A maggio dello scorso anno l'avvincente seconda stagione di Billions si era conclusa con il finanziere multimiliardario Bobby 'Axe' Axelrod (Damian Lewis) in grande difficoltà, incastrato da un'astuta, imprevedibile e spericolata mossa dell'ambizioso procuratore distrettuale Chuck Rhoades (Paul Giamatti), in piena corsa per diventare governatore dello Stato di New York. Un po' come era successo nel finale della prima stagione, i due si erano confrontati in maniera aspra promettendosi di andare avanti fino a quando l'altro non avrebbe definitivamente capitolato.
Per quanto alle corde, infatti, Axelrod dalla cella del carcere in cui si trovava in seguito all'arresto era stato particolarmente esplicito con l'acerrimo nemico: non appena pagata la cauzione per uscire di galera, le sue forze si sarebbero concentrate esclusivamente sul difendersi al meglio durante il futuro processo e sull'andare alla ricerca di qualsiasi passo falso, seppur minimo, il procuratore potesse aver compiuto nel tentativo di metterlo fuori dai giochi.
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I tormenti di Axe
In onda su Sky Atlantic a partire da stasera, la terza stagione di Billions ricomincia da queste premesse di fondo, mostrandoci i due grandi protagonisti della serie alle prese con le rispettive difficoltà ma in ogni caso ferocemente determinati a porre fine al loro duello senza esclusione di colpi uscendone vittoriosi.
Già nell'ultima puntata della seconda stagione, Axelrod aveva dovuto lasciare il timone del comando della Axe Capital alla brillante analista finanziaria Taylor Mason (Asia Kate Dillon), facendola affiancare dal fidato Mike 'Wags' Wagner (David Costabile). Dopo l'arresto e le pesanti accuse mosse contro il finanziere, l'azienda si trova in un momento estremamente delicato in quanto i fondi con cui può operare sul mercato sono stati bloccati e l'obiettivo primario è quello di non affondare per poi provare a rilanciarsi quando e se le acque si calmeranno.
Per volontà di Rhoades, Oliver Dake (Christopher Denham) è divenuto procuratore del distretto est di New York e l'accusa al processo contro Axelrod viene affidata al talentuoso Bryan Connerty (Toby Leonard Moore): il compito di entrambi è quello di ottenere una condanna esemplare. Come se non fosse abbastanza, in questo complicato contesto, il titolare della Axe Capital deve affrontare anche il delicato divorzio con la moglie Lara (Malin Akerman).
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I problemi di Rhoades
Chuck Rhoades invece ha risolto la crisi con la moglie Wendy (Maggie Siff) e in generale sembra senz'altro trovarsi in una posizione di maggiore forza, anche se fin da subito si ritrova a fare i conti con il nuovo potente procuratore generale Waylon 'Jock' Jeffcoat (Clancy Brown), determinato a dettargli l'agenda dei casi da perseguire sulla base degli interessi della nuova presidenza (i riferimenti all'elezione di Donald Trump sono piuttosto chiari). E naturalmente si deve preoccupare di compiere ogni possibile azione per evitare che emerga il suo coinvolgimento diretto nella manovra per incastrare Axelrod.
Questa mossa a sorpresa, grande colpo di scena degli ultimi due episodi della seconda stagione, se smascherata porterebbe infatti alla conclusione non solo della sua corsa come governatore di New York ma anche della propria carriera. In più, il procuratore deve affrontare le inevitabili conseguenze dell'insospettabile tradimento compiuto nei confronti del padre Chuck Rhoades Sr. (Jeffrey DeMunn) e dell'amico avvocato di lunga data Ira (Ben Shenkman) al fine di porre Axelrod sotto scacco.
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Una terza stagione che parte col piede giusto
I primi tre episodi della terza stagione dell'ottima serie creata da Brian Koppelman, David Levien e Andrew Ross Sorkin (stimato giornalista economico del New York Times) che abbiamo avuto modo di vedere in anteprima danno la netta sensazione di porre con intelligenza le basi per le future svolte narrative e soprattutto confermano tutto quanto di buono visto nelle scorse due stagioni.
Il ritmo della narrazione è incalzante, la sceneggiatura è solida e si alimenta di scambi dialogici ottimamente scritti, i rapporti tra i numerosi personaggi in campo sono interessanti e ben sviluppati. Come sempre poi gli interpreti sono notevoli, con Paul Giamatti e Damian Lewis a farla da padroni nel contesto di un cast di assoluto livello in cui, fra gli altri, spiccano Maggie Siff, Malin Akerman e David Costabile.
E se in Billions 2 le guest star erano state David Strathairn (che torna per un breve momento anche nel primo dei nuovi episodi) e Mary-Louise Parker, nel corso di questa terza stagione è già stato annunciato che John Malkovich interpreterà il ruolo di un milionario russo su cui ancora non si sa nulla eccetto il nome, Grigor Andolov.
A questo punto non ci resta che attendere le prossime settimane per scoprire come evolveranno l'appassionante sfida tra Rhodes e Axelrod e le relazioni tra i numerosi personaggi. Consapevoli che, sulla base dalle premesse costruite in questi primi episodi, i colpi di scena e i ribaltamenti delle forze in campo non mancheranno di certo.
Movieplayer.it
4.0/5