È stato necessario aspettare fino al 2016, ma finalmente Batman e Superman, i due personaggi-simbolo della DC Comics, appaiono insieme nello stesso film al cinema (vi sono già stati degli incontri in vari prodotti animati usciti direttamente in DVD). Per certi versi, questo rappresenta il culmine dei percorsi cinematografici dei due eroi, che hanno già più volte conquistato, separatamente, il pubblico e la critica. Due percorsi ricchi di dettagli curiosi e strambi, che vogliamo evocare in questo articolo in occasione dell'uscita di Batman v Superman: Dawn of Justice.
1. Occasione mancata
I due supereroi sono arrivati vicino al crossover già in due occasioni precedenti. Nel 2001, lo sceneggiatore Andrew Kevin Walker (Seven) propose alla Warner un progetto intitolato Batman vs. Superman. La sceneggiatura fu poi riscritta da Akiva Goldsman, mentre in cabina di regia ci doveva essere Wolfgang Petersen. Il progetto fu accantonato, ma Goldsman riuscì ad omaggiarlo con un finto logo nel futuro post-apocalittico di Io sono leggenda, da lui scritto e prodotto. Nel 2007 fu invece annunciato Justice League: Mortal, che doveva essere diretto da George Miller, mentre Superman e Batman avrebbero avuto le fattezze di D.J. Cotrona ed Armie Hammer. Anche quel progetto naufragò, in parte a causa del famigerato sciopero degli sceneggiatori americani, ma è possibile che alcune idee riemergano, dato che Miller sarebbe coinvolto, in quanto produttore, nella realizzazione di Justice League Part One.
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2. Segno del destino
Pur essendo considerato da molti l'Uomo d'acciaio cinematografico definitivo (lo interpretò quattro volte sullo schermo e fece anche un'apparizione speciale, molto simbolica, in Smallville), Christopher Reeve non fu mai un grande fan del personaggio, e inizialmente non volle neanche sostenere il provino per quello che divenne il Superman di Richard Donner. Fortuna volle che nel giorno in questione Reeve si dovesse recare alla stazione ferroviaria e prendere il treno per visitare suo padre, e che l'edificio dove avrebbe avuto luogo l'audizione si trovasse lungo la strada. L'attore finì per cambiare idea ed appassionarsi al personaggio, al punto da contribuire al soggetto di Superman IV.
3. Casting alternativi
Oggi è difficile pensare a qualcun altro nei panni del Joker nel Batman di Tim Burton, grazie alla performance splendidamente istrionica di Jack Nicholson. Eppure c'erano dei candidati alternativi, in caso il divo rifiutasse l'offerta. Per l'esattezza, Tim Curry, James Woods, Willem Dafoe, David Bowie e... Robin Williams (che dovette aspettare fino al 2002 per poter essere un vero cattivo al cinema). Alla fine Nicholson accettò, ma non senza alcune richieste: il suo nome doveva apparire per primo nei titoli di testa (cosa già accaduta nei film di Superman con Marlon Brando e Gene Hackman), non si poteva girare con lui nei giorni in cui giocavano i suoi amati Los Angeles Lakers (questa è una clausola fissa nei suoi contratti), e oltre alla consueta percentuale sugli incassi gli spettarono anche delle cospicue royalties per il merchandising. Morale della favola: ad oggi ha intascato tra i 60 e i 90 milioni di dollari grazie al malefico clown.
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4. Casting alternativi - parte 2
Prima di essere Bruce Wayne per Christopher Nolan, l'attore britannico Christian Bale avrebbe potuto far parte dell'universo di Batman in tutt'altre vesti, per l'esattezza quelle di Robin, personaggio per cui Bale sostenne il provino all'epoca di Batman Forever, insieme ad altri attori del Regno Unito come Ewan McGregor.
Dieci anni dopo, per la parte del protagonista in Batman Begins dovette vedersela anche con l'irlandese Cillian Murphy, che si ritrovò con la parte minore - ma succosa - di Jonathan Crane, alias lo Spaventapasseri.
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5. Questioni di mento
"Ho sempre sospettato che i Batman cinematografici vengano scelti in base al mento, che è l'unica cosa che si vede quando sono in costume, e quello di Clooney è il migliore ad oggi." Così scrisse Roger Ebert nella sua recensione di Batman & Robin, non sapendo di aver più o meno indovinato il motivo per cui George Clooney, che per interpretare l'eroe di Gotham City dovette lavorare sette giorni a settimana per via dei suoi impegni televisivi legati ad E.R. - Medici in prima linea, fu scelto da Joel Schumacher. Questi avrebbe infatti, durante un viaggio in aereo, notato la foto dell'attore sulla copertina di una rivista e usato un pennarello per disegnargli sopra la maschera di Batman. E poi ci si chiede perché entrambi si sentano in dovere di scusarsi - nel caso di Schumacher, negli extra del DVD - per averci regalato una tale perla cinematografica...
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6. Divergenze creative
Due anni fa si è parlato molto dei dissapori fra Marvel Studios ed Edgar Wright, che ha abbandonato Ant-Man poche settimane prima dell'inizio delle riprese. Ma ciò è nulla rispetto a quanto accadde sul set di Superman II, dove Richard Donner fu licenziato dopo aver completato circa il 75% delle riprese e sostituito da Richard Lester. La versione di Donner, completata nel 2006, è stata a lungo un sogno dei fan, che nel frattempo si sono dovuti accontentare di affermazioni semi-provocatorie da parte del diretto interessato ("Mettiamola così: le parti buone del film sono quelle che ho girato io."). Il suo licenziamento fu talmente controverso che Gene Hackman rifiutò di lavorare con Lester (pertanto è abbastanza facile intuire, a seconda delle scene, quali siano quelle del secondo regista, che dovette usare una controfigura), e Margot Kidder, interprete di Lois Lane, criticò i produttori a tal punto da essere dichiarata persona non grata sul set di Superman III. E a proposito di quel film...
7. Improvvisare? Giammai!
Affidato interamente a Lester, Superman III è ricordato per l'atmosfera ironica e scanzonata, la scena in cui l'eroe si sdoppia e deve combattere contro se stesso, e la presenza del comico Richard Pryor nei panni del cattivo Gus Gorman. Considerata la fama di Pryor, i produttori non presero in considerazione l'idea di definire meglio il suo personaggio, credendo che l'attore avrebbe fatto quello che gli veniva meglio, cioè improvvisare. Peccato che Pryor fosse un grandissimo fan di Superman, motivo per cui rifiutò di deviare dal copione. Il risultato è un antagonista alquanto deludente, ma mai quanto l'Uomo Nucleare del film successivo...
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8. Il ragno gigante
Tra le tante idee sfumate per un lungometraggio dedicato a Superman la più affascinante, per quanto concerne il suo "dietro le quinte", è il famigerato Superman Lives!, scritto da Kevin Smith e poi affidato a Tim Burton. Smith ricorda di aver avuto a che fare con molteplici richieste irragionevoli da parte del produttore Jon Peters, tra cui: Superman privo del suo costume tradizionale e della capacità di volare, un orso polare che si sarebbe scontrato con il cattivo Brainiac, e un duello fra il protagonista e un ragno gigante. Quest'ultima idea fu messa alla berlina nel film animato Superman/Doomsday, dove un passante, doppiato da Smith, commenta l'accaduto con toni ironici.
9. Teorie oscure
Dopo essere stato uno dei cattivi più acclamati nella storia dei cinecomics, interpretando il Generale Zod in Superman II, Terence Stamp è passato dall'altra parte della barricata, prestando la voce al padre biologico dell'eroe, Jor-El, in Smallville (a partire dalla seconda stagione). La sua è stata una versione alquanto diversa del patriarca kryptoniano, poiché viene svelato che Kal-El sarebbe stato mandato sulla Terra non per proteggerla, bensì per conquistarla. Questo colpo di scena portò alcuni fan a pensare che Jor-El fosse in realtà Zod sotto mentite spoglie, ma questa teoria fu smentita nelle stagioni successive, quando il generale fece la sua prima "apparizione" ufficiale possedendo Lex Luthor (e quando viene "esorcizzato", il suo spirito ha le fattezze di Stamp all'epoca della versione cinematografica).
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10. Buona la terza
Prima di diventare Lois Lane al fianco di Henry Cavill, Amy Adams ha dovuto sostenere il provino per l'amata di Superman in altre due occasioni: la prima nel 2003, quando Brett Ratner doveva girare Superman: Flyby, da una sceneggiatura di J.J. Abrams, la seconda nel 2005, per Superman Returns di Bryan Singer (dove anche Cavill tentò per la prima volta di diventare l'Uomo d'acciaio). Per ammissione della stessa attrice, i due rifiuti la resero particolarmente determinata a non lasciarsi sfuggire la parte in occasione del nuovo universo cinematografico della DC. Nel frattempo ha anche dato una mano a Christopher Nolan per trovare il suo Batman, interpretando, in sede di provino, la parte di Rachel Dawes per Batman Begins.