Peppino Garibaldi, cioè Giuseppe Garibaldi, l'uomo qualunque che per un errore era diventato Presidente della Repubblica in Benvenuto Presidente! è tornato. Bentornato presidente è il sequel del film di Riccardo Milani del 2012: scritto da Fabio Bonifacci su un soggetto dello stesso Bonifacci e di Nicola Giuliano, diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, in uscita il 28 marzo, vede il "Peppino" Garibaldi di Bisio alle prese con la politica di oggi. Ne abbiamo parlato in questa intervista a Claudio Bisio e Sarah Felberbaum con i protagonisti del film.
Se il primo film aveva anticipato la realtà, perché in qualche modo è successo quello che profetizzava, il secondo - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Bentornato Presidente - si getta a capofitto nella realtà politica dell'ultimo anno. Peppino torna a Roma per seguire la sua Janis (Sarah Felberbaum) che l'ha lasciato e, un po' per un malinteso un po' per sfida, viene incaricato come Presidente del Consiglio. Come un altro Giuseppe, il vero premier Giuseppe Conte che si trova in mezzo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, Peppino è incastrato tra due politici che a quei due somigliano davvero tanto...
Claudio Bisio: mi sono stufato dell'odio
Bentornato Presidente è ambientato otto anni dopo Benvenuto Presidente!. "La backstory è il passaggio tra il primo e il secondo film" ha raccontato un Claudio Bisio in gran forma. "Peppino era un naif, non un amante della politica, e lì il gioco era tutto sull'etichetta, il protocollo del Quirinale: un elefante in una cristalleria. Poi è tornato nel suo villaggetto, e ci sta benissimo, non va neanche a votare". Il suo Peppino, tornato a Roma per amore e diventato Presidente del Consiglio, a un certo punto fa qualcosa di diverso, di giusto, quello che vorremmo tutti che, una buona volta, un politico facesse: dire le cose come stanno.
"Che un politico dica: "non lo so, ma mi informo" è una grande novità", racconta Bisio. Se Benvenuto Presidente! coglieva un certo sentore nell'aria, la stanchezza per la politica di professione, per la Casta, Bentornato Presidente coglie un sentire di molti oggi, e per questo potrebbe diventare un film rappresentativo di una certa parte di Italia. "È un film rivolto a quelli che si sono stufati dell'odio reciproco. Qualcuno potrebbe definirlo un film buonista. Io le definirei un film anticattivista".
Sarah Felberbaum: se lui non ascolta mai...
Affascinante, prima in tenuta casual, jeans e maglione, in un mondo che non è il suo, e poi nei rigidi tailleur che il suo nuovo lavoro al Quirinale le impone, Sarah Felberbaum è Janis, e prende il posto di Kasia Smutniak nel primo film. La sua Janis è uno sguardo sul privato, sul rapporto tra uomini e donne oggi, sull'importanza dell'ascolto. "Il mio personaggio si allontana da tutto quello che lei ha costruito, la sua vita, e si dedica al suo innamorato, alla famiglia, si mette un po' da parte" racconta l'attrice. "Dopo sei anni si rende conto che è arrivato il momento di far capire all'uomo che ha accanto che vuole essere ascoltata, che si può fare tutto. È una donna che dimostra che può avere una famiglia, una figlia e può anche avere un lavoro importante. Lui è egoista perché non l'ascolta mai, ma lo fa perché è abituato così".