E' arrivato alla quarta edizione il Bari International Film Festival, la rassegna nata nel 2009 per volere del direttore artistico Felice Laudadio e oggi sono stati svelati i dettagli più importanti della manifestazione che si terrà nella città adriatica dal 16 al 23 marzo prossimi. Nella conferenza romana, a cui hanno partecipato anche il presidente del Festival, Ettore Scola, il direttore di Rai Teche, Barbara Scaramucci, il Conservatore della Cineteca Nazionale, Emiliano Morreale e Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, si è parlato a 360° di questa kermesse sempre più radicata nel territorio, ma con una vocazione fortemente internazionale e legata a doppio filo alle grandi figure del nostro cinema, a quei personaggi che lo hanno fatto conoscere in tutto il mondo. Il riferimento è a Federico Fellini e Alberto Sordi, protagonisti di sezioni molto articolate.
C'è la mano di Fiammetta Profili, storica collaboratrice di Fellini, nella direzione del segmento dedicato al grande regista romagnolo, raffigurato sul poster ufficiale del Bif&est da un disegno firmato da Ettore Scola; all'autore di La Dolce Vita e 8 e 1/2 è indirizzata la mostra I disegni di Federico Fellini dal Libro dei sogni, inaugurata venerdì primo marzo e in corso presso la Sala Murat fino al termine del Festival. Saranno numerose le testimonianze video del cineasta, più di 35 ore di materiale d'archivio delle Rai, compresa un'intervista di un'ora e mezza concessa a Sergio Zavoli e mai trasmessa per intero. "Mi piace pensare che proprio da Bari - ha detto Barbara Scaramucci - , si possa dare il via all'anno felliniano, così come è successo lo scorso anno con Carmelo Bene".
Nel decennale della sua morte Albertone verrà ricordato il 19 marzo con la proiezione del documentario firmato da Carlo e Luca Verdone, Alberto il Grande e soprattutto con la presentazione integrale della storica antologia televisiva andato in onda sulla Rai, Storia di un italiano; 37 puntate dirette dallo stesso Sordi, con la collaborazione di Giancarlo Governi, per un totale di 40 ore complessive, la cui ricostruzione è stata possibile grazie alla collaborazione della Cineteca Nazionale. Terzo evento di questo Festival matrioska, com'è stato affettuosamente ribattezzato dal presidente Scola, quello incentrato su due dei più grandi "artigiani" della settima arte, gli scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, tre volte Premi Oscar.Ad aprire le danze sarà la commedia di Riccardo Milani, Benvenuto Presidente!, con Claudio Bisio nei panni di un montanaro che lascia il suo posto di bibliotecario comunale per diventare suo malgrado Presidente della Repubblica. La serata di inaugurazione si terrà al teatro Petruzzelli, dove si svolgeranno tutte le cerimonie di consegna dei Federico Fellini Platinum Awards for Cinematic Excellence, attribuiti ai 'titolari' di altrettante lezioni di cinema, ovvero Ettore Scola, Lina Wertmüller, Stephen Frears, Giancarlo Giannini, Bertrand Tavernier, Francesca Lo Schiavo e Dante Ferretti e, dulcis in fundo, Adriano Celentano, celebrato con un tributo di dieci film, tra cui la versione restaurata di Yuppi Du. Ricchissimo il panorama delle anteprime internazionali. Si comincia il 17 marzo con l'evento speciale Stand Up Guys, opera di Fisher Stevens con un cast da brividi che comprende Al Pacino, Christopher Walken, Alan Arkin e Julianna Margulies; nella stessa giornata ci sarà spazio anche per il drammatico Una fragile armonia, interpretato tra gli altri da Philip Seymour Hoffman. Il 18 marzo ci sarà la possibilità di vedere la splendida Jessica Chastain nell'horror di Andrés Muschietti, La madre. El artista y la modelo dello spagnolo Fernando Trueba sarà presentato il 19 marzo, mentre il giorno successivo toccherà al nuovo film di Sergio Rubini, Mi rifaccio vivo, commedia dalle venature fantasy con Pasquale Petrolo, Emilio Solfrizzi, Neri Marcorè e Vanessa Incontrada. Il 21 marzo, invece, verrà svelato Stoker primo film inglese del coreano Park Chan-wook, con Mia Wasikowska e Nicole Kidman, per poi chiudere il 22 con l'opera seconda di Derek Cianfrance, Come un tuono, che vede come protagonista ancora una volta Ryan Gosling. Nella sezione competitiva del festival, Panorama Internazionale, sono 11 i lungometraggi in concorso, tra questi il più atteso è senz'altro Hannah Arendt di Margarethe Von Trotta che racconta il reportage compiuto dalla filosofa ebreo-tedesca per il New Yorker sul processo al criminale nazista Adolf Eichmann. Protagonista, Barbara Sukowa. ItaliaFilmFest è la sezione competitiva riservata a film che non siano opere prime o seconde; dodici pellicole che spaziano da Tutti i santi giorni di Paolo Virzì a Bella addormentata di Marco Bellocchio, passando per Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana e Gli equilibristi di Ivano De Matteo. Alle opere prime o seconde è dedicata un'altra sezione che vedrà in competizione undici film tra cui Cosimo e Nicole di Francesco Amato, L'intervallo di Leonardo Di Costanzo e Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi. Tra gli eventi speciali vanno segnalati gli omaggi a Mariangela Melato e ad Emidio Greco, il Laboratorio per attori, curato da Marcello Prayer, dedicato al maestro Orazio Costa, a cui parteciperanno Alessio Boni, Fabrizio Gifuni e Luigi Lo Cascio e il Focus su... Claudio Bisio, Kasia Smutniak, Alessandro Gassman, Sergio Rubini, Margherita Buy e Riccardo Scamarcio.
Comprensibile la soddisfazione dello staff del Bif&est per un'edizione che si annuncia ricca. "Il nostro è un festival fatto in fortissima economia - ha spiegato il direttore artistico, Felice Laudadio -, ma con una grande qualità dei materiali". Gli ha fatto eco il presidente, Ettore Scola, che non senza orgoglio ha spiegato, "Di tutte le edizioni del Festival, questa mi sembra la più importante. Ce lo dice il momento particolare in cui arriva". Il riferimento, nemmeno troppo velato, è all'esito delle ultime Elezioni Politiche. "E' un paese stordito, confuso, senza idee. Quelle messe in campo sono legate agli interessi e sono in contrapposizione tra loro - ha aggiunto -. Questo povero paese non ascolta suggerimenti che possono portare speranza, soluzioni e chissà che invece proprio cogliendo questa triste situazione, questo Festival non possa costituire una proposta per l'Italia per i giovani, non solo per quelli che si interessano di cinema". Per Scola dunque è fondamentale ripartire dalla cultura. "Nell'ultimo decennio è stata abbandonata, negata, misconosciuta, tagliata, è questo il momento da cogliere - ha concluso -. Federico Fellini mi diceva, non ho letto Joyce o Proust, ma non è importante. E' importante che queste entità fluttuino, circolino, così anche il contadino che sta zappando le può cogliere".