la diversa luce che accompagna i luoghi e gli stati d'animo delle protagoniste mostra quanta cura si sia dedicata all'aspetto visivo per rendere giustizia alla maestosità e all'eleganza di questi meravigliosi e intelligenti animali. Dopotutto la protagonista assoluta è Beauty e nessun umano spicca quanto lei su schermo. Impossibile non rimanerne rapiti e affascinati, impossibile non commuoversi davanti ad occhi così meravigliosi ed espressivi.
Conclusioni
Per sintetizzare la nostra recensione di Black Beauty - Autobiografia di un cavallo, possiamo affermare che questo film distribuito da Disney+ racconta una favola adatta a tutti che oltre a commuovere lo spettatore si pone l’intento di sensibilizzare sulla compravendita e il maltrattamento dei cavalli. Purtroppo non sempre riesce in questo intento risultando, comunque, un film gradevole, una favola commovente in grado di scaldare anche i cuori più gelidi.
Perché ci piace
- La meravigliosa messa in scena e la cura delle immagini.
- Un cast di alto livello, affiatato e credibile.
- La storia commovente.
Cosa non va
- Alcuni temi importanti vengono trattati in modo frettoloso.
- Il film potrebbe deludere chi si aspetta una storia realistica.