L'avevamo già incontrato (virtualmente) durante la Berlinale, pochi giorni prima che il suo Sesso sfortunato o follie porno vincesse l'Orso d'Oro. Poco più di un mese dopo, in occasione dell'uscita digitale tramite MioCinema ("Sarà anche in sala quando si potrà riaprire", assicura la Lucky Red), il cineasta rumeno Radu Jude ha incontrato la stampa italiana per parlare della sua nuova fatica, il cui debutto online è accompagnato da una piccola retrospettiva a cura del Trieste Film Festival, con quattro titoli usciti tra il 2015 e il 2020 e finora inediti da noi salvo passaggi festivalieri come appunto a Trieste o Torino. L'Italia è il primo paese ad accogliere il film dopo il trionfo berlinese, come precisa anche lo stesso Jude: "In Romania dovrebbe uscire fra qualche settimana." Un'opera forte e provocatoria, letteralmente dei nostri tempi poiché, salvo la prima scena, le riprese si sono svolte dopo il primo lockdown dovuto alla pandemia.
La scuola italiana
"Sono sempre un po' intimidito quando ho a che fare con l'Italia", dice Radu Jude, "perché avete questa tradizione di grandissimo cinema, di alto livello, con tanti maestri, dal neorealismo a nomi più recenti, e purtroppo poco noti, come Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi." E ha anche la battuta pronta per chi dovesse esitare su come pronunciare il suo cognome: "Deriva da una parola rumena che significa 'giudice', e avevo un amico che era solito chiamarmi Signor Giudice, come ne La piovra, che era molto popolare anche in Romania."
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Qual è il suo rapporto con l'Italia? "Senza sembrare troppo pretenzioso, mi sono sempre considerato un allievo di Roberto Rossellini, ci sono echi di Germania anno zero nella sequenza in cui la macchina da presa segue la protagonista per poi allontanarsi e mostrare tutta la città." Il cineasta tira in ballo l'Italia anche quando gli si chiede se il suo nuovo film rappresenta la Romania di oggi: "Credo che lo faccia in parte. È come se uno chiedesse se Accattone all'epoca rappresentava l'Italia. Sì, ma solo in parte, perché poi c'era La dolce vita che rappresentava un altro aspetto. È utile avere queste visioni diverse, che unite restituiscono un quadro completo."
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Che cos'è l'oscenità?
Sesso sfortunato o follie porno ha fatto parlare di sé soprattutto per la prima sequenza, che riproduce senza censure l'estetica di una sex tape amatoriale (la diffusione in rete di quel video creerà problemi per la protagonista, un'insegnante). Fa parte di una poetica, spiega Jude, che si interroga su cosa sia osceno: "Per me quel video non lo è, e trovo buffo che al cinema sia perfettamente accettabile che uno spari a cento persone con una mitragliatrice mentre ci si fa dei problemi per due persone che fanno l'amore." È stato difficile convincere gli attori a partecipare a quella scena? "No, perché sono attori professionisti, hanno capito dove volessi andare a parare con il film e non hanno problemi con la nudità. E per le parti più esplicite abbiamo usato attori porno." Il film esce integro in sala (e nel caso dell'Italia anche su MioCinema), ma è probabile che siano richieste censure per i passaggi televisivi. Qualora dovesse accadere, Jude ha già in mente la soluzione: "Per me sarebbe meglio mandarlo in onda dopo le 22, con un disclaimer che specifichi che non è adatto al pubblico più giovane. In caso di censure non mi opporrò, se la legge del singolo paese lo impone, ma farò così: le inquadrature incriminate saranno coperte da uno schermo nero con un codice QR, così chi vuole potrà accedere alla sequenza originale tramite lo smartphone."