Come abbiamo fatto con Star Wars: Il risveglio della forza e The Hateful Eight, anche per Batman v Superman: Dawn of Justice, attesissimo comic-movie destinato a lanciare l'universo cinematografico DC e la Justice League, vogliamo offrirvi le valutazioni sintetiche dei nostri redattori da affiancare alla recensione ufficiale del direttore editoriale di Movieplayer.it Luca Liguori. E questa volta non troverete un plebiscito positivo: il film di Zack Snyder, che la lasciato per lo più perplessa la critica internazionale, ha certamente grossi difetti e un nutrito stuolo di detrattori, ma anche estimatori che ne hanno apprezzato notevolmente alcuni aspetti.
E voi, avete visto Batman V Superman? Vi siete divertiti, annoiati, esaltati, infastiditi? Raccontatecelo nei commenti!
Snyder alla ricerca dell'uomo dietro l'eroe (la recensione ufficiale di Luca Liguori)
[...] Se l'Affleck di Batman funziona, e anche lo scontro con Superman bene o male funziona, dov'è il (grosso) problema di questo film? Il problema sta nell'accoppiata Snyder-Goyer che fa esattamente lo stesso errore commesso nel film precedente, ovvero arrivati ad un certo punto della pellicola sembra volutamente perdere di vista quanto aveva fino ad allora costruito, in alcuni punti anche discretamente, per trasformare il tutto nel più banale ed inutile dei blockbuster. Nemmeno di quelli più autoriali degli ultimi anni, ma di quei blockbuster fracassoni, rumorosi e eccessivi che avevamo subito per tanto tempo e di cui, francamente, non sentivamo la mancanza. Se insomma Batman v Superman nel finale non diventa un Transformers qualsiasi, poco ci manca, ma soprattutto il film sembra perdere ogni "senso": se per esempio nella prima metà del film un tema fondamentale è quello del rischio a cui i civili sono esposti a causa di questi eroi, nella seconda parte questo rischio scompare completamente, ma anzi più volte viene ribadito come lo scontro finale avvenga in zone completamente vuote o abbandonate, anche se siamo nel mezzo delle città...
[...]
Voto: ☆☆☆
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Darkness, tormento, introspezione: i supereroi mi piacciono così (Federica Aliano)
Ho atteso senza guardare nemmeno un fotogramma del trailer, isolandomi da qualunque anticipazione. Perché il mio amore per Batman è immenso e sostengo che, finora, nessuno ha mai portato sul grande schermo il vero spirito del Cavaliere Oscuro. Troppo impegnati con villain dalle personalità strabordanti, i registi non ce l'hanno fatta, nemmeno il mio amato Tim Burton. Ma Zack Snyder si avvicina molto al crudo cinismo di Wayne. La darkness è la vera protagonista di questo film, che lo rende profondo, tormentato e introspettivo. Tra i registi attuali Snyder è uno dei pochissimi che riesce a coniugare la psicologia (accennata, perché lo spettatore intelligente non ha bisogno di spiegoni for dummies) con gli effetti speciali. Come fece già in Sucker Punch. Promosso a pieni voti, nonostante l'inevitabile ultima parte fracassona e confusionaria, e nonostante una Wonder Woman che ancora non convince.
Voto ☆☆☆ ½
Il nome della madre (Valentina Ariete)
Divino e umano, luce e buio, bene e male: Batman v Superman fonde la mitologia dei fumetti con simboli biblici, trasformando Superman in un "falso dio" in bilico tra cielo e terra, contagiato dalla carnalità del genere umano. Scossi dalla sua presenza Batman e Lex Luthor, entrambi con deliri di onnipotenza e storie difficili legate ai propri genitori: il cuore della lotta tra questi personaggi è proprio qui, nelle loro radici, nel nome delle madri che li hanno cresciuti e amati. Zack Snyder prosegue con la sua idea estetica fatta di colori cupi e combattimenti dal ritmo incessante, servendosi al meglio della presenza scenica di Henry Cavill e Ben Affleck: quest'ultimo è la vera sorpresa del film, un Batman imponente e un Bruce Wayne tormentato, insieme alla Wonder Woman di Gal Godot, che ha poche scene ma quando arriva impone la propria presenza, anche grazie al tema musicale rock creato per lei da Hans Zimmer. A non funzionare è, ancora una volta, la sceneggiatura di David Goyer: dopo una lunga premessa in cui i motivi di rivalità tra i due protagonisti sono esili, il conflitto si risolve troppo rapidamente, rovinato anche da dei trailer che mostrano troppo. Come dice Lex Luthor - un Jesse Eisenberg che evita per un pelo la macchietta grazie alla sua bravura - "stanno arrivando": speriamo che la squadra di supercattivi di Suicide Squad porti scompiglio in una saga che mostra già il fianco.
Voto ☆☆ ½
E venne il giorno della DC (Max Borg)
Dopo il mezzo passo falso de L'uomo d'acciaio, la Warner Bros. e Zack Snyder scendono di nuovo in campo con un film ambizioso, roboante, divertente, spettacolare. Problematizzando lo status iconico di Superman, principalmente tramite la riuscita reinvenzione di Batman (interpretato da un Ben Affleck al massimo della forma), Snyder e lo sceneggiatore Chris Terrio pongono le basi per quello che sarà l'universo cinematografico della DC Comics, e le promesse/premesse sono impeccabili, dalla trinità Superman - Batman - Wonder Woman in giù. Fatto con cuore e cervello, film a se stante e parte di un insieme più vasto, Batman v Superman: Dawn of Justice è un blockbuster intelligente che riconferma la vitalità del genere supereroistico.
Voto ☆☆☆☆ ½
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Prima dell'alba (della giustizia) (Antonio Cuomo)
Batman v Superman è un film importante per la DC/Warner ed è questo forse il suo maggior limite. Si percepisce l'urgenza di recuperare il tempo perduto rispetto al più avanzato e organico progetto cinematografico della Marvel/Disney, una urgenza che porta a strafare, a mettere troppa carne al fuoco finendo inevitabilmente per bruciarne almeno una parte. Tra lo scontro tra Batman e Superman, il Lex Luthor di Jesse Eisenberg, la presentazione della Wonder Woman del DC Universe, accenni fin troppo rapidi ad altri nuovi personaggi e il dirompente, ma alla fine poco incisivo, arrivo di Doomsday qualcosa perde fuoco e Snyder non riesce a gestire un aspetto che più volte ha dimostrato di non padroneggiare: l'equilibrio. Momenti epici e di grande magnificenza visiva si alternano ad altri di gran lunga più deboli in due ore e mezza che comunque non pesano mai. Il viaggio verso la Justice League è iniziato e a sorpresa potrebbe essere il Batman tormentato di Ben Affleck a condurre il gruppo sano e salvo al traguardo.
Voto ☆☆☆ ½
Batman v Snyder (Giuseppe Grossi)
Gli occhi rivolti verso il cielo, alla ricerca di speranza. E poi uno sguardo in basso, nelle ferite e nei traumi. L'adorazione degli dei e la rabbia dell' uomo. Il dubbio morale che colpisce sia il paladino divino che l'eroe umano. In un mondo scisso da un Superman controverso e un Batman disilluso, Zack Snyder segna la via ma non la percorre mai davvero, promette scontro etico per poi risolvere la disputa in un'accozzaglia di distruzione e frasi altisonanti, lasciate cadere così, senza il peso dato invece a pugni e calci. Snyder fallisce tutto quello che gli era riuscito con Watchmen: parlare di eroismo e rendere empatico un essere straordinario (Dr. Manhattan). E se il meglio lo regala un Affleck davvero oscuro, il regista finisce per assomigliare a Lex Luthor: un creatore onnipotente che cerca meraviglie, ma dà vita ad un enorme errore.
Voto ☆☆ ½
Batman v Superman: la caduta degli dei e la furia degli uomini (Stefano Lo Verme)
È indubbiamente una pietra angolare, Batman v Superman, nella storia del genere del cinecomic: la fusione delle iconografie dei due supereroi più amati dell'immaginario fumettistico e cinematografico, nonché il punto di partenza per la serie dedicata alla Justice League. E quella di Zack Snyder è un'opera senz'altro lodevole per la portata delle proprie ambizioni, laddove il contributo del co-sceneggiatore David S. Goyer instaura un evidente legame - a livello tematico e di atmosfere - con la trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, chiamando in causa dilemmi morali e questioni ontologiche sulla natura e il ruolo dei supereroi, divinità evocate a proteggere un mondo in balia dell'apocalisse. Peccato che, al netto di una prima parte più solida e convincente (nonostante gli occasionali inciampi narrativi), nell'ultima ora il film finisca per soffocare sotto il peso delle suddette ambizioni: perché Snyder, ahinoi, ancora una volta si lascia prendere la mano, trasformando il racconto intessuto fino a quel momento in una frastornante sagra degli effetti speciali, priva di ogni traccia di coerenza e incapace di trasmettere il necessario pathos. E se il cast di supporto è sfruttato poco e male, l'inserimento di Wonder Woman appare posticcio e frettoloso, mentre il pur bravo Jesse Eisenberg non riesce a sottrarre del tutto il villain Lex Luthor alla dimensione macchiettistica in cui viene ingabbiato dal copione.
Voto ☆☆☆
Il blockbuster comic delle promesse infrante (Sandra Martone)
Le grandi promesse che nei mesi che hanno preceduto l'arrivo di Batman v Superman nelle sale, purtroppo, sono state mantenute solo per la prima ora del film. Il fatto che Batman v Superman non sia in realtà una sfida tra super eroi è una cosa che delude solo parzialmente; a deludere, in realtà, sono i motivi per quali l'acclamata battaglia diventa poi un incontro, anche interessante metaforicamente, tra l'Uomo e Dio. Oltre a un pugno di minuti ben gestiti nella scrittura e nella regia e ad alcune scene di lotta potenti, il film si salva grazie solo alla presenza di Eisenberg che interpreta un Lex Luthor sopra le righe che in qualche modo fa il verso anche al Joker ergendosi a nemesi non solo del suo diretto sfidante, Superman, ma anche di Batman e a Gal Gadot perfetta nel ruolo di femme fatale, prima, e di Wonder Woman, dopo. È un vero peccato che l'eroina venga usata solo a scopo di regalare un incipit a Justice League come è un peccato che Goyer non abbia imparato davvero nulla dagli errori fatti ne L'uomo d'acciaio e abbia reso anche Batman v Superman un mero blockbuster-comic.
Voto ☆☆ ½
Non ci può essere epicità senza personaggi (Luca Ottocento)
Se ne parlava da mesi ma non c'è niente da fare: a fine proiezione rimane ben poco. Il sogno di molti di vedere per la prima volta sul grande schermo un epico scontro tra i paladini della giustizia di Gotham e Metropolis svanisce nel contesto di un film che si affida a diversi passaggi affrettati e poco convincenti e a personaggi che, ad eccezione di un Batman ben delineato, sono monodimensionali e di scarso interesse. Se Wonder Woman è relegata in secondo piano (un suo maggiore sviluppo avrebbe senz'altro giovato al film), i presunti conflitti interiori di Superman non appassionano mai, mentre Lex Luthor è uno dei villan più piatti e macchiettistici visti di recente. Ne risulta un film superficiale e troppo lungo: riprova del fatto che nel cinema, senza personaggi interessanti e la costruzione di efficaci dinamiche drammaturgiche che li leghino, non si va da nessuna parte. Anche se si ha a che fare con un megablockbuster costato 250 milioni di dollari.
Voto ☆☆
Ben Affleck, un Batman convincente (Erika Sciamanna)
Mi sono presentata in sala senza grandi aspettative e una valanga di timori e devo dire che, fortunatamente, molti di essi si sono rivelati infondati.
In questo ultimo lavoro di Zack Snyder vediamo il Pipistrello di Gotham, sempre e costantemente mosso dalla rabbia e dai traumi del passato venire in contatto con un Superman in cerca di accettazione da parte di un umanità segnata dalle battaglie narrate in L'uomo d'acciaio; sarà proprio questo ad aprire il divario tra i due innescando le vicende di una pellicola che punta a fare da apripista alla formazione di un universo DC competitivo e credibile.
La sorpresa maggiore è stata il Batman di Ben Affleck, convincente e appassionato, che si integra con naturalezza nella storia, controparte perfetta per il Superman già conosciuto nel precedente film del regista
Altro piacevole elemento è stato una Wonder Woman che, seppur non perfettamente amalgamata nella trama, appare come un'eroina moderna e affascinante.
La pecca più grande la si trova, forse, in un Doomsday alquanto poco incisivo e determinante che non regala allo spettatore l'impatto visivo ed emotivo sperato. Nel complesso il film risulta comunque gradevole e divertente e devo dire che aspetterò con ansia film ad esso correlati.
Voto ☆☆☆ ½
L'umanità profanata degli eroi (Alessia Starace)
Il mio rapporto con i cinecomics non è particolarmente felice. Ho attraversato gioventù e buona parte dell'età adulta innervosendomi, tediandomi, addormentandomi ad ogni tentativo di visione. Poi è arrivata la trilogia di Nolan. Ma se non ci fosse Il cavaliere oscuro, il mio cinecomic preferito sarebbe probabilmente Guardiani della Galassia, quello che si prende meno sul serio. In generale li trovo semplicistici e prevedibili, e fatico a investire nei personaggi e nei loro dilemmi morali.
Ma in Batman V Superman, i personaggi - soprattutto loro, i due supereroi più famosi di tutti i tempi - sono a un altro livello. Ce li porta Snyder con la sua magniloquenza un po' tamarra, ma ci arrivano. Sono antipatici, ma più potenti degli amabili buffoni di casa Marvel, non solo quando fanno a pugni. Il Batman selvaggio e nero di Affleck, così debitore di quello di Frank Miller, e il Superman deificato, tentato, innamorato, degradato, figlio: e sì, dopo due ore e mezza di imperfetto ma affascinante spettacolo, bastano loro a convincermi.
Voto ☆☆☆ ½