Non è mai facile scrivere e girare un sequel, anche perché, lo sappiamo bene, i seguiti all'altezza dell'originale (per non parlare di quelli addirittura migliori) sono merce davvero rara. Quando poi l'originale in questione non è esattamente un piccolo film indipendente ma un successo planetario come The Avengers il tutto diventa ancora più difficile, perché fare di meglio di un film che ha conquistato critica e pubblico, ha incassato oltre 1 miliardo e mezzo di dollari in tutto il mondo e soprattutto è riuscito a mettere insieme in modo coerente ed organico personaggi iconici e larger than life come Iron Man, Captain America, Hulk, Thor e tutti gli altri è una missione, questa sì, da vero supereroe.
Ma che Joss Whedon non sia mai stato un autore "normale" e che avesse invece qualche potere speciale lo sospettiamo da diversi lustri, da quando è riuscito egli stesso a diventare parte di quella cultura popolare (fumettistica e non) a cui si è sempre ispirato inventando da zero personaggi altrettanto iconici nei suoi progetti televisivi. E se non avevamo poi troppi dubbi che questo nuovo Avengers: Age of Ultron potesse essere all'altezza dell'ottimo capitolo precedente, di certo non ci aspettavamo che potesse ulteriormente migliorarlo, renderlo più ricco, più complesso, più emozionante e più divertente.
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Whedon lascia (almeno per il momento) il Marvel Cinematic Universe dopo averlo portato al suo apice, e di certo non vorremmo essere nei panni di chi (i fratelli Anthony e Joe Russo) dovranno proseguire quanto da lui tracciato, non solo perché l'universo si fa sempre più complicato e difficile da gestire ma anche perché con questo Age of Ultron se non abbiamo davvero il film da supereroi definitivo, il perfetto adattamento dell'universo fumettistico al cinema, davvero poco ci manca.
Il film è davvero privo di difetti? Assolutamente no. Il film piacerà a tutti allo stesso modo? Nemmeno questo, ovviamente. Ma siamo convinti che da chi va al cinema con il giusto spirito e con aspettative chiare su che film si ha davvero avanti (per capirci, non solo non c'entra nulla il Batman di Nolan ma nemmeno lo stesso Captain America: The Winter Soldier), il nostro entusiasmo non potrà essere che condiviso.
Ma vediamo insieme quali sono questi elementi che ci portano a sbilanciarci così tanto.
1. Il combattimento iniziale
La critica più frequente fatta al primo Avengers è lo squilibrio del film (in realtà assolutamente necessario e funzionale) tra una prima parte molto introduttiva di tutti i protagonisti (e antagonisti) e la lunghissima battaglia di New York nel finale. Age of Ultron invece parte subito con una sequenza di azione che non può che far felice davvero tutti, che mostra gli amati Avengers più affiatati che mai: Thor che combatte fianco a fianco a Cap e colpisce il suo scudo con un colpo di martello per stordire in nemici, Hulk più che mai "arma segreta" a disposizione del gruppo, Vedova Nera ed Hawkeye letali anche senza superpoteri e nel cielo Iron Man che sorvola, colpisce nei momenti più opportuni e si becca un bel rimprovero ("Linguaggio!") da Steve Rogers per una parolaccia di troppo. C'è insomma quella sensazione di armonia e cameratismo che si intravedeva sul finale del film precedente e che qui invece rappresenta un punto di partenza fondamentale per un film che vuole andare oltre.
2. Bruce Banner e Vedova nera
Fin dall'inizio del film ci viene lasciato intendere che c'è un legame speciale tra la bella Natasha Romanoff e il tormentato dottore, un legame che ovviamente si portano appresso fin dal primo film ma che ora è diventato qualcosa di più. Whedon è sempre stato affascinato dagli amori impossibili (anche se non finiscono mai bene) e per di più possiamo dire che sia Black Widow che Hulk siano forse, tra tutti gli Avengers, quelli che più gli sono debitori, visto che è stato proprio a lui sfruttarne davvero l'enorme potenziale 3 anni fa. E i risultati, ancora oggi, si vedono.
3. La sfida del martello
Probabilmente non sapremo mai se la scena in questione, già abbondantemente mostrata in trailer e clip varie, sarebbe rimasta "nascosta" in tutta questa fase prelancio se non fosse stato per quella fuga di notizie che un anno fa spoilerò tutto l'incipit del film.
Ciò non toglie che, anche senza l'effetto sorpresa, il momento di quiete prima della tempesta in cui Tony Stark e tutti gli altri provano ad alzare Mjölnir e rivelarsi degni di regnare su Asgard è davvero un capolavoro di ironia, nonché di regia e sceneggiatura, da parte di Whedon, ma anche un perfetto esempio di come questi grandi attori si sentano a loro agio nei proprio ruoli e con gli altri compagni d'avventura: le battute di Tony, lo scherzone di Bruce, gli sguardi di Natasha e Maria nonché l'espressione spaventata di Thor quando vede Cap smuovere di qualche centimetro il martello sono piccole chicche che ti fanno quasi segretamente sperare che il film rimanga tutto così, due ore passate semplicemente ad assistere a questi personaggi che giocano, scherzano e flirtano tra di loro.
Detto questo, a differenza di quanto tutti noi ci potevamo immaginare, le facezie sul martello di Thor non terminano certo qui, ma anzi accompagnano tutto il film (finanche nell'ultimissima scena) diventando un vero e proprio tormentone che però non può che strappare risate ed applausi a scena aperta in ogni sua occorrenza.
4. L'arrivo di Ultron
Ma quando la tempesta arriva, anche questa fin troppo annunciata dal tanto materiale promozionale rilasciato, non c'è ironia che tenga, perchè Ultron fa davvero paura. E' vero che con il doppiaggio italiano (come già sottolineato da Antonio Cuomo nella sua recensione) l'ottimo lavoro di James Spader si perde quasi completamente, ma ciò non toglie che il nuovo nemico degli Avengers pur non essendo sexy come Loki ha comunque il suo fascino e quell'alone di imbattibilità necessaria per ogni action che si rispetti.
5. Il devastante potere di Scarlet Witch
C'era tanta attesa per i gemelli Maximoff, ovvero i due mutanti Wanda e Pietro. Abbiamo detto mutanti? Ops, scusate, meglio non farci sentire dalla Fox che poi se la prende con il povero Whedon. Ok, i due "potenziati" erano ovviamente le new entry più attese di questa nuova pellicola e si può dire che le aspettative siano state mantenute, perché se è anche vero che il Quicksilver di Aaron Taylor-Johnson non ha moltissimo spazio (ma è protagonista, volente o nolente, di almeno un paio dei momenti più divertenti del film, oltre che il più toccante), la Scarlet Witch interpretata dalla talentuosa Elizabeth Olsen è in grado di cambiare l'equilibrio delle battaglie come pochi altri.
Il suo potere infatti le permette non solo di essere assolutamente letale sul campo, ma soprattutto di intrufolarsi nelle menti altrui e di provocare incubi e visioni del futuro (come quello spaventoso che vede Tony Stark con tutti i suoi compagni caduti e l'ormai celebre scudo spezzato di Cap) e di far riaffiorare ricordi molto poco piacevoli, come nel caso di Natasha.
6. La forza distruttrice di Hulk
Non è infatti un mistero che sia proprio la ragazza a far scatenare Hulk come mai avevamo visto prima. A cercare di fermarlo c'è Iron Man con la sua nuova corazza Hulkbuster (anche se il nome in codice utilizzato nel film è ben più grazioso), ma la scena in questione oltre che molto spettacolare è davvero incredibile nel suo riuscire a rendere in modo spaventosamente realistico la ferocia sovraumana, la furia devastante e inarrestabile del bestione verde. Pensavate di aver avuto un'idea del vero significato di Hulk spacca già nel film precedente? Quello era nulla al confronto.
7. Il segreto di Occhio di Falco
Non vogliamo rovinare la sorpresa a nessuno, e quindi non diremo molto di più, se non che Whedon deve essersi sentito molto in colpa dopo il primo Avengers, dove il buon Clint Barton (per gli amici Hawkeye, o anche Legolas) era per quasi tutta la durata sotto il controllo di Loki. Qui ha un ruolo centrale e soprattutto veniamo a sapere molto di più della sua vita, e anche del suo essere molto diverso dagli altri Avengers, più fragile e vulnerabile. Ma si tratta di un personaggio che sa essere anche un leader, un esempio da seguire, e che d'ora in poi vedremo sotto un'ottica diversa.
8. Lo scontro finale
Sono passati diversi giorni da quando abbiamo visto per la prima volta questo Avengers 2, ma ancora oggi non siamo in grado di dire se la battaglia finale con Ultron sia più o meno epica di quella di New York contro i Chitauri. Questo perchè sebbene ci siano alcuni elementi in comune - come la necessità di fare gruppo per arrivare alla vittoria o anche il coinvolgimento di molti civili - si tratta di due momenti molto diversi nella storia degli Avengers. Di certo in quanto a spettacolarità, ad azione ed anche entusiasmanti scelte di regia (tra cui un'altra memorabile ripresa a 360 gradi) qui il lavoro di Whedon non è certo da meno. Forse proprio al termine di questo scontro manca un po' dell'ironia che aveva caratterizzato il precedente capitolo e ne aveva fatto un instant cult classic (il risveglio di Stark con la richiesta dello Shawarma e la resa alcolica del Dio gracile Loki), ma è perché questa è una battaglia che chiede ancora di più ai nostri eroi, e le conseguenze si faranno sentire.
9. Il confronto tra Ultron e Visione
Finora abbiamo taciuto di Vision, ma non perché non meriti spazio, tutt'altro. Si tratta del personaggio più misterioso del film, ma forse anche il più affascinante, nonché dalle infinite potenzialità per il futuro del franchise. Ma soprattutto è interessante in contrapposizione con il villain del film, Ultron, perché di fatto ne è quasi l'evoluzione, o forse sarebbe più corretto dire che ne è quasi l'esatto opposto. L'incontro tra i due è brevissimo, poco più che una parentesi, e forse, chissà, parzialmente sacrificato dal montaggio, ma non per questo è meno significativo visto che i due androidi sono entrambi prodotti del genio di Tony Stark e delle sue contraddizioni, figli di quanto di buono e meno buono ne può scaturire. Se è vero che il leader degli Avengers è Captain America, Iron Man continua comunque ad esserne il più importante artefice.
10. Avengers...
Assemble? No, il tipico grido di battaglia non viene mai detto, e se effettivamente il gruppo in questo film parte molto unito, il futuro non si prospetta dei più rosei. D'altronde sappiamo che nel prossimo anno ci attende la famigerata Civil War e in più di un'occasione già qui abbiamo avuto un assaggio di cosa voglia dire vedere più supereroi combattere tra loro. La scena mid-credits si limita a ricordarci (ma ce ne era davvero bisogno? Sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più) che è in arrivo un nemico molto più grande e pericoloso, ma per il momento non bisogna guardare troppo lontano per capire che la squadra voluta da Nick Fury già si è persa qualche pezzo per strada.
Ma la via verso l'ormai inevitabile Avengers: Infinity War è ancora lunga, ci sono alleati nuovi e potenti e tanti ancora arriveranno, perché se i supereroi possono certamente dubitare di loro stessi noi ormai non possiamo più dubitare della Marvel. La strada è tracciata, il Marvel Cinematic Universe è da tempo realtà e, con o senza Joss Whedon, parte integrante della storia del cinema contemporaneo.