Postura composta, aria aristocratica (anche con una t-shirt) e voce inconfondibile: Benedict Cumberbatch porta eleganza e fascino a qualsiasi personaggio, è così anche per Doctor Strange, stregone ed ex neurochirurgo custode dell'Occhio di Agamotto, che contiene una delle Gemme dell'Infinito, quella del Tempo.
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L'attore inglese torna a indossare il mantello di Doctor Strange in Avengers: Infinity War, diciannovesimo film del Marvel Cinematic Universe, nelle sale italiane dal 25 aprile, che riunisce tutti gli eroi visti fino a ora, chiamati ad affrontare una minaccia incombente, Thanos (Josh Brolin), alieno alla ricerca delle Gemme, in grado di dargli il potere di dimezzare la vita dell'universo e risolvere così il problema della sovrappopolazione.
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Nel film uno degli Avengers ha dei problemi con il suo supereroe interiore, che non ne vuole sapere di farsi vedere. All'anteprima europea di Infinity War a Londra abbiamo chiesto a Cumberbatch se è mai successo anche a lui sul set, di non riuscire a far emergere il suo Doctor Strange: "Sì, sicuramente: ci sono dei momenti in cui i baffi cadono, non funziona nulla, ti senti incredibilmente stupido e ti rendi conto che è tutto un trucco. Vale sia per un dramma da camera, che per un cinecomic epico e fantastico, ambientato in un diverso spaziotempo. Devi impegnarti e quando non ci credi si vede ed è terribile, imbarazzante e vorresti solo andare a casa. Il trucco è sempre scuotere la testa, perdere il tuo orgoglio, allontanarti da te stesso e dedicartici."
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Scontro tra titani: Thanos e l'ego di Tony Stark
In Infinity War Strange non deve affrontare solo Thanos, ma anche la personalità di un altro maschio alpha come lui, Tony Stark, alias Iron Man (Robert Downey Jr.): "Qui Strange è maturato, non ha più l'ego da adolescente narcisista del primo film." ci ha detto, proseguendo: "È divertente punzecchiarsi con Stark, ma a un certo punto uno deve cedere: quando questo succede credo che Strange sia l'adulto, perché il suo lavoro è controllare il multiverso, vede più cose contemporaneamente, ha una visione d'insieme e sa che il momento è cruciale. Ma sì, è stato divertente litigare con gli altri."
Thanos, invece, nei fumetti dice che sia lui che gli Avengers sono dei mostri, ma lui è l'unico ad avere il coraggio di esserlo. Se è vero, vuol dire che anche gli Avengers sono dei mostri? "Come in tutti i grandi antagonisti c'è una logica dietro quello che fa: che non è difendibile, ma è sensata, c'è un pensiero dietro. Thanos crede che il problema sia la sovrappopolazione e per lui la soluzione è il genocidio di massa. La cosa mi crea delle perplessità, ma è interessante se pensiamo a ciò che sta succedendo sul nostro pianeta, il parallelismo c'è: siamo troppi, le nostre risorse diminuiscono, il nostro stile di vita è insostenibile. Se cambiassimo tutte le nostre abitudini e consumi, il modo in cui mangiamo, viaggiamo, ci vestiamo, anche in quel caso sarebbe troppo tardi. Chi lo sa. Ma l'universo sa cavarsela, non ha bisogno di qualcuno come Thanos che ci dica cosa fare."
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