Quanto è controverso Zack Snyder e quanto è odiata la sua opera più grande, quel dittico su Superman che con Batman v Superman: Dawn of Justice regala uno degli apici del genere supereroistico al cinema. Sì, perché nonostante una versione cinematografica mutilata dai produttori che non rende giustizia al film (con molte parti tagliate e sviluppo incomprensibili), l'integrale Ultimate Edition ci regala uno dei migliori cinecomic di sempre. Certo, siamo abituati ad approcciare questo genere di film in maniera diversa aspettandoci divertimento e azione e non qualcosa di cupo, filosofico, esistenziale, ma è proprio questa la chiave del film: nel conflitto puramente mitologico, Snyder rende Superman un dio, ne studia le conseguenze sull'uomo, trasforma il fumetto d'intrattenimento popolare avvicinandosi quanto più possibile al cinema autoriale.
Prima di Superman c'era L'uomo d'acciaio
Dobbiamo ripercorrere velocemente il primo film della saga, L'uomo d'acciaio del 2013 nasce come vero e proprio reboot sulla scia del successo della trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, simulandone l'approccio realistico e più maturo nei contenuti. Il film, inoltre, cancella la blanda continuity dei cinque film di Superman precedenti, dando vita a una nuova interpretazione per un pubblico nuovo di spettatori. A differenza di Batman, più semplice da adattare in un mondo contemporaneo, Superman è materia più complessa essendo un eroe di fatto invincibile, perfetto, un dio greco senza difetti. Proprio nel conflitto presente nel personaggio tra natura divina e adozione umana sta il cuore del film che è sì un origin story, ma atipica. La pellicola non presenta una normale struttura in tre atti, dove la nascita dell'eroe e la consapevolezza dei suoi poteri avvengono intorno al secondo atto, nella parte centrale del film, per poi arrivare allo scontro con l'antagonista nel terzo atto. Dobbiamo correggere alcune interpretazioni: la bellissima sequenza del primo volo, a un'ora dall'inizio del film, non corrisponde alla nascita di Superman e la scelta di uccidere l'antagonista Zod spezzandogli il collo non si meritava tutte le critiche ricevute. È un gesto estraneo al personaggio di Superman, certo, ma quello che vediamo non è ancora Superman, è Kal-El che si è mostrato al mondo, Superman nascerà solo dopo. L'uomo d'acciaio diventa un film sulla sua nascita (il film inizia con la nascita del bambino e finisce con la nascita dell'eroe adulto), ma solo a livello d'identità personale, privata: Superman non è riconosciuto dalla gente come un eroe, ma come un dio potente, un estraneo. Deve ancora dimostrare di poter fare del bene.
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Il particolare del titolo
Dopo questa premessa possiamo parlare di Batman v Superman: Dawn of Justice, un titolo straniante che nasconde un triplice intento. Il film si divide più o meno equamente tra i due personaggi e affronta due percorsi simili: una (ri)nascita per Superman e una rinascita vera e propria per Batman. Il film non è un vero e proprio sequel de L'uomo d'acciaio, è un capitolo che preannuncia la nascita della Justice League, ma anche l'alba di una nuova era. Un'alba che avviene dopo la notte simboleggiata dalla caduta degli eroi. La frase di apertura di Bruce Wayne è indicativa: una volta gli eroi erano perfetti, assoluti, brillavano come diamanti o, per usare un elemento che si vedrà sullo schermo, come perle; poi sono caduti e si sono disillusi. Il film si riferisce non solo alla caduta della navicella kryptoniana e, quindi, all'arrivo di Superman dal cielo, ma anche alla caduta di Batman e alla perdita dell'innocenza. Anche Wonder Woman, in questo film, nasconde la propria identità "super" agli occhi del mondo (cosa che è andata perduta con i film stand-alone sul personaggio). Il finale del film porterà Bruce e Diana a costituire la Justice League con rinnovato e ottimistico spirito, e il sacrificio di Superman aiuterà il mondo a credere negli eroi e nell'umanità stessa.
L'uomo e il dio
Lo scontro tra Batman e Superman è, prima di tutto, uno scontro ideologico tra l'uomo e il dio, che fa luce su un tema complesso e che è raro trovare in un film di supereroi. Come si potrebbe sentire l'umanità se oggi scendesse sulla Terra un dio invincibile? Bruce Wayne e Lex Luthor sono i due uomini che, in maniera differente, seppur simile - anche perché Bruce è inserito nel machiavellico piano criminale di Lex -, provano simbolicamente a dimostrare che l'umanità può controllare o sconfiggere la divinità. Bruce Wayne, vedendo la distruzione e la morte che ha causato Superman, si sente impotente e questo senso di impotenza lo divora perché gli ricorda la morte dei suoi genitori. Sconfiggere quel dio venuto dallo spazio, estraneo alla dimensione umana, diventa una questione personale, un modo per ritrovare la fiducia nel suo operato (nel film Batman è ormai un disilluso cavaliere oscuro che non si fa problemi etici coi criminali, non vive più a Villa Wayne e affoga le sue frustrazioni nell'alcol). Batman considera Superman il fato da sottomettere, una forza superiore all'uomo che l'uomo stesso non sente il bisogno di avere o quantomeno che vuole riuscire a padroneggiare. Non è molto distante dal complicato e astruso piano criminale di Lex Luthor che intende screditare Superman. Filantropo e con l'ossessione del sapere, Lex vuole portare l'umanità ad una nuova fase di conoscenza per rinunciare alla presenza di una figura superiore onnipotente a cui rivolgersi, e acquista quindi il ruolo di un moderno Prometeo (figura che viene citata dallo stesso Lex durante il discorso alla biblioteca), l'eroe mitologico che rubò il fuoco alle divinità per poi essere punito da Zeus. Non a caso sarà proprio lui a creare un mostro-abominio, Doomsday, così come il famoso personaggio di Frankenstein dava vita alla Creatura (e non a caso il sottotitolo del romanzo di Mary Shelley è "moderno Prometeo"). Il conflitto presente in Kal-El è anch'esso duplice: in bilico tra dio salvifico amato e alieno demoniaco odiato, il nostro protagonista rimette in discussione la propria identità.
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Il ruolo della madre
"Martha", un nome che è rimasto nella testa degli spettatori per definire la bassa qualità del film e riderci sopra quando, invece, si tratta di uno dei momenti clou e più importanti, oltre che più poetici. Se L'uomo d'acciaio formava il protagonista attraverso la duplicità dei padri (quello kryptoniano biologico Jor-El e quello umano adottivo Jonathan Kent), in Batman v Superman gli eroi rinascono grazie alla duplicità delle madri. La madre è una figura imprescindibile nella storia del mito (ma pensiamo anche a Maria rispetto a Gesù, il figlio di Dio, il modello biblico di riferimento per la creazione di Superman), è la figura che protegge il figlio inesperto e incapace di affrontare i pericoli della vita ("Il mondo è troppo grande" diceva un giovane Clark Kent; "Rendilo più piccolo" gli insegnava sua madre). Pure nel personaggio di Bruce Wayne, in questa versione del film, la figura della madre è un lutto non ancora superato, il motivo della sua trasformazione nell'Uomo Pipistrello e l'evento tragico irrimediabile che l'ha reso sempre più violento e lontano dai suoi principi (a differenza della trilogia di Nolan in cui era il padre la figura centrale della tragedia). L'epifania per Batman avviene quando, poco prima di infilzarlo con la lancia, sente da Superman pronunciare la frase: "Così gli permetti di uccidere Martha". Con il trauma della morte della madre non del tutto superato, Bruce/Batman trova la possibilità di redimersi. E non solo: venendo a conoscenza che anche Superman ha una madre a cui tiene, lo riconosce come uomo. Quindi non è più un alieno immorale che può essere un pericolo, ma una figura quasi onnipotente e tuttavia umana.
Se cerchi il suo monumento
Lo scontro con Doomsday lo si può dividere in due parti, in cui Superman sperimenta, come nella tradizione del viaggio dell'eroe, una prima morte. Dopo aver combattuto in zone disabitate o desertiche, il supereroe trascina l'abominio nell'atmosfera terrestre ed entrambi saranno colpiti da una testata nucleare sparata in orbita dai militari americani. Mentre Doomsday ritorna al suolo, ancora in vita, Superman rimane a galleggiare nello spazio mentre il sole, lentamente, gli ridona forza vitale. Nel momento in cui Superman rinasce sembra totalmente consapevole del suo ruolo di Super-Uomo. La scelta di sacrificarsi per sconfiggere Doomsday è un'evoluzione del suo pensiero: da "Tu sei il mio mondo" riferito a Lois a "Questo è il mio mondo". Alla fine del primo film, Superman abbracciava il suo essere un uomo e non alieno in quanto individuo. La ricerca della sua identità, la sua nascita, era riferita solamente all'interno di un percorso di autocoscienza. Sacrificando la sua vita per il mondo intero Superman fa un ulteriore passo in avanti: si riconosce all'interno dell'umanità e diventa un Oltre-Uomo, colui che supera i confini dell'essere umano e diventa un ideale da seguire. Non ci sono più monumenti per il kryptoniano: "Se cerchi il suo monumento, guardati attorno" vediamoscritto con la stessa bomboletta spray che a inizio film lo additava come "falso dio". Superman non è più una persona o un alieno. Superman è il mondo, Superman è in ognuno di noi.
Il problema della resurrezione
Se escludiamo il Dottor Manhattan in Watchmen, che però è un dio che non si interessa delle vicende umane, il Superman di Zack Snyder è il solo supereroe al cinema che sia trattato come una figura divina, messianica, rendendo giustizia alle caratteristiche principali del personaggio. Durante il corso del film non si contano i riferimenti iconografici che collegano il personaggio a una figura cristologica (una per tutte, le mani dei salvati che si chiudono intorno a lui dopo l'incendio, ma anche il momento della sua morte richiama la Pietà michelangiolesca). La morte di Superman, nell'economia della trilogia, sarebbe stata la fine del secondo atto, in attesa della resurrezione e al compimento della costruzione del personaggio di Superman così come lo conosciamo. Sappiamo com'è andata a finire: Justice League, il terzo film previsto, è stato un disastro con molti problemi produttivi, un cambio di regia, scene girate ex novo che hanno distrutto l'idea originale del regista (e chissà se prima o poi uscirà la famosa e richiesta Snyder Cut) e che hanno depotenziato i due film precedenti. L'uomo d'acciaio e Batman v Superman rimangono due film incompleti, che raccontano una storia non conclusa. Questo è senza dubbio un progetto rischioso, uscito forse nel momento sbagliato, quando il genere dei cinecomic è legato a doppio filo con film d'intrattenimento divertenti e leggeri. Ma anche un progetto fresco, sicuramente imperfetto, ma pieno di fascino, atipico e quindi raro, diverso e quindi prezioso.