Con un piccolo cambio di programmazione, Bang Bang Baby la nuova serie original italiana torna su Prime Video con la seconda metà della prima stagione divisa a sua volta in due appuntamenti: il 19 maggio con il sesto episodio e il 26 maggio con i restanti quattro. Abbiamo incontrato alla presentazione romana i diretti interessati, il nucleo familiare disfunzionale protagonista, composto da Lucia Mascino e Adriano Giannini, interpreti dei genitori della protagonista, mamma Gabriella e papà Salvo Maria, per raccontarci qualcosa di più sulle tematiche affrontate da questa black dramedy adolescenziale, in quest'intervista al cast di Bang Bang Baby.
La video intervista a Lucia Mascino e Adriano Giannini
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Albero genealogico criminale
Nella serie la protagonista Alice ha due anime genitoriali, due famiglie agli antipodi. Però in fondo tutti abbiamo due o più anime contrastanti che la fanno essere ciò che siamo oggi. Che ne pensate?
Lucia Mascino: È vero, ognuno di noi ha tanti aspetti e tante provenienze e dipende come si sviluppano. Questa è un po' la storia di Bang Bang Baby: a chi dai più da mangiare, al lupo bianco o al lupo nero? In questo caso si è tenuta nascosta la parte del ramo paterno, che poi non è detto che sia soltanto la parte negativa malavitosa. Ad esempio l'aspetto del coraggio di Alice, di affrontare delle sfide, per un'adolescente è una grande formazione... lasciando stare il fatto che nasconde un cadavere in questo caso specifico (ride). Siamo tutti in evoluzione e siamo sempre a cavallo tra il lupo bianco e il lupo nero: mi pare ci fosse un detto siciliano a riguardo.
Adriano Giannini: Io rappresento di più il lupo nero mi sembra di capire (ride). Mi sembra che Alice si trovi a confrontarsi improvvisamente anche con questo suo aspetto, che discende e deriva da questo padre che non ha vissuto e che improvvisamente la catapulta in un mondo criminale, che però mi pare riesca a gestire abbastanza bene (ride).
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L'importanza dei ricordi
Nella serie Alice parla dell'importanza dei ricordi e del nostro passato, che a volte dimentichiamo per via di un trauma. C'è un ricordo del vostro passato che vi dispiacerebbe proprio dimenticare?
Adriano Giannini: Col Covid ne abbiamo persi tantissimi purtroppo.
Lucia Mascino: La memoria è un grande mistero, nel senso che ogni tanto emerge qualcosa. Magari leggi un libro e ti viene in mente una scena della tua vita. Anche lì non abbiamo così tanto il controllo della nostra memoria e soprattutto non facciamo attività in tal senso. Lo dico sempre, che dovremmo fare degli esercizi quotidiani di memoria di alcune parti della vita, soprattutto quando ci ritroviamo in famiglia.
Adriano Giannini: Come gli album fotografici ad esempio.
Lucia Mascino: Gli album servivano a quello ma adesso non si sfogliano più perché scattiamo tante immagini. Io ho fatto un gioco al compleanno di mia sorella. Avevo preparato un gioco da tavolo, una sorta di gioco dell'oca, in cui c'era una di queste zone dove capitavi tirando il dado, che si chiamava la fontanella dei ricordi. Quando arrivavi lì dovevi scegliere una fotografia e ognuno dei presenti doveva dire che ricordo fosse, perché anche la memoria cambia, ci si ricorda versioni diversi di uno stesso evento. Bisognerebbe frequentare non solo l'attività del giorno e del futuro ma oltre alle foto bisognerebbe trovare altri sistemi per tenere vivi i ricordi, così rimangono più a galla. Viene riattivata la memoria, che spesso è sopravvalutata.