Si scrive "Batman contro Superman", si legge "DC Comics contro Marvel Studios". Perché il prossimo film di Zack Snyder è molto di più di un semplice sequel de L'uomo d'acciaio. Batman v Superman: Dawn of Justice assume la forma di una risposta necessaria alla concorrenza, si prospetta come un massiccio duello fisico tra il Cavaliere Oscuro e Clark Kent, ma soprattutto sancirà la consacrazione di un universo cinematografico ampio che, sull'esempio della Casa delle Idee, ospiterà dentro di sé diverse figure eroiche della Detective Comics.
Uniti in un'osmotica visione cinematografica, Superman, Batman e Wonder Woman si apprestano a dare vita ad una pellicola carica di pathos e dotata di plasticità e tonalità teatrali, enfatiche, assolutamente epiche, capaci di rievocare le tavole de Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller. Adesso ci tocca dimenticare il pur riuscito e apprezzato Batman di Christopher Nolan, devoto al realismo e nemico giurato di ogni forma di spettacolarizzazione, e abituarci ad una rappresentazione molto più incline alle atmosfere cariche ed esaltanti del fumetto. Mentre l'eco dell'esaltazione collettiva sollevatasi nella celebre Sala H del Comic-Con è ancora vibrante, noi ci rigodiamo questi densi tre minuti e mezzo analizzandone ogni minimo dettaglio. Rieccoci a Gotham City, bentornati a Metropolis e benvenuti nel DC Comics Cinematic Universe.
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Nemici pubblici
Il teaser di Batman v Superman dello scorso aprile si apriva con una serie di opinioni, illazioni e giudizi sulla figura di Superman, ritenuta più che discutibile. Bollato come "falso dio" e ritenuto una minaccia per il pianeta, Kal-El appariva come un essere ostile al quale si oppone un Bruce Wayne deciso a combatterlo. Bene, in questo primo trailer, invece, le due figure di Superman e Batman appaiono molto più complesse e contradditorie. Nelle prime immagini notiamo una folla schierata contro l'alieno che poco dopo è tenuto sotto processo da una senatrice (Holly Hunter). Più avanti però, notiamo che ci sono ancora delle persone che in quella "S" sul petto vedono sempre una speranza, un raggio di luce benevola. Così Superman torna ad essere un salvatore, amato da sua madre e da Lois Lane. Allo stesso modo Bruce Wayne, imbolsito e incanutito dal tempo, inizialmente poteva sembrare un paladino intenzionato a combattere Clark Kent, mentre qui scopriamo in lui una vena di violenza confermata sia dalle parole di Alfred ("la rabbia rende crudeli gli uomini buoni") che da un accenno ai metodi poco ortodossi dell'Uomo Pipistrello. Un "sovrano del terrore" che sembra ricorrere persino alla tortura. Tutte indicazioni che confermano la natura dicotomica di questo film. Di sicuro Snyder, memore del suo Watchmen e coerente con il graphic novel di Miller, evidenzierà la dimensione pubblica dei due eroi controversi e la loro considerazione da parte di cittadini attraverso la politica e i media. Due simboli opposti, destinati a scontrarsi, con Superman che osserva il mondo dall'alto e Batman che proietta il suo sguardo e il suo "logo" verso il cielo.
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Città simbiotiche
C'è una breve sequenza che abbiamo particolarmente apprezzato in questo trailer. Bruce Wayne corre tra strade in fiamme sino a quando il suo sguardo sgomento si sofferma su un palazzo che viene distrutto da dei raggi laser. Impossibile non pensare al devastante combattimento tra Superman e Zod visto ne L'uomo d'acciaio. Che sia il suo punto di vista di quella battaglia? Sarebbe un collegamento interessante da sviluppare anche perché ci spingerebbe ad analizzare l'ambientazione della storia. Siamo a Metropolis o a Gotham City? D'altronde il trailer ci mostra Wayne abbracciare una bambina tra delle rovine dove è ben visibile l'insegna "Wayne Financial". È stato lo stesso regista a rivelare che nel film le due città saranno quasi limitrofe, situate ai lati opposti della stessa baia. Dunque Metropolis e Gotham parleranno tra loro, vedranno i loro cittadini incontrarsi e cambiare cittadinanza.
Dark Comics
L'efficace Bat-Suite vista nel teaser ce lo aveva già confermato: Batman v Superman: Dawn of Justice non nasconde di ispirarsi e di citare più volte Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Miller. In questo nuovo trailer, attraversato da una cupezza latente già ospitata dalle vignette del fumetto, il character design di Batman omaggia più volte la visione milleriana. Il logo presente sul Bat-segnale luminoso è tozzo, gonfio, proprio come quello disegnato nel 1986 e nelle scene d'azione presenti nel finale, è presente un evidente omaggio, con tanto di fulmine e posa di Batman, ad una celebre copertina del graphic novel.
Ombre del passato
In questo trailer roboante non c'è soltanto l'attesa spasmodica per un imminente scontro straordinario tra due icone, perché ci vengono forniti dei cenni sul loro passato, su ciò che è stato, su qualcosa che in parte abbiamo già visto e altro che possiamo solo vagamente intuire. Mentre il cadavere di Zod riappare assieme ad inquietanti dubbi sulla sua funzione, notiamo anche un Bruce Wayne particolarmente frustrato davanti ad una teca che "protegge" un ricordo tremendo. Al suo interno c'è il costume di Robin, deturpato da una scritta folle: "hahaha Joke's on you, Batman". Il riferimento al Joker e al suo omicidio del secondo, sfortunato Robin (Jason Todd) è palese. Una citazione che porta tutti noi a chiederci se vedremo apparire il beffardo villain interpretato da Jared Leto oppure no. Quello che sicuramente non ci aspettavamo di vedere in un film già di per sé ricco di temi, personaggi e fitti contrasti, è stato un cenno all'infanzia di Bruce Wayne, attraverso la riproposizione dell'ormai tristemente celebre omicidio dei suoi genitori. Confermata la presenza di Jeffrey Dean Morgan nei panni di Thomas Wayne. Proprio lui che con Snyder era già stato il Comico di Watchmen. L'impressione è che questa volta ci sarà davvero ben poco da ridere.
Nuovi volti
Quelle che nel teaser erano solo delle voci, qui assumono finalmente un volto. Questo trailer ci mostra per la prima volta una serie di personaggi nuovi o con un aspetto inedito, protagonisti che potremo gustare solo in un lontanissimo marzo del 2016. Il primo ad entrare in scena è l'Alfred di Jeremy Irons, un maggiordomo completamente diverso dall'uomo anziano interpretato con perfetto aplomb british da Michael Caine. Più eclettico e trasandato, il buon Alfred non sembra però aver perso la sua storica propensione al consiglio e alla guida del suo Bruce. Di certo, considerata anche la minore differenza d'età tra i personaggi di Affleck e Irons, il loro rapporto potrebbe non ricalcare quello di un padre con un figlio, ma essere decisamente più amichevole o persino più collaborativo. Il trailer coincide anche con l'esordio della tanto attesa Wonder Woman. Gal Gadot, come al suo solito, dispensa fascino e sguardi d'intesa con un affascinante (e affascinato) Bruce Wayne. L'abbiamo potuta apprezzare sia "in borghese", elegante e tagliente, ma anche in azione. Bene, ad un primo sguardo ci sembra molto convincente e per nulla patinata anche in costume, apparendo credibile e carismatica nei panni dell'indomita amazzone. Abbiamo dimenticato qualcuno? Sì, ma lui merita un capitolo tutto suo. Se lo è già guadagnato.
La dura legge di Luthor
Prima di ieri, Lex Luthor era stato rappresentato da tanti attori e in molti modi, ma, almeno al cinema, era sempre stato un uomo sprezzante, un ricco e maturo magnate del male. Gene Hackman e Kevin Spacey avevano dato corpo ad uno dei nemici storici di Superman che questa volta viene totalmente ridefinito attraverso il volto giovane e ambiguo di Jesse Eisenberg. Gli sono bastati pochi minuti per delineare un personaggio non solo inedito (pensiamo alla sua folta chioma) ma anche ben caratterizzato. Mellifluo e manipolatore, lo vediamo corrompere un senatore e mettere in ginocchio persino un Superman in difficoltà. Il suo sguardo verso la kryptonite lascia intravedere intenzioni subdole e la battuta finale, efficace e sintetica, racchiude forse l'intero senso del film: "Nero e blu, Dio contro l'uomo, il giorno contro la notte". Senza dimenticare il tono inquietante e quasi divertito con il quale Luthor preannuncia l'arrivo di "mantelli rossi".
La notte è più buia prima dell'alba
Batman contro Superman è il titolo, la traccia portante di un film tanto atteso, ma il sottotitolo non deve essere tralasciato. Commetteremmo tutti un grave errore. L'alba della giustizia deve farci pensare che questi eroi potrebbero non essere solo in combutta tra loro. Allora ecco che il trailer ci lascia con qualche domanda irrisolta. Contro chi stanno lottando Superman, Batman e Wonder Woman? Possibile che si stiano scontrando tra loro? Al di là dei dubbi sul terzo costume di Batman (quasi militare) che ha il sapore della visione onirica (?), è lecito immaginare che forse i tre eroi stiano combattendo un nemico comune. La devastazione alle loro spalle non fa ben sperare e proprio per questo una loro coalizione in vista della prossima Justice League è più che plausibile. Ci perdoni Zack Snyder se citiamo il Batman di Nolan, ma in questo caso le parole del procuratore Harvey Dent ci sembrano più che profetiche: "La notte è più buia prima dell'alba". E in questo film sovraccarico crediamo ci sia spazio sia per la notte che per una nuova luce.