Avengers: Infinity War - Le opinioni della redazione sul film Marvel

Come per ogni film atteso dal grande pubblico, abbiamo raccolto le opinioni dei nostri redattori per parere più completo della singola recensione.

Avengers: Infinity War, una foto dei protagonisti
Avengers: Infinity War, una foto dei protagonisti

Da grandi film, derivano grandi responsabilità. Anche per noi che dobbiamo parlarvene. Per questo, come d'abitudine, non ci limitiamo alla sola recensione per i film di punta della stagione cinematografica, ma chiediamo a tutti i nostri redattori di esprimere il proprio parere e comporre un quadro il più completo possibile, un giudizio più sfaccettato e ricco di sfumature. Lo abbiamo fatto, ovviamente, anche per Avengers: Infinity War, che completa il percorso decennale del Marvel Cinematic Universe, iniziato 10 anni fa con Iron Man.

Il nuovo film, terzo sugli Avengers al loro completo dopo i due diretti da Joss Whedon, è arrivato nelle nostre sale il 25 aprile ed ha racimolato la consistente cifra di 630 milioni di dollari nel mondo, di cui 250 nei soli Stati Uniti, guadagnandosi il titolo di maggior incasso di tutti i tempi nel primo week-end di programmazione. Saprà proseguire la sua marcia trionfale anche nelle settimane a venire? A giudicare dal parere, più o meno unanime, dei nostri redattori, potrebbe riuscirci. Ecco nel dettaglio le opinioni che abbiamo raccolto.

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Avengers: Infinity War è il film perfetto per celebrare 10 anni di successi Marvel

Avengers: Infinity War, Chris Evans e Mark Ruffalo in una scena del film
Avengers: Infinity War, Chris Evans e Mark Ruffalo in una scena del film

Il 19esimo film del Marvel Cinematic Universe è una tappa fondamentale di un percorso di crescita ma anche l'apoteosi del blockbuster e del film ad altissimo budget. Una giostra vertiginosa di sequenze ricche di azione ed effetti speciali. [Leggi la recensione completa]

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Le altre opinioni della redazione

Avengers Infinity War: insieme per un destino comune (Mattia Bianchini)

Avengers: Infinity War, Chris Evans in una scena del film
Avengers: Infinity War, Chris Evans in una scena del film

Dieci anni fa partiva un progetto editoriale mastodontico, che nel corso del tempo ha saputo portare l'universo cinematografico Marvel ad essere uno dei più grandi traghettatori dell'industria hollywoodiana moderna. Un lavoro studiato, programmato e diversificato che con Avengers: Infinity War arriva al suo culmine, per chiudere un ciclo e riaprirne uno nuovo. E la chiusura non poteva che essere mozzafiato, perché oltre ad un'epicità forse senza precedenti all'interno del mondo Marvel, arriva anche un'inedita ed inaspettata nota dolce amara capace di scaldare il cuore. Due ore e quaranta minuti di grande spettacolo, in cui non tutto è perfetto nell'unità complessiva delle varie parti, ma che gioca su un equilibrio quasi perfetto tra l'ipertrofia cinetica di scontri mirabolanti e l'intimità di rapporti personali profondi costruiti nel corso degli anni e qui portati a totale compimento. Una grande pagina di intrattenimento moderno.

Voto ☆☆☆ ½ 

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Infinitamente Marvel! (Max Borg)

Avengers: Infinity War, un primo piano di Elizabeth Olsen
Avengers: Infinity War, un primo piano di Elizabeth Olsen

Quando è uscito Iron Man avevo quasi 19 anni e mi apprestavo a finire il liceo, pertanto l'evoluzione del Marvel Cinematic Universe ha accompagnato una parte di non poco conto della mia vita. Le aspettative per Avengers: Infinity War erano quindi ragionevolmente alte, per diversi motivi, e il film dei fratelli Russo non delude: spettacolare, emozionante, sorprendente, a tratti anche scioccante, ripaga l'attesa decennale dei fan e regala infiniti momenti di grande divertimento cinematografico anche agli spettatori meno attenti a questioni come la continuity o i nessi tra i film precedenti. Per festeggiare dieci anni di grandi successi e al contempo chiudere il primo lungo capitolo della storia del MCU non poteva esserci un'opzione migliore, in attesa del sequel che fungerà da epilogo vero e proprio. Avengers, assemble

Voto ☆☆☆☆ ½ 

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Un miracolo produttivo (Antonio Cuomo)

Avengers: Infinity War, Benedict Wong, Benedict Cumberbatch, Mark Ruffalo e Robert Downey Jr. in un momento del film
Avengers: Infinity War, Benedict Wong, Benedict Cumberbatch, Mark Ruffalo e Robert Downey Jr. in un momento del film

Infinity War non è un film, è un miracolo. Considerandolo da solo è un enorme blockbuster capace di intrattenere per due ore e mezza, portando lo spettatore dal sorriso alla tensione e le lacrime. Prendendolo per quello che è realmente, è invece il punto di arrivo di un percorso durato dieci anni e iniziato con Iron Man nel 2008, che dai diciannove film che l'hanno preceduto ha ereditato le solide fondamenta su cui poggia, quelle che servono a rendere potenti e autentiche gli eventi, e le emozioni, che veicola. Il risultato è tale da far sembrare semplice l'operazione condotta da Kevin Feige in questi primi dieci anni di Marvel Cinematic Universe, ma è in realtà un vero e proprio miracolo produttivo, qualcosa di mai realizzato prima e che cambia quello che sarà il nostro modo di intendere il cinema di puro intrattenimento. Ora, però, viene il difficile: riusciranno a sorprenderci ancora nei prossimi anni?

Voto ☆☆☆☆ ½ 

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L'universo Marvel diventa dark (Maurizio Ermisino)

Avengers: Infinity War, Benedict Wong, Benedict Cumberbatch, Mark Ruffalo e Robert Downey Jr. in una scena del film
Avengers: Infinity War, Benedict Wong, Benedict Cumberbatch, Mark Ruffalo e Robert Downey Jr. in una scena del film

I film degli Avengers mi sono sempre sembrati qualcosa di meno interessante rispetto ai film dei singoli supereroi: dovendo mettere in scena una quantità enorme di eroi e dare spazio a ognuno, rischiano sempre di approfondire meno i personaggi. E poi i vari eroi, nei loro film, hanno avuto trattamenti diversi. E, anche qui, i toni si mescolano: c'è la sottile ironia dei momenti in cui è in scena Tony Stark, la comicità più marcata de I guardiani della galassia, altri momenti sono decisamente più seri e solenni. Guardare l'ultimo film degli Avengers è un po' come entrare e uscire da alcune finestre, guardando film diversi. Man mano che la visione prosegue, però, il tono del film diventa omogeneo. E tremendamente oscuro. Il finale è la cosa più sorprendente accaduta in questi dieci anni di Marvel Cinematic Universe, e probabilmente in tutta la storia dei cinecomic. E avvicina quasi Avengers: Infinity War, che resta uno spettacolo costruito ad arte per un grande pubblico, al cinema di supereroi più adulto. Anche se non siamo ancora ai supereroi d'autore, come i Batman di Burton e Nolan.

Voto ☆☆☆ ½ 

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l Cinema dell'Infinito (Giuseppe Grossi)

Avengers: Infinity War, Josh Brolin nei panni di Thanos in una scena del film
Avengers: Infinity War, Josh Brolin nei panni di Thanos in una scena del film

Dieci anni si contano sulle dita di due mani. E Avengers: Infinity War le usa tutte e due. Una per accarezzarti. Un'altra per prenderti a pugni. Una per farti il solletico. Un'altra per darti uno schiaffo. Sul suo guanto del Cinema Infinito, quello che si regala continuamente un futuro e si alimenta di aspettative, rimandi e promesse, c'è incastonato di tutto. C'è l'Epica fondata sulla sofferenza, sul dolore, sulla vendetta e sull'empatia. C'è l'Intrattenimento più puro, che ti sballottola per due ore e dura giusto il tempo di una giostra. C'è il Cuore malato di un nemico con una morale tutta sua. C'è il Mito che sprofonda negli archetipi: il Padre, il Popolo, l'Apocalisse. C'è la Meraviglia dei personaggi ancora incontaminati come Spider-Man, con la sua costante capacità di sorprendersi. Ma la sesta gemma è la più preziosa di tutte. Ed è la Voce. Perché il più grande merito del Marvel Cinematic Universe è quello di aver plasmato una voce per ognuno dei suoi personaggi. Nessuno escluso. Potresti ascoltare una battuta ad occhi chiusi per riconoscerli. Il che significa aver dato loro una personalità ben definita, quella che emerge anche con poche parole in un film così affollato e caotico. Come all'interno di una Torre di Babele irresistibile piena di pathos e di ironia.

Voto ☆☆☆☆ ½ 

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L'umana e terrificante fragilità del superumano Thanos (Chiara Nicoletti)

Avengers: Infinity War: una foto di Letitia Wright
Avengers: Infinity War: una foto di Letitia Wright

Infinity War stupisce all'inizio e stupisce alla fine, un'impresa ancor più titanica del riunire sotto lo stesso tetto cinematografico squadre di supereroi così eterogenee, tenute insieme da una missione comune, seppur frastagliata. A sigillare il tutto, lo humour Marvel che rende il viaggio più leggero anche se attraversato da momenti dolorosi. Le morti, che i fan più accaniti ed esperti prevedevano, sono tanto inaspettate quanto struggenti. Ciò che di Infinity War convince è l'umanità estrema del superumano che supera se stessa quando coinvolge uno dei miglior villain di sempre, il potente Thanos. Nella sua missione di distruzione è pervaso da una fragilità così umana da rendere il suo delirio apocalittico ancor più spaventoso perché se lo si astrae dal suo Guanto dell'infinito, il titano interpretato da Josh Brolin è molto più vicino ad un cattivo del mondo reale, del passato o del presente che non ad uno recluso semplicemente alla fantasia di un fumetto. Infinity War è degno di essere visto e vale anche un recupero delle puntate precedenti.

Voto ☆☆☆☆ ½ 

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Il villain che il Marvel Cinematic Universe meritava da 10 anni (Beatrice Pagan)

Avengers: Infinity War, una foto di Spider-Man
Avengers: Infinity War, una foto di Spider-Man

Sono serviti 10 anni prima che la Marvel proponesse un villain davvero convincente ed è quasi esclusivamente grazie a Josh Brolin che Avengers: Infinity War riesce a non scivolare nella totale spettacolarità priva di spessore emotivo. Il susseguirsi di battute (non tutte efficaci), sequenze d'azione ad alto tasso di adrenalina ed effetti speciali rende il film dei fratelli Russo un interessante riassunto del Marvel Cinematic Universe, mentre lo spazio inevitabilmente limitato dato ai vari supereroi in più momenti rende la frammentarietà della narrazione poco convincente, pur facendo sperare in uno spinoff dedicato a Thor e ai Guardiani della Galassia, uno degli elementi più piacevoli ed esilaranti. E' però Thanos, con la sua complessità morale ed emotiva, a sostenere la trama rendendo le uscite di scena significative e gli scontri incerti Con un film in cui le donne hanno un ruolo centrale e i fan possono rivedere luoghi e personaggi che hanno maggiormente amato nell'ultimo decennio, ci si diverte e si emoziona, nonostante gli evidenti difetti presenti nella sceneggiatura e alcuni passaggi forzati e sopra le righe.

Voto ☆☆☆☆ 

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Tanti auguri MCU! (Erika Sciamanna)

Avengers: Infinity War, una foto di Thanos
Avengers: Infinity War, una foto di Thanos

Ai festeggiamenti per i 10 anni del Marvel Cinematic Universe ci pensa Thanos! Eh sì, uno dei cattivi più potenti dei fumetti ha fatto finalmente il suo trionfale ingresso al cinema e dire che non lo aspettavamo con ansia sarebbe una bugia bella e buona. Il folle titano perde spessore rispetto ai fumetti, e senza una conoscenza pregressa si fa fatica a comprenderne la brama di genocidio, ma, attenzione, risulta comunque un eccellente villain grazie all'impeccabile interpretazione di Josh Brolin. Parlare del film, ad ora, risulta veramente difficile per la quantità di emozioni e sensazioni che riesce a suscitare: verrete cullati dal continuo stupore, scossi dai tanti colpi di scena e rapiti dal ritmo frenetico dell'azione. Tutti i personaggi a cui ci siamo consciamente o inconsciamente legati in questi dieci anni finalmente riuniti. Dopotutto cosa possiamo volere di più? Ah sì, il secondo film subito!

Voto ☆☆☆☆