Da sceneggiatore e interprete indie a fusto da copertina patinata, da regista da Oscar a star dei blockbuster fumettistici. La carriera di Ben Affleck assomiglia più a un giro sulle montagne russe che a un percorso lavorativo lineare. Basta metterla a confronto con quella dell'amico fraterno Matt Damon, il bravo ragazzo per eccellenza.
Fortemente voluto da tutti i più grandi registi, da Spielberg a Soderberg, da Scorsese a Ridley Scott, corteggiato dall'Academy. Oltre all'Oscar condiviso con l'amico Matt Damon, Affleck vanta tre nomination per le sue interpretazioni in Will Hunting - Genio ribelle, Invictus e Sopravvissuto - The Martian.
Prima di stringere tra le mani il suo secondo Oscar per Argo, Ben Affleck ha dovuto passare attraverso una sfilza di candidature ai Razzie coronate dalla bruciante vittoria per lo spernacchiato Daredevil e da una candidatura, nel 2010, a peggior attore del decennio. Gli organizzatori del nefasto premio si sono fatti perdonare solo l'anno scorso assegnando all'attore il benigno Razzie Redeemer Award.
Anche sul fronte della vita privata le cose non sono andate molto meglio. Matt Damon ha la stoffa dell'antidivo e, felicemente sposato da oltre dieci anni, sale alla ribalta delle cronache sporadicamente, per lo più per gli scherzi cattivelli che si scambia con gli amici George Clooney e Brad Pitt. Prima di trovar pace a fianco di Jennifer Garner, Ben Affleck ha foraggiato i giornali di gossip intrecciando tormentate relazioni con le dive Gwyneth Paltrow e Jennifer Lopez e ora, dopo il divorzio dalla Garner da cui ha avuto tre figli, il Ben Affleck sarebbe stato paparazzato più volte insieme alla collega Ana De Armas. Riguardo ai flirt che gli sono stati attribuiti, lo stesso Affleck ha commentato ironicamente: "A volte mi accoppiano a Britney Spears, a volte a Carrie Fisher. Non so dire se soffro del complesso di Lolita o quello di Edipo".
Come ha ammesso l'attore ("Non avevo più il controllo della mia vita"), il periodo più cupo della sua carriera coincide col turbolento fidanzamento con Jennifer Lopez. La bella JLo ha portato sfortuna al suo compagno che, sotto la sua nefasta influenza, ha compiuto scelte sbagliate in serie. La stragrande maggioranza degli attori può vantare in curriculum almeno una pellicola di cui non andare fiera, ma i flop di Ben Affleck sono talmente epici da avergli attirato prese in giro di ogni genere. Perfino oggi, dopo che ha ampiamente dimostrato il suo valore come regista, passi falsi come Amore estremo - Tough Love e Daredevil continuano a bruciare. Ripercorriamo dunque gli snodi essenziali della carriera di Ben Affleck, tra alti e bassi, tra applausi e fischi, in un viaggio lungo dieci tappe.
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1 - Un esordio alla grande nel cinema indipendente
E' il 1992 e Ben Affleck ha appena vent'anni quando viene selezionato da Richard Linklater per il suo cult La vita è un sogno. Aiutato dal fisico imponente, Affleck interpreta il bullo Fred O'Bannion, manesco spauracchio di ogni timida matricola che subirà la giusta punizione per aver instaurato un regno del terrore. Ancora un ruolo da villain sancisce l'amicizia - che si rivelerà assai duratura, tra Affleck e il regista Kevin Smith che lo vuole come antagonista di Jason Lee in Generazione X. I due si contenderanno l'amore di Shannen Doherty, costretta a scegliere tra un nerd senza speranza e un raffinato corteggiatore che, però, cela scopi poco nobili.
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Sul set di In cerca di Amy, successivo film di Smith, Ben ritroverà l'amico Matt Damon con cui ha condiviso gli studi di recitazione e nel 1999 i due saranno co-protagonisti del surreale Dogma. Il controverso pamphlet satirico di Kevin Smith vedrà Damon ed Affleck nei panni di due angeli caduti che, dopo essere stati condannati a vagare per il Wisconsin in seguito alle loro malefatte, proveranno a guadagnarsi il Paradiso con un'indulgenza plenaria e una missione del tutto particolare. La pellicola, che ironizza sulla religione cattolica, scatena polemiche a non finire facendo provare per la prima volta alla coppia di attori cosa significhi essere nell'occhio del ciclone. Oggi che Kevin Smith ha annunciato il sequel di Generazione X, Ben Affleck potrebbe tornare alle radici indie, Batman permettendo.
2 - Due geni ribelli
Nonostante il plauso della critica, il successo delle pellicole a cui ha partecipato svanisce ben presto e Ben Affleck torna a fare i conti con i rifiuti ai provini e con i ruoli da comprimario. Stanco di questo andazzo, l'attore e l'amico Matt Damon decidono di scrivere da soli il film che vorrebbero interpretare. Il risultato è Will Hunting - Genio ribelle, pellicola incentrata su un giovane sbandato di Boston dalla straordinaria intelligenza matematica. Affleck e Damon avevano inizialmente concepito il film come un thriller che vedeva coinvolta l'FBI, ma dopo aver letto lo script Rob Reiner li consiglia saggiamente di eliminare le parti poco realistiche per concentrarsi sulla relazione tra Will e il suo terapista (il compianto Robin Williams). Pur apprezzando lo script, gli studios vorrebbero avere due star nei ruoli principali (Leonardo DiCaprio e Brad Pitt sono in testa alle preferenze), ma i due co-sceneggiatori tengono duro. Il risultato è il primo grande successo condito da due Oscar, uno per Robin Williams e l'altro per la miglior sceneggiatura originale.
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3 - Armageddon
Dopo l'ebrezza dell'Oscar, per Ben Affleck arriva il primo blockbuster. Armageddon, diretto da Michael Bay, costa la bellezza di 140 milioni, ma incasserà quattro volte tanto. Al successo di pubblico non corrisponde il plauso della critica che boccia clamorosamente il film. Ben Affleck interpreta un trivellatore di piattaforme petrolifere inviato in una missione disperata nello spazio per salvare la Terra. Il trivellatore ama, ricambiato, Liv Tyler, anche lei figlia di un trivellatore (la star Bruce Willis). Metà disaster movie, metà drammone infarcito di effetti speciali, Armageddon diventa il maggior successo dell'anno. Ben Affleck batte l'amico Damon, star dello spielberghiano Salvate il soldato Ryan, al botteghino, ma entra nel mirino dei Razzie. Candidato insieme a Liv Tyler alla peggior coppia cinematografica dell'anno, tre anni dopo farà il bis per il war drama Pearl Harbor, ma stavolta la sua partner di sciagure sarà Kate Beckinsale.
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4 - Shakespeare in Love. Il mestiere dell'attore non era una passeggiata neanche nel '500
Il fascino del Bardo è senza tempo tanto da riuscire a catturare l'Academy perfino nella versione fantasiosa ed edulcorata proposta da John Madden. La commedia romantica Shakespeare in Love conquista l'Oscar come miglior film. Il ruolo di Ben Affleck, quello di Ned Alleyn, vanaglorioso attore di una compagnia itinerante buon amico di Will Shakespeare, è piuttosto ridotto. Focus della pellicola è, infatti, la passione proibita tra Shakespeare/Joseph Fiennes e Viola/Gwyneth Paltrow. A convincere Affleck ad accettare la brillante particina è il produttore Harvey Weinstein, all'epoca capo della Miramax. Alla fine Ben Affleck lo dovrà ringraziare. Il ruolo lo mette in condizione di rubare la scena ai colleghi ogni volta che compare in scena e sue sono le battute più divertenti del film. Lui stesso definirà il suo personaggio "un Tom Cruise dell'epoca". A fronte di un successo insperato, Shakespeare in Love ottiene un totale di sette Oscar e Ben Affleck intreccia una relazione con Gwyneth Paltrow che durerà tre anni. Shakespeare porta fortuna.
5 - Daredevil e gli altri tonfi
Di film brutti Ben Affleck ne ha interpretati parecchi, ma l'unico di cui si pente è proprio Daredevil. Nonostante la pellicola abbia favorito l'unione con Jennifer Garner, che interpretata la killer Elektra, Affleck ha ammesso come il film diretto da Mark Steven Johnson fosse privo di anima. "E' stato fatto prima che le persone realizzassero che potevi fare questo tipo di film e farli bene" commenta l'attore. "A spingerli era il cinismo. Infila una tuta di pelle rossa addosso a un ragazzo, fallo andare in giro, dare la caccia a qualche cattivo e incassa l'assegno". Tutt'altro che indimenticabile, il Daredevil dell'epoca era talmente drammatico da sfiorare il trash e al tempo stesso toccava vette di improbabilità con la povera Elektra strizzata in costumi succinti, intenta a baciare Matt Murdock sotto la pioggia battente. Nonostante lo spinoff Elektra e l'ipotesi di un sequel, Affleck ha tentato di archiviare l'esperienza, ma il web e i Razzie hanno la memoria lunga.
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In questo periodo Ben Affleck sembra non imbroccare un film. La critica boccia Jersey Girl, commedia minore di Kevin Smith, e il thriller di John Woo Paycheck, ma il fondo viene toccato con l'improponibile Amore estremo - Tough Love, che vede Ben a fianco della fidanzata dell'epoca, la diva del pop Jennifer Lopez. Per chi non lo ricordasse, Amore estremo (in originale Gigli) è una commedia romantica ambientata nel mondo della mafia eletta da Hollywood Reporter uno dei 50 film più brutti mai realizzati. In più era anche costosa (oltre all'esosa Lopez, nel cast comparivano Al Pacino e Christopher Walken. Chissà se se lo ricordano), ma a fronte di 75,6 milioni di budget, il film ne ha incassati 7,2. Ironizzando alla qualità del film, lo showman Conan O'Brien ha dichiarato: "I Mets stanno giocando talmente male che verranno ribattezzati 'I Gigli di New York'". Occorre aggiungere altro?
6 - E alla fine arriva Superman
Dopo aver galleggiato nella mediocrità per qualche anno, un primo spiraglio di luce arriva proprio dal pianeta Krypton. Curiosamente Ben Affleck è l'unico attore ad aver indossato sia la tuta di Batman che quella di Superman in due film diversi. L'occasione per calarsi nei panni dell'Uomo d'Acciaio arriva con il biopic hollywoodiano Hollywoodland, in cui un investigatore privato (Adrien Brody) cerca di far luce sul suicidio di George Reeves star della serie tv anni '50 Adventures of Superman. In linea con l'accurata ricostruzione dell'epoca, Ben Affleck ingrassa venti chili, ma soprattutto compie uno straordinario lavoro di interiorizzazione per dar vita al dolente Reeves. La sua performance conquista la critica, contribuendo a spazzar via l'etichetta di mascellone inespressivo che pesava su Ben, tanto da fruttagli - a sorpresa - la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia.
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7 - I sobborghi di Boston sono il nuovo Eden
Come l'amico Matt Damon, anche Ben Affleck nutre una particolare affezione per Boston, città in cui è cresciuto e ha mosso i primi passi della sua carriera artistica. Il Ben Affleck 2.0 riparte proprio da Boston compiendo il grande passo e mettendosi dietro la macchina da presa. L'occasione è l'adattamento del romanzo La casa buia del grande autore di thriller bostoniano/irlandese Dennis Lehane. Gone Baby Gone, una storia nerissima, ricostruisce l'indagine di due investigatori privati chiamati a rintracciare una bambina di quattro anni scomparsa da casa. Ben dirige il fratello minore Casey Affleck in una pellicola dai contorni cupi in cui il bene e il male si fondono in un magma indistinto. Una pioggia di critiche positive accoglie l'opera, mentre il mondo si accorge che Ben Affleck sa come dirigere un film.
Tre anni dopo il miracolo si ripete con The Town. Ancora un crime movie ambientato a Boston, ancora un romanzo noir (Il principe dei ladri di Chuck Hogan) alla base della storia. Affleck dimostra di avere una perfetta gestione della tensione piazzando come fulcro del film una rapina girata con incredibile maestria. Per il suo debutto, l'attore ammetterà di essersi ispirato a Gomorra di Matteo Garrone, a The Departed - Il bene e il male e all'adrenalinico Point break, Punto di rottura. Nomination all'Oscar per Jeremy Renner.
8 - Argo: dall'Iran con furore
2012: l'anno del trionfo. Da tempo schierato in numerose cause umanitarie, Ben Affleck dà sfogo al suo interesse politico dirigendo e interpretando la pellicola che ricostruisce l'Operazione Argo, anche detta Canadian Caper, operazione congiunta tra Canada e Stati Uniti messa in piedi per salvare sei cittadini americani bloccati a Teheran dopo lo scoppio della Rivoluzione Islamica del 1979. La storia ha dei risvolti piuttosto buffi. Per non mettere in pericolo gli ostaggi, la CIA mise in mezzo Hollywood inventandosi che i sei cittadini americani si trovavano in Iran per fare location scouting per Argo, colossal di fantascienza palesemente ispirato a Guerre stellari (ma questo gli iraniani sembravano ignorarlo). Un plot così gustoso non poteva non far gola a George Clooney e al suo socio della Smoke House Grant Heslov che decidono di coprodurre il film con Ben Affleck. Il regista si ritaglia anche il ruolo del protagonista, l'Agente della CIA Tony Menendez, esperto di operazioni sotto copertura. Il risultato è un trionfo assoluto, una pellicola rigorosa, appassionante e ironica che si porta a casa tre Oscar, tra cui quello per il miglior film. Per Ben Affleck arriva la consacrazione definitiva come regista. Unico neo? L'attore ammetterà che l'acconciatura adottata durante la lavorazione, dovuta a esigenze di scena, è stata fortemente rigettata dalla sua famiglia e sbeffeggiata sia dal padre che dalla moglie e dalle figlie. E si sa che con i capelli Affleck qualche problemino lo ha sempre avuto.
9 - To the Wonder, L'amore bugiardo. Dalla parte delle donne?
Nell'anno di Argo, Ben Affleck viene chiamato da Terrence Malick come protagonista del suo To the Wonder. Un ulteriore riconoscimento alle sue doti di attore. Due anni dopo David Fincher gli affida un altro ruolo molto delicato, scommettendo su di lui per il thriller L'amore bugiardo - Gone Girl. Anche stavolta alla base del film vi è un bestseller di successo, firmato da Gillian Flynn. Da maestro del thriller quale è, Fincher imbastisce una pellicola complessa e stratificata in cui niente e è come sembra. Al di là delle delle incredibili interpretazioni di Affleck e della co-protagonista Rosamund Pike, L'amore bugiardo fa discutere proprio per il suo contenuto e per le scelte narrative operative. Ben Affleck interpreta un marito in crisi. Quando la sua bella e capricciosa moglie scompare all'improvviso, l'uomo viene accusato di averla uccisa. Mentre lui è impegnato nella sua strenua difesa, tentando di salvare il salvabile di un'esistenza in pezzi, la moglie ricompare. Ma la faccenda non si è ancora risolta. La guerra agli spoiler e le accuse di misoginia rivolte a David Fincher hanno portato pubblicità extra al film che si è rivelato un enorme successo, incassando ben 370 milioni.
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10 - W Batman, Addio a Batman
Quando è stata annunciata la scelta di Zack Snyder di affidare il ruolo di Bruce Wayne a Ben Affleck, il web è esploso e gli haters hanno tenuto banco per mesi tempestando Warner Bros. e DC di lamentele. Eppure, al netto delle critiche negative rivolte a Batman v Superman: Dawn of Justice, l'interpretazione di Ben Affleck è stata unanimemente lodata. Per dirla in parole povere, se il film ha dei difetti non è certo colpa sua. Il suo Bruce Wayne imbolsito, solitario e rabbioso sembra funzionare piuttosto bene. Tanto bene che in un primo tempo Warner Bros ha deciso di affidargli sceneggiatura e regia di un nuovo solo dedicato all'Uomo Pipistrello. Dopo qualche mese di dichiarazioni prudenti, ma entusiastiche, Ben Affleck ha deciso di rinunciare alla regia per concentrarsi unicamente sull'interpretazione di Bruce Wayne e del suo alter ego alato. L'ingresso del regista Matt Reeves ha provocato una piccola rivoluzione convincendo Affleck a uscire dal progetto dicendo addio (per sempre?) a maschera e mantello per far spazio a un Batman più giovane e dinamico interpretato da Robert Pattinson. Di recente Affleck ha scherzosamente anticipato che tra vent'anni potrebbe interpretare Batman col deambulatore.
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11 - The Accountant, Triple Frontier: l'eroe che ci meritiamo
Strizzando l'occhio a Will Hunting, stavolta è Ben Affleck il genio matematico con qualche problemino. In The Accountant, diretto da Gavin O'Connor, il divo è un genio della matematica dal fisico possente affetto da autismo funzionale, disturbo che si è acuito quando la madre ha abbandonato lui e il fratello. Un personaggio atipico travolto in un turbine di eventi insieme alla collega, interpretata da Anna Kendrick, in un film che pretende da Affleck un'interpretazione più sfumata e meno muscolare. Questa è una delle ragioni per cui il film non convince fino in fondo. Ritroviamo Ben Affleck molto più a suo agio nel successivo Triple Frontier, di J.C. Chandor, thriller dalla genesi lunghissima che fotografa la drammatica situazione della frontiera tra Paraguay, Argentina e Brasile, terra di nessuno in cui i narcos fanno il bello e il cattivo tempo. Qui un gruppo di agenti delle forze speciali puntano a eliminare un signore del narcotraffico per impossessarsi del suo bottino senza troppa pubblicità. Affleck interpreta l'ex leader del team dimostrando di sapersela cavare decisamente meglio con mitra e combattimenti che con i numeri.
12 - Tornare a vincere: quando la vita imita l'arte
Il divorzio, per Ben Affleck, ha coinciso con l'ennesima ricaduta nell'alcolismo da cui il divo sta cercando di tirarsi fuori faticosamente con frequenti permanenze in rehab. Proprio in questo periodo nero è stata Jennifer Garner ad aiutare l'ex marito salvando il suo nuovo film, Tornare a vincere che, ironia della sorte, racconta la storia di un ex campione di pallacanestro divorziato e con problemi di alcolismo che si rimette sulla retta via quando gli viene offerto il posto di allenatore della squadra del suo liceo. Già si parla di una performance da Oscar per Affleck e in questo caso come dubitarne?