Dopo Iron Man 3 e Thor: The Dark World, Brian Tyler è ritornato a occuparsi della colonna sonora di un film Marvel ma, quasi a sorpresa, Avengers: Age of Ultron può contare anche sul talento di Danny Elfman, autore di indimenticabili temi musicali per i film di Tim Burton e che, in questo 2015, è già stato autore delle musiche di Cinquanta sfumature di grigio, uno dei pochi elementi soddisfacenti dell'adattamento per il grande schermo del romanzo di E.L. James.
Per il sequel diretto da Joss Whedon i due compositori hanno ideato ventinove tracce che si ispirano al lavoro compiuto da Alan Silvestri per il primo capitolo delle avventure cinematografiche dei Vendicatori, infondendovi però una prospettiva personale e affascinante pur riuscendo a mantenere una certa continuità.
Un alternarsi di stili ben armonizzati
La colonna sonora si apre con il fin troppo breve tema musicale Avengers: Age of Ultron Title, pieno di energia ma dalla durata eccessivamente limitata per non essere altro che un'introduzione. Elfman, invece, con Heroes inizia a dare l'adeguato spazio all'epicità necessaria per enfatizzare l'atmosfera che contraddistingue il film dei supereroi, cercando comunque di conservare dei punti in comune con lo stile di Tyler grazie a una base di archi su cui si inseriscono bene gli altri strumenti e non tralasciando dei passaggi più ariosi e meno concitati.
Rise Together riprende il tema di Silvestri utilizzato in The Avengers e introduce l'utilizzo discreto e non invadente dei cori, con un brano che si contraddistingue per i continui cambi di ritmo, e si collega poi al successivo Breaking and Entering, costruito sull'utilizzo di archi, percussioni e fiati per enfatizzare con successo il ritmo della scena d'azione passando quindi nella seconda parte della traccia a toni più soffusi e malinconici grazie all'utilizzo di alcune semplici note al pianoforte.
Nella quinta traccia, It Begins, Elfman riprende nell'introduzione alcuni passaggi di Heroes per costruire successivamente un'interessante alternanza di sonorità energiche e ritmate.
Temi musicali ben costruiti sui personaggi
Cambio deciso di atmosfera, invece, per Birth of Ultron in cui i toni bassi e molte pause suscitano la giusta tensione che si evolve poi nel cupo Ultron/Twins dai passaggi dark costruiti sul suono del violoncello e i cori, con un insieme finale perfetto per rispecchiare la tragicità della storia dei gemelli Maximoff.
Lo scontro tra Iron Man e Hulk non poteva che essere all'insegna dell'azione e Brian Tyler compie con Hulkbuster un ottimo lavoro nell'accompagnare musicalmente la scena con una partitura ricca di accenti e in grado di coinvolgere l'intera orchestra in una costruzione musicale ricca di sfumature che segue ogni passaggio con l'alternarsi degli strumenti e dei ritmi fino a un finale in crescendo che si stempera poi in un momento più delicato.
Danny Elfman firma quindi Can You Stop This Thing?, brano di passaggio che conduce al più complesso Sacrifice di Tyler e alla piacevole parentesi più leggera e quasi romantica rappresentata da Farmhouse, costruita nella prima parte sul suono della chitarra e del pianoforte e nella seconda enfatizzando maggiormente gli archi, creando un risultato originale e piacevole.
Tensione in crescendo per le successive The Vault e The Mission, costruite in modo semplice ed efficace, mentre Seoul Searching è di nuovo un brano energico e adrenalinico, con qualche influenza musicale legata alla tradizione locale, ben enfatizzato dall'interessante utilizzo delle percussioni.
Un tema affascinante per Visione
Tra i momenti musicali sicuramente più interessanti, e stranamente non ascoltabili durante la visione nelle sale (probabilmente composti prima dei tagli finali effettuati al film) c'è sicuramente Inevitability-One Good Eye in cui Elfman sviluppa un tema perfetto per le scene d'azione in cui si riesce persino a distinguere chiaramente il tema creato per Thor nelle opere precedenti targate Marvel.
Ultron Wakes convince per la sua coda dall'atmosfera inquietante dopo un inizio un po' sommesso, mentre Vision ottiene una traccia costruita con l'uso di effetti sonori e archi, quasi ipnotica e molto delicata, in perfetta armonia con la rappresentazione del personaggio interpretato da Paul Bettany.
The Battle, accostata al brano che lo procede, colpisce per la sua grande energia e forza e per la capacità di integrare i riferimenti a ognuno dei personaggi principali, mentre Wish You Were Here, con la sua delicatezza, è un perfetto ponte in note che collega l'azione all'atmosfera intima familiare di The Farm, che si evolve in fretta nella ben più drammatica Darkest of Intensions con le sue sovrapposizioni di strumenti in crescendo poi interrotte bruscamente per creare la giusta suspense a sfumature dark, come suggerisce giustamente il titolo.
Assolutamente trascinante la traccia intitolata Fighting Back che conferma l'incredibile feeling di Brian Tyler per le sequenze d'azione.
Il suo collega firma poi Avengers Unite: un vero mix dei temi musicali dei Vendicatori accostati in un unico brano rapido e piacevole da ascoltare.
Un'ottima conclusione per una colonna sonora convincente
L'ultima parte della colonna sonora è affidata prevalentemente a Tyler che, da Keys to the Past fino a The Last One, sa seguire con grandissima bravura ed efficacia il susseguirsi di eventi e momenti drammatici, senza tralasciare anche degli attimi particolarmente emotivi e commoventi, soprattutto in Outlook e nei suoi movimenti musicali ideati alla perfezione per sottolineare ogni passaggio narrativo.
Le ultime due tracce sono invece firmate da Elfman: Nothing Lasts Forever ripropone molti passaggi delle composizioni precedenti con un ritmo più lento ma altrettanto suggestivo, mentre New Avengers - Avengers: Age of Ultron rende ancora una volta omaggio al lavoro compiuto da Silvestri all'interno di una partitura molto ricca e assolutamente perfetta per l'atmosfera che contraddistingue il film di Whedon, legato agli altri tasselli del Marvel Cinematic Universe pur essendo in grado di sostenersi da solo.
Conclusione
La colonna sonora di Avengers: Age of Ultron evidenzia le doti dei suoi due compositori che hanno saputo trovare il giusto equilibrio tra il rispetto per il lavoro compiuto in precedenza nel mondo della Marvel e la voglia di creare qualcosa di nuovo, ispirandosi all'introduzione di personaggi come Ultron e Visione. I brani offrono più di un'ora di ottima musica dalle sonorità e dalle atmosfere ben diverse, passando con agilità da epici momenti d'azione a quelli più raccolti e romantici, adattandosi a quanto viene mostrato sul grande schermo e al tempo stesso proponendo una propria dimensione narrativa costruita senza sbavature.