Partiamo dalla fine, perché di un'intervista, le cose più belle, sono quelle che escono fuori dal pitch, e invece si concentrano sulla realtà e sulla profondità di chi si racconta. Nel tumulto della sede Rai di Viale Mazzini incontriamo Bianca Panconi, protagonista della serie Cuori, appena tornata su Rai 1 (e su RaiPlay) con una seconda stagione. In verità, l'avevamo già incrociata ne Il ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores, dove teneva - letteralmente - testa a Fabrizio Bentivoglio. Mica poco. Incrociata e ammirata, perché il talento e la tecnica non possono essere elementi avulsi dall'intelligenza e dalla preparazione.
Allora, eccoci con l'attrice, ritrovandoci a chiacchierare sui film passati alla Mostra del Cinema di Venezia, che poi sono proprio quei film che non vede l'ora di guardare. "Sono impaziente di vedere Priscilla", ci dice. Le rispondiamo che "è un buon film, ma qualcosa non ha convinto del tutto". Allora, ecco arrivare l'altra verità delle cose "Beh, questo vuol dire che comunque ti ha stimolato". Chapeu. La domanda poi arriva da lei: "E Povere Creature! di Yorgos Lanthimos? Meglio de La Favorita?". Rispondiamo che "La Favorita resta forse migliore, ma Povere Creature! è comunque un film eccezionale". "Ah, bene bene, sono curiosa...".
Garrone, Sofia Coppola e quei ruoli da protagonista...
Un confronto cinefilo quello con Bianca Panconi, rimarcato dalla sua marcata consapevolezza d'attrice. Un lavoro complesso, che necessità applicazione, costanza e studio. "È molto importante aggiornarsi, studiare, e vedere film. Anche non in binge-watching, tutte le sere sul divano. È giusto fare scelte, avere delle preferenze. Però è fondamentale studiare, perché se sei in questo ambiente bisogna dare possibilità sia alle grandi opere, che a quelle più piccole. E poi a livello culturale è fondamentale, a prescindere da tutto".
Conoscenza, sperimentazione e il coraggio di cambiare, di approfondire. Per certi versi, proprio come la sua Virginia Corvara, tra i personaggi più amati di Cuori, capace di portare nella serie una sfumatura contemporanea (ricordiamo che la serie è ambientata negli anni Sessanta), più attuale e più moderna. Dicevamo, il coraggio. Anche quello di aver ben in mente le proprie aspirazioni: "Mi piacerebbe lavorare ancora con Matteo Garrone, con cui ho fatto un cortometraggio, Le Myth. E ti dirò, mi piace l'idea che spesso Garrone non lavori con attori professionisti. Penso ad Io Capitano. Sarebbe bello poi lavorare con registe donne, anche se in Italia è difficile. Ci sono molti meno ruoli femminili da protagonista. Siamo in tante, ma dobbiamo lottare molto per ottenere invece pochissimi ruoli. Se penso all'estero... beh, non posso non citare Sofia Coppola!", confida Bianca Panconi.
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"L'importanza di sapere scegliere"
Ma come vive un'attrice la consapevolezza di arrivare a milioni di spettatori? "Non è semplice avere queste consapevolezze, anche se sogni da una vita di fare l'attrice. Il pubblico chiaramente ha un impatto diverso quando ti vede, ma poi la consapevolezza arriva dai messaggi di affetto che ricevo dagli amici, così come dagli spettatori. Quando c'è empatia tra le parti, vuol dire che il lavoro è ben fatto".
Tra l'altro, come enfatizza Cuori, anche il lavoro dell'attrice è in bilico tra ragione e sentimento. "Il cuore vince sempre", prosegue l'attrice. "Lo scopo della vita, però, è trovare un equilibrio con la ragione. E quando scelgo un copione, vorrei andare di pancia, ma poi vado di testa. Se fosse per me darei fiducia a tutti, ma poi contano le mie scelte". Sacrosanto.
Le foto nell'articolo sono di Sara Sabatino