Becoming, la recensione: la serie Disney+ che racconta la vita delle celebrità

La recensione di Becoming: Questa è la mia storia, la docuserie di Disney+ che racconta le vite di alcune star dello sport e del mondo dell'intrattenimento.

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Rob Gronkowsky in Becoming

La vita personale delle celebrieties ha da sempre attratto la curiosità dei più diversi tipi di pubblico, il successo che riscuotono documentari e show televisivi dedicati al privato dei più famosi ne è la prova. Come vedremo in questa recensione di Becoming, la nuova docuserie distribuita da Disney+, a questo tipo di storie può essere dato un taglio edificante, magari facendo capire ai più giovani che certi traguardi non sono poi così impossibili. E questa è proprio l'idea alla base dei documentari distribuiti dalla piattaforma streaming della Casa del Topo: non ci sono sogni abbastanza grandi se dalla nostra abbiamo passione e determinazione (ed una certa predisposizione fisica, visto che molti degli episodi sono dedicati a star dello sport statunitense).

In mini documentari di poco più di venti minuti lo spettatore viene accompagnato nella vita di attori, musicisti e atleti di fama mondiale, incontrando amici e familiari e parlando direttamente con loro, sbirciando nella loro infanzia e scoprendo come e quando si è accesa quella fiamma che li ha spinti a dare sempre il massimo per coronare il proprio sogno. Certo, episodi così brevi possono fornire solo uno sguardo parziale sul trascorso di queste persone (a volte, dobbiamo ammetterlo, ci pareva star guardando dei lunghi spot promozionali più che dei documentari), ma danno comunque la possibilità di scoprire retroscena affascinanti. Alcuni dei documentari risultano più interessanti di altri ma, spaziando in così tanti campi diversi, questo può dipendere da gusti e predisposizioni personali dello spettatore, che riuscirà sempre a trovare una storia per cui appassionarsi.

I protagonisti di Becoming

Di Becoming abbiamo potuto visionare in anteprima 3 episodi: quello dedicato a Ashley Tisdale, una delle star di High School Musical, quello di Candance Parker, una delle protagoniste assolute del basket femminile americano; e, infine, quello su Rob Gronkowsky, un campione di football con tre Super Bowl vinti alle spalle. Completamente a digiuno di sport statunitense (l'auspicio è che, se la serie prosegue, Disney possa aprirsi anche a personaggi un po' più internazionali) pensavamo che gli episodi che ci avrebbero colpito meno sarebbero stati quelli dedicati a Candance Parker e Rob Gronkowsky: contro ad ogni aspettativa, invece, sono proprio loro che ci hanno catturato maggiormente. Non che la storia di Ashley Tisdale non sia interessante, intendiamoci, ma abbiamo scoperto di avere un debole per le storie di riscatto sportivo. Soprattutto quella Candance fornisce spunti di riflessione particolarmente stimolanti: quali sono gli ostacoli che una donna che eccelle in uno sport considerato prettamente maschile deve affrontare? Il fatto che parte del documentario sia dedicato al periodo della sua gravidanza - a cui i suoi fan pare non abbiano reagito in maniera positiva - lascia spazio ad una discussione più ampia rispetto al semplice resoconto della sua vita e dei suoi successi.

Candace Parker Becoming
Candace Parker in Becoming

Ognuno dei tre episodi che abbiamo potuto vedere segue una struttura simile: attraverso testimonianze di parenti ed amici scopriamo il trascorso di questi personaggi partendo dall'infanzia fino all'età adulta. I frammenti più interessanti restano però quelli in cui parliamo faccia a faccia con i protagonisti delle storie, che si aprono alla telecamera (spesso commuovendosi) e raccontano i momenti più felici, ma anche quelli più negativi, della loro carriera. Queste storie così intime e personali li avvicinano a noi, rendendoli più umani ed accessibili: non potranno che colpire e stimolare chi nel pubblico sta compiendo un percorso simile al loro (o sogna di farlo). Al contrario delle sequenze in cui i tre personaggi si rivolgono, da soli, allo spettatore, quelle in cui conversano con i familiari per ricordare il passato risultano decisamente meno naturali. Forse si poteva dare più spazio alle interviste singole e mettere da parte questi momenti che sanno troppo di pianificato e costruito.

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Storie adatte tutti

Becoming, pur non essendo nulla di troppo originale, è comunque un buon prodotto che, come dicevamo, ha dalla sua di lasciare allo spettatore la possibilità di poter scegliere che storia seguire in base alle proprie inclinazioni. Il fatto che copra più ambiti, dallo sport all'intrattenimento, lo rende infatti appetibile per un pubblico più vasto. Anche noi continueremo con la visione, scegliendo tra quelli disponibili gli episodi che ci sembrano più nelle nostre corde. Visto il tipo di temi trattati - è difficile si esauriscano le celebrità di cui parlare - Disney potrebbe rinnovare lo show per più di una stagione, la nostra speranza (come vi anticipavamo) è che tra i protagonisti troveremo anche personaggi conosciuti anche al di fuori degli Stati Uniti, in fin dei conti Disney+ è una piattaforma globale e storie più internazionali potrebbero attrarre ancor più spettatori.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Becoming, la docuserie Disney+ che racconta le vite di alcune celebrità del mondo dello sport e dell'intrattenimento, sottolineando quanto si tratti di un prodotto adatto a un pubblico molto vasto. Lo spettatore potrà infatti scegliere quali storie seguire in base ai propri gusti e inclinazioni.
Di ogni episodio, le parti che senza dubbio colpiscono di più sono quelle in cui la celebrità protagonista si apre alla telecamera, raccontando i momenti più belli - ma anche quelli negativi - della sua carriera.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Lo spettatore può scegliere di vedere l'episodio che più gli interessa in base alle proprie inclinazioni.
  • I mini documentari sono interessanti e ben strutturati.
  • Le parti, durante ogni episodio, in cui la celebrità di turno si apre al pubblico...

Cosa non va

  • ... quelle, molto più costruite, in cui insieme a membri della sua famiglia ed amici racconta episodi del suo passato.
  • Il respiro poco "internazionale" della serie.