You think I have ever had what I wanted? You're a princess. Exactly
Prima di The Crown e della regina Elisabetta II c'era un'altra regina e un'altra Elisabetta che avevano dovuto mettere al servizio della Corona i propri desideri, sogni e amori. Stiamo parlando di Elisabetta I, che conosciamo ancora adolescente in questa recensione di Becoming Elizabeth, il period drama dal 12 giugno su STARZPLAY con appuntamento settimanale che vuole raccontare appunto gli anni giovanili tra i Tudor della regina più iconica d'Inghilterra, già portata al cinema da Cate Blanchett.
Io sono Elisabetta
Almeno dai primi episodi visti, questo Becoming Elizabeth si presenta come un mix tra I Tudor e Dickinson (la serie Apple Tv+ sulla giovane poetessa Emily), con uno sguardo femminile e femminista sulla vita della regina che vuole disperatamente avere la propria parte nella Storia che si sta scrivendo. Tutto inizia quando il patrigno reggente muore lasciando la Corona al primogenito bastardo protestante Edward (Oliver Zetterström, The Midnight Gang, The Romanoffs) - la Regina non gli aveva dato figli - e le Principesse Mary (cattolica, interpretata da Romola Garai, The Hour, The Miniaturist) e Elizabeth in preda alle decisioni (capricci?) di fratellastro e matrigna, che le vuole far vivere a palazzo. "Why do I always have to be the spectator and never play the part?" chiederà Elizabeth ad un amico d'infanzia durante una caccia al cervo, e allo stesso tempo Sir Thomas le dirà "Never apologize for having personality" mentre si innamorano perdutamente l'uno dell'altra, destando scandalo a palazzo.
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Scandali a corte
Sono proprio gli intrighi e i segreti di palazzo a tenere banco come fil rouge della storia e della Storia raccontata, con ovviamente qualche libertà creativa, proprio come faceva I Tudors - Scandali a corte. In questo grande "gioco del trono" che non può non strizzare l'occhio a Il Trono di Spade, ma senza elementi fantasy, Elizabeth e Thomas Seymour (Tom Cullen, Downton Abbey, Black Mirror), lo zio dell'attuale re e fratello del defunto Enrico VIII, destano scandalo perché Thomas si è appena fidanzato ufficialmente con la Regina rimasta vedova Catherine Parr (Jessica Raine, The Informer, Patrick Melrose), dato che i due si amavano da tempo ma non potevano confessarlo. Ora però Thomas ha già messo gli occhi sulla giovane, in parte ingenua in parte incuriosita dalla vita, Elizabeth, che ancora non sa il futuro che la aspetta ma sente sempre di più la voglia di fare qualcosa per il proprio Regno. Alicia von Rittberg (Fury, Charité, Genius) dipinge in modo acerbo - ma questo fa gioco allo stesso personaggio - una Elizabeth che deve ancora capire come funzionano la Corte e i suoi intrighi, scandali e politiche. Deve comprendere le dinamiche interne per poterle controllare, proprio come fa una leader e futura regnante.
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Intrighi di palazzo
Un'educazione sentimentale ma anche sessuale quella di Elisabetta. Una ricostruzione storica, costumi e scenografia che accentuano la pomposità e sontuosità dell'epoca, prendendosi forse qualche libertà di troppo e senza dimenticare il lato più "volgare" dei divertimenti a Corte e delle attività sotto le coperte dei suoi membri, come accade in The Great ma senza velata ironia e con meno eleganza, piuttosto con sentita partecipazione e con una protagonista altrettanto intenzionata, anche se ancora non lo sa, a diventare protagonista dell'azione. Becoming Elizabeth si dimostra insomma a tutti gli effetti un romanzo di formazione, con la differenza che già sappiamo come diventerà ciò che è destinata a diventare Elizabeth Tudor, però non sappiamo magari come si sia arrivata. Questo grazie all'idea e alla scrittura della pluripremiata drammaturga e sceneggiatrice televisiva Anya Reiss (Spur of the Moment, The Acid Test) anche produttrice esecutiva con tra gli altri George Faber di The White Queen.
Conclusioni
Chiudiamo questa recensione di Becoming Elizabeth, confermando come si tratti di un romanzo di formazione in costume, almeno dai primi episodi visti. Un coming of age che unisce il carisma dei Tudors, il femminismo ante litteram di Dickinson, l’ingenuità e allo stesso tempo estrema crudeltà di The Great per raccontare una storia che sappiamo dove arriverà ma magari ne ignoriamo il viaggio.
Perché ci piace
- Alicia von Rittberg è una Elizabeth acerba ma questo gioca a favore del suo personaggio
- L’idea di mostrare come Elizabeth sia diventata Elizabetta I d’Inghilterra
- Gli intrighi di palazzo…
Cosa non va
- …che però potrebbero essere meno apprezzati da chi non ama l’incentrarsi di questo lato della Storia da parte dei period drama
- L’essere forse troppo moderno nei dialoghi e nella messa in scena rispetto all’epoca che racconta